MILANO | Galleria Monica De Cardenas | 19 novembre 2014 – 17 gennaio 2015
Inaugura questa sera la prima mostra in Italia, intitolata Sometimes my Eyes are the Eyes of a Stranger, del pittore rumeno Serban Savu (1978) che, con le sue opere, si presenta come uno degli esponenti più importanti della nuova generazione di artisti della celebre scuola di Cluj-Napoca.
La maturazione del suo percorso inizia con un progetto di residenza che, vinto dopo gli studi, prevedeva un soggiorno a Venezia della durata di due anni ed è proprio nella città lagunare che Savu sviluppa una tappa fondamentale della sua formazione studiando la pittura veneziana. Rientrato nella sua città, Cluj, iniziò ad osservare la realtà del proprio paese, la quotidianità che lo circondava, con uno sguardo diverso che gli derivava dalla costante messa a confronto tra due culture differenti. Sulla situazione e la storia recente del suo paese dichiara lo stesso artista:
“Il “Comunismo” (o qualsiasi altra cosa fosse) ha continuato a lungo la sua esistenza in Romania, dopo essere stato dichiarato ufficialmente morto. Comunque non è questo ciò che mi interessa, non è il “Comunismo” o il regime, ma le conseguenze, gli effetti di un’utopia fallita.”
Ecco quindi che i soggetti, che emergono dalle tele di Savu, si riferiscono a scene di lavoro e di tempo libero vissuti in Romania: l’artista indaga queste realtà mantenendo un sobrio equilibrio e con punto di vista che, sempre rialzato e distante, cerca di dare uno spunto di maggior chiarezza a quanto viene raffigurato.
Del resto un ruolo determinante nelle sue opere viene assunto proprio dal paesaggio: in Savu questo ha quasi il ruolo di un personaggio, un primo attore che va a chiarire e determinare anche la definizione di tutti degli altri elementi presenti. Un paesaggio che dà senso e significato alla scena nel suo complesso.
Palazzi di cemento, dighe, ponti e altri edifici del periodo comunista sono le immagini cui ricorre l’artista che, con lo strumento della sua pittura, riesce a trasmettere determinate idee senza legarsi mai troppi a certi approcci formali che si possono leggere nel suo linguaggio. Da opere dal taglio “impressionista” ad altre di tipo “realista”, Savu vuole evocare quella “giusta voce” per ogni suo dipinto, ricorrendo anche a quanto la storia ha tramandato e che, ora, gli è utile per parlare della società in cui vive.
Savu ri-trova la bellezza dell’ordinario e della vita di tutti i giorni, calano i suoi ambienti in una luce che, di cinquecentesca memoria, riporta pace e armonia anche in quei luoghi cupi e severi, quasi inospitali, inondati dal cemento e dalle rovine del comunismo.
Nella mostra milanese l’artista ha esplorato cinque diversi modi di osservare la realtà con altrettanti sguardi che sono quello dello spettatore, del voyeur, del solitario, quello con un punto di vista dall’alto e quello che si ha con una visione notturna.
Serban Savu. Sometimes my Eyes are the Eyes of a Stranger
19 novembre 2014 – 17 gennaio 2015
inaugurazione mercoledì 19 novembre ore 18.30
Galleria Monica De Cardenas
Via Francesco Viganò 4, Milano
Orario: da martedì a sabato 15.00-19.00
Info: +39 02 29010068
info@monicadecardenas.com
www.monicadecardenas.com