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VENEZIA | Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna | Fino al 19 settembre 2024

di MATTEO GALBIATI

Ci dobbiamo ripetere, eppure ci sentiamo di dover sottolineare come alcune delle mostre presentate in laguna in concomitanza con la 60. Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia siano, per contenuti e regia curatoriale, per temi, argomenti e per il loro coerente riscontro espositivo, per tesi e per narrazione, meglio organizzate e più scientificamente complete, senza essere gigantografie del poco, come può capitare all’evento maggiore che risulta dispersivo, disorientato e disorientante.

Armando Testa, veduta parziale della mostra, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia Ph. Matteo De Fina

Tra i migliori progetti che abbiamo visitato dobbiamo certamente annoverare l’ampia retrospettiva che la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro tributa a Armando Testa (1917-1992): questa mostra, nelle dieci sale in cui si suddivide l’intero percorso creativo del grande genio della comunicazione, riesce a intrecciare le diverse anime che animavano e alimentavano la mente di Testa, affiancando a quella del pubblicitario anche l’identità dell’artista, del pittore, dello scultore, del disegnatore, del grafico, insomma di un creatore, dinamico e versatile, il cui estro si è prodigato in continue proposte e in un’incessante ricerca formale.

Armando Testa, veduta parziale della mostra, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia

Questa esposizione, che raccoglie il più ampio panorama di opere di Testa riunite in un solo progetto unitario, è un tributo doverosamente dovuto anche per celebrare la donazione di una parte della propria collezione che Gemma De Angelis Testa (moglie del pubblicitario) ha lasciato nel 2022 a Ca’ Pesaro e per la quale ha ricevuto meritatamente il Leone d’Oro. Tra le numerose opere d’arte date alle collezioni veneziane c’è anche un cospicuo numero di capolavori del marito che adesso si inseriscono nel percorso di questa mostra ampliando la completezza di lettura del suo lavoro e dell’originalissima sua identità estetica.
Già perché tutti noi conosciamo le sue creazioni, le abbiamo lette, le abbiamo condivise nella quotidianità, abbiamo accolto i suoi personaggi – ricordiamo il Caballero e Carmencita, la Papalla e ancora Pippo l’ippopotamo blu – come presenze famigliari e, che fossero su un manifesto o stampati nelle pagine di riviste o giornali, che irrompessero in TV prima con lo storico Carosello e poi come spot, a Ca’ Pesaro ritroviamo presenze che sono parte di un vissuto, testimonianza di esperienze di vita di ciascuno di noi.

Armando Testa, veduta parziale della mostra, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia

La lettura del suo linguaggio va osservata e compresa alla luce della preziosa testimonianza di quella visione pionieristica – in taluni casi puramente avanguardista – con cui Testa ha saputo attuare una sintesi di codici espressivi assai diversi tra loro e li ha resi reciprocamente complementari, fondendo modi e metodi di quelle arti diverse in cui lui si è intelligente sempre destreggiato. Allora tra grafica pubblicitaria e arte vera e propria – interessante l’esercizio pittorico della sua peculiare astrazione – nelle sale del museo veneziano troviamo immagini, personaggi, invenzioni grafiche, ma anche inediti e opere pittoriche e scultoree che mettono in evidenza il suo prezioso contributo a “riformulare” il nostro immaginario visivo secondo la lezione di uno spirito ironico e arguto, originale e divertente, sempre pronto a seguire le rotte della sua vorace curiosità.

Armando Testa, veduta parziale della mostra, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia

Amava ripetere di essere “nato povero, ma moderno” ed è in tale affermazione che leggiamo lo spunto del suo talento capace di dare concretezza alla fucina delle sue idee orientando le scelte nell’attualità del presente perché capace di intuire già le aspettative del futuro.
Con le sue réclame – e non solo – la personalità di Testa è icona di stile di quella cultura visiva contemporanea di cui è stato maestro indiscutibile; un maestro-artista le cui istanze, come la mostra testimonia, sono ancora ampiamente da indagare sondando tutta l’ampia gamma di possibilità offerte dalla sua lunga carriera.

Armando Testa, veduta parziale della mostra, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia Ph. Matteo De Fina

Abbiamo detto che questa è una mostra che tocca il nostro quotidiano, che evoca memorie, ma soprattutto documenta alle più giovani generazioni, che per limite anagrafico non possono ripescare dai cassetti dei ricordi le celeberrime icone delle réclame di Testa, cosa vuol dire l’esercizio di una comunicazione visiva intelligente e arguta, irriverente senza volgarità, sorniona ma schietta. Dove era ancor possibile, pur nella salvaguardia di uno stile irripetibile, inscrivere il valore della poesia e dell’incanto, del pensiero e della riflessione, di un’immaginazione i cui insegnamenti – e forse anche sentimenti – perdurano nel tempo.

Armando Testa
a cura di Gemma De Angelis Testa, Tim Marlow, Elisabetta Barisoni 

20 aprile – 19 settembre 2024

Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna
Santa Croce 2076, Venezia

Orari: dall’1 aprile al 31 ottobre 10.00-18.00 (ultimo ingresso ore 17.00): dall’1 novembre al 31 marzo 10.00-17.00 (ultimo ingresso ore 16.00); le operazioni di chiusura del museo iniziano 20 minuti prima dell’orario indicato; chiuso il lunedì; speciali aperture serali dall’1 maggio al 30 settembre 2024, ogni venerdì e sabato apertura fino alle ore 20.00 (ultimo ingresso ore 19.00)
Ingresso intero €10.00, dal 20 aprile 2024 €14.00; ridotto €7.50, dal 20 aprile 2024 €11.50

Info: +39 041 721127
capesaro@fmcvenezia.it
www.capesaro.visitmuve.it

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