MILANO | DOCVA | 18 settembre – 26 ottobre 2013
di ALESSANDRO TRABUCCO
Progetto curato da Lorella Scacco, Social Videoscapes from the North presenta lavori di 5 artisti provenienti dai paesi nordici incentrati su argomentazioni piuttosto delicate, mantenendo allo stesso tempo (cosa non sempre scontata in una tipologia di questo genere) alto il livello estetico di ciascun video proposto.
Le differenze stilistiche di ciascun artista sono evidenti, nonostante il comune interesse per le tematiche sociali trattate, alcuni prediligendo la metafora visiva, altri puntando maggiormente sulla potenza dell’indagine documentaristica propria dell’immagine video. Prevale in tutti un aspetto espressivo particolarmente concentrato sull’interazione tra immagine e parola, sia scritta sia pronunciata, anche quando viene eliminata volontariamente come in My Silence, elaborazione di post produzione eseguita da Mika Taanila su un film di Louis Malle, completamente costruito dal grande cineasta francese su dialoghi serrati e cancellati uno ad uno dall’artista finlandese, sino a creare una suggestiva ed ansiogena successione di sospiri, attese ed intervalli.
Molto ben fatti e sorprendenti i “video-reportage” di Siri Hermansen, che affronta argomenti scottanti con una poetica visiva allo stesso tempo discreta ma anche partecipata, come coinvolta in prima persona nelle vicissitudini raccontate nei due video intitolati Chernobyl Mon Amour e Land of Freedom (ambientato a Detroit), entrambi del 2012. Soprattutto nel primo è significativo il dialogo tra l’artista e alcune guide del territorio devastato dall’incidente nucleare di quasi trent’anni fa, persone che sorprendono l’ascoltatore con affermazioni tutt’altro che scontate sulla loro vita all’interno di una terra che sarà ormai desolata e contaminata per centinaia di migliaia di anni.
Più legati ad un’estetica fotografica e pittorica le opere di Rúrí, Maria Frieberg e Eva Koch, nel senso di lavori che si sostengono totalmente sulla icasticità delle immagini o, come nel caso di Rúrí, delle parole (usate come vere e proprie icone sullo sfondo di un cielo sereno leggermente solcato da nubi bianche), che presentano.
In sostanza, ognuno dei cinque artisti si concentra su alcune problematiche, ritenute ormai di stretta attualità, che non riguardano soltanto una cultura circoscritta o delimitata geograficamente, ma che in ogni parte del mondo diventano fonti di discriminazioni, violenze e disagi, quando non degenerano nel peggiore dei modi con momenti di crisi devastanti e guerre distruttive.
Social Videoscapes from the North
opere di Maria Friberg, Siri Hermansen, Eva Koch, Rúrí, Mika Taanila
a cura di Lorella Scacco
con il contributo del Comune di Milano e di Fondazione Cariplo
con il supporto di Fondazione Pro Artibus, Norden. Nordic Culture Fund, Norama
con il patrocinio del Comune di Milano, Ambasciata Di Danimarca, Ambasciata di Svezia, Ambasciata di Finlandia, Ambasciata di Norvegia
18 settembre – 26 ottobre 2013
DOCVA
Careof – Fabbrica del Vapore
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