PARMA | CSAC | Fino al 2 ottobre 2016
di CRISTINA CASERO
Intorno al paesaggio – e alla sua rappresentazione, intesa come forma simbolica, la cui lettura si rivela sempre più carica di proiezioni e significati altri – si è molto ragionato, soprattutto nei tempi più recenti. A maggior ragione, interessante e attuale appare il tema La via Emilia. Strade, viaggi, confini, scelto quest’anno da Fotografia Europea, proprio in occasione della ricorrenza del trentesimo anniversario della realizzazione di un progetto tanto significativo, anche in quanto pluridisciplinare, quale fu Esplorazioni sulla via Emilia, che nel 1986 vide raccolti gli sguardi e le sensibilità di Barbieri, Basilico, Castella, Chiaramonte, Criscenti, Fossati, Galliani, Ghirri, Guidi, Jodice, Kinold, Nori, White e Willmann.
Proprio da quell’importante esperienza, che in qualche misura faceva eco all’epocale Viaggio In Italia di Luigi Ghirri e compagni, si può dire che tragga ispirazione anche la bella mostra Esplorazioni dell’archivio. Fotografie della via Emilia che, curata da Paolo Barbaro e Claudia Cavatorta, è allestita a Parma, nei suggestivi spazi dell’Abbazia di Valserena, sede dello CSAC. È una mostra da non perdere, per vari motivi. In primo luogo perché si tratta di una occasione per conoscere ed ammirare alcune immagini del paesaggio naturale ed urbano attraversato dalla via Emilia che sono tutte conservate nel ricchissimo archivio del Centro Studi e Archivio della Comunicazione: dalle stampe ottocentesche licenziate dal celebre Studio Alinari, e dagli attivissimi studi Brogi e Poppi, lavori che non è facile aver modo di vedere, soprattutto per il pubblico non specializzato, alle fotografie novecentesche degli Atelier Vasari e Villani, di Publifoto, di Bruno Stefani e Bruno Vaghi.
Però l’aspetto più interessante è che sono tutte immagini, queste, che non soltanto soddisfano la nostra curiosità, ma che si offrono come valido spunto di riflessione sulla natura culturale e convenzionale del “genere” del paesaggio, in quanto permettono di cogliere le presenza di modelli persistenti, di derivazione pittorica, capaci di tradursi in sguardi, in scorci, che sono diventati abituali, pur nel mutar del linguaggio.
In questo senso, ancor più significative sono le fotografie degli autori contemporanei che, all’inizio degli anni ottanta del Novecento, lavorano sul tema del paesaggio ribaltando schemi e convenzioni visive, come ben dimostrano le “piccole monografiche” dedicate, all’interno della mostra, a Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Giovanni Chiaramonte, Mario Cresci, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Mimmo Jodice e Cuchi White. Alcuni di questi autori, tutti protagonisti di quella innovativa stagione, sono stati legati, legati sin da quei tempi, all’Università di Parma e allo CSAC, contribuendo anche – come nel caso di Ghirri – alla raccolta di importanti materiali.
A rendere ancora più ricca questa indagine visiva sulla via Emilia è anche la mostra, coordinata da Carlo Quintelli, Habitare la via Emilia. Presenze e luoghi di rifondazione insediativa: frutto di una ampia e approfondita ricerca sul paesaggio pubblico, essa analizza le mutazioni dell’ambiente intorno alla via Emilia, contribuendo sulla scorta di una attenta riflessione a dare un quadro più completo del paesaggio emiliano intorno alla strada consolare che attraversa la regione.
Esplorazioni dell’Archivio. Fotografie della Via Emilia
a cura di Paolo Barbaro e Claudia Cavatorta
Fino al 2 ottobre 2016
CSAC, Centro Studi e Archivio della Comunicazione
Abbazia di Valserena
Strada Viazza di Paradigna 1, Parma
Orari: da martedì a venerdì 10.00-15.00; sabato e domenica 10.00-20.00
Biglietto intero €12.00; ridotto €10.00 (presentando il biglietto di ingresso a Fotografia Europea)
Info: +39 0521.607791
servizimuseali@csacparma.it
www.csacparma.it