Non sei registrato? Registrati.
ROMA | Museo Orto Botanico | Fino al 30 ottobre 2019

di FRANCESCA DI GIORGIO

«Perché realizzare una mostra nel 2019? Perché lavorare su tematiche sociali, politiche economiche, quando le stesse rientrano in quel sistema produttivo che si detesta e combatte. Come poter dare un contributo che non rientra nello spettacolo visivo?». Queste sono domande cruciali e anche se ci hanno sempre detto che l’arte non fornisce risposte bensì produce interrogativi con Laboratorio Oceanico Lapo Simeoni ha fornito, forse, alcune inconsapevoli risposte.

Serra Tropicale, Lapo Simeoni, Ophelia

Il progetto, curato da Camilla Boemio, in collaborazione con AAC Platform, sviluppato al Museo Orto Botanico di Roma, fa parte del programma esteso e parallelo di Climate Justice for a Living Ocean curato da Ocean Archive, un network di eventi autonomi svolti il 28 settembre, 2019. Questi eventi realizzati in varie Istituzioni internazionali sono stati realizzati parallelamente al lancio di Ocean Archive, una piattaforma digitale per la ricerca collaborativa sull’oceano, in occasione del quinto rapporto di valutazione sull’oceano e la criosfera dell’IPCC.

Oggi, mercoledì 30 ottobre, è l’ultimo giorno per visitare Laboratorio Oceanico la mostra che nasce da queste premesse. Ultimo giorno anche per partecipare ad uno dei tour guidati dall’artista previa prenotazione. Ed è proprio per questa occasione che raccogliamo alcuni appunti di Lapo Simeoni su una esperienza che, come dicevamo, si porta dietro una serie di riflessioni che vanno ben al di là di una esposizione di lavori attorno ad un tema così specifico e connotato nel contemporaneo.

La visita guidata di cui parlavamo si presta benissimo per comprendere la natura del progetto ed è allo stesso tempo un pretesto per raccontare le fasi di elaborazione di una mostra strutturata come “una narrazione fluida” nella quale prende forma un percorso che si snoda tra le serre del Museo Orto Botanico di Roma con tre installazioni pensate ad hoc: l’installazione Golden Atlas nella Serra degli Attrezzi, Human history + Water cycle + climate change + Tevere river findings all’interno della Serra Corsini un’installazione che si basa sul ritrovamento dei resti di scarto del fiume insieme ad un photo reportage, l’interazione con gli studenti e le persone interessate a collaborare nel ritrovare i materiali che riflettono il paesaggio del fiume Tevere ed infine Ophelia project + climate alarm signals negli spazi della Serra Tropicale.

«Con Laboratorio Oceanico ho cercato di tornare alla radice del processo evolutivo dell’uomo, studiandone movimenti e crescita in rapporto ai fiumi e gli oceani. Le tre installazioni per essere viste hanno bisogno di essere percorse, pensate, elaborate.
Partendo dalla Serra degli Attrezzi ho introdotto allo spettatore un mondo parallelo contemporaneo fatto di “emergenza” sociale, politica, geografica ed economica, perché tutto è collegato».

Potremmo definirlo un approccio olistico che Simeoni ricerca all’interno di ogni suo recente progetto. Una veste progettuale che pone le basi per una visione poliedrica di un tema così ampio come la narrazione in difesa del clima e degli oceani, un approccio filosofico-morale che apre a differenti prospettive etiche.

Lapo Simeoni, Golden Atlas, 2019, installation view, Serra degli attrezzi, Museo Orto Botanico, Rome

All’interno di questa serra l’artista ha voluto creare un mare dorato,  Golden Atlas, rivestendo quasi completamente pareti e tetto con dei teli di primo soccorso, (utilizzati durante gli sbarchi in mare) in fondo alla serra invece si può osservare un enorme pangea decostruita e ricostruita (utilizzando 15/20 atlanti geografici degli ultimi 40 anni). «Queste terre, nazioni, regioni di tutto il mondo sono quindi decostruite e stravolte nell’aspetto temporale/territoriale, creando un disorientamento nello spettatore. Volevo mischiare le carte, creare una sorta di google maps a-temporale dove potersi perdere, una sorta di mappamondo, dove non ci sono più confini ideologici, politici, temporali. Così, ci si può così imbattere in una Berlino “divisa” degli Anni ’70 collegata al Brasile dei primi anni 2000 e così via…» racconta Lapo Simeoni che ha concepito questa prima serra come «una sorta di barca in avaria in una tempesta geografica».

Lapo Simeoni, Laboratorio Oceanico, 2019, installation view, Serra Corsini, Museo Orto Botanico, Rome

Continuando a camminnare all’interno dell’Orto Botanico si percorre un sentiero che porta alla Serra Corsini pensato dall’artista come «un enorme sentiero storico temporale dove immergersi in collegamento con stupende specie rare di piante grasse». Si tratta infatti di un percorso cronologico, lineare e circolare in cui l’artista ha installato centinaia di immagini, (provenienti da vari Atlanti Geografici ed Enciclopedie), seguendo l’evoluzione dell’uomo analizzandola dal punto di vista del suo rapporto con i fiumi e mari. Dalla Mesopotamia, gli Egizi ed il fiume Nilo, ai trasporti marittimi, il commercio, la nascita delle città sempre in rapporto ai fiumi. Andando avanti nei secoli: i romani, la conquista delle terre, la fine dell’Impero Romano e così via, scorgendo sculture, Dei, altari, templi, tutti legati dalla tematica marina. «Poi si passa al medioevo, rinascimento, le conquiste coloniali, industrializzazione e piano piano si inizia a scorgere il lento declino etico umano in netto contrasto con l’evoluzione della tecnologia. Sia ben chiaro, l’aspetto politico e piramidale sociale è sempre ben visibile», ribadisce Simeoni.

Lapo Simeoni, Laboratorio Oceanico, 2019, installation view, Serra Corsini, Museo Orto Botanico, Rome

Alla fine del percorso si arriva alle immgini del Friday for Future con Greta Thunberg, immagini prelevate dalle ultime analisi sul rapporto di inquinamento nei mari, fiumi, oceani e realizzate con screen shot o smartphone. Tutte immagini appese ai muri e sui vetri della serra sono affiancate da una selezione di oggetti trovati sulle rive del Tevere. «L’idea era di poter bonificare un piccolo tratto del fiume Tevere, ma al momento della spedizione, il 22/23 Settembre 2019, ci siamo ritrovati di fronte ad uno spettacolo mortificante, in varie zone del fiume ci sono delle discariche a cielo aperto immense e maleodoranti. Impossibile da pulire senza dei tir e una cinquantina di persone. Abbiamo recuperato tre sacchi pieni di oggetti di plastica che sarebbero potuti andare in mare alla prima piena», rivela l’artista.

Dopo aver camminato altri cinque minuti ci si trova davanti la Serra Tropicale, due capannoni di vetro alti nove metri ed estesi per circa 600 mq. Questo è il luogo scelto per Ophelia Project una serie di quadri, che riproducono in una forma del tutto personale, il dipinto su tela “Ophelia” del preraffaellita John Everett Millais.

Serra Tropicale, Lapo Simeoni, Ophelia

«Questi quadri, realizzati ad olio e spray su dei cartoncini ritrovati in dei cantieri edili, raffigurano ossessivamente l’immagine della bellezza di questa donna, disgregata nell’acqua di un fiume, avvolta dalla natura. Le opere sono composte da due parti, la pittura sul cartoncino e, lateralmente, un tessuto viola/porpora. Questi tessuti sono i rotoli che vengono usati per pulire le macchine rotative dopo la stampa nelle tipografie», svela l’artista. «I tessuti impregnati del colore di scarto diventano quindi lo scarto dell’immagine che non si è impressa, come fossero fiumi di immagini e parole dissolte nel fiume con Ophelia». Un monito sibillino lanciato da tutte le “ophelia” nascoste all’interno della serra. Un avvertimento sul percorso autodistruttivo che l’uomo ha intrapreso da tempo rafforzato da una serie di teschi in plastica (chiaro riferimento al consumismo ed al rapporto tra uomo e plastica) che cita l’Ophelia di Millais dove l’artista aveva originariamente ben nascosto un teschio nel suo dipinto.

Serra Tropicale, Lapo Simeoni, Ophelia

Lapo Simeoni. Laboratorio Oceanico
a cura di Camilla Boemio

Fino al 30 ottobre 2019

Museo Orto Botanico, Roma

Visite guidate gratuite con l’artista / prenotazione mail:
laposimeoni@gmail.com
mercoledì 30 ottobre 2019
La partenza dalla biglietteria è alle ore 15.00

Durata della visita 30/40 min.
ingresso alla visita gratuito su prenotazione

Info: Camilla BoemioCamilla Boemio
camillaboemio@yahoo.it
Lapo Simeoni
laposimeoni@gmail.com

Condividi su...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •