PALERMO | RizzutoArte | 15 novembre – 22 dicembre 2012
Intervista a DAVIDE BRAMANTE di LAURA FRANCESCA DI TRAPANI
«Anche le città credono d’essere opera della mente o del caso, ma né l’una né l’altro bastano a tener su le loro mura. D’una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà alla tua domanda». scriveva Calvino.
Le città di Bramante (classe 1970) sono stratificazioni di ricordi, di storie, di suggestioni, di incontri, di linguaggi. Sono dei giochi combinatori, dove gli elementi si intrecciano, mescolano, si tengono legati l’un l’altro con un filo di paradosso, come fossero un rebus. Delle Compressioni – questo il titolo dell’ultimo percorso espositivo che inaugura il 15 novembre da RizzutoArte a Palermo a cura di Marco Meneguzzo – per raccontare un duplice binario nella ricerca dell’artista siracusano, tra la tecnica fotografica e quella informatica a cui si ricorre per ridurre le dimensioni dei files.
Dieci lavori fotografici dedicati alle città – New York, Londra, Berlino, Shanghai, Pechino, Roma – affiancati da dodici acquarelli inediti. Espressione di un’interiorità, di memoria collettiva, di frammenti culturali, di osservazioni del mondo, in una polifonia di immagini che danno vita a nuove singole realtà. La casualità è elemento imprescindibile della ricerca di Bramante. Lavora in analogico con esposizioni multiple, imprimendo su ogni fotogramma da due a nove scatti, vedendo il risultato finale soltanto durante la fase di sviluppo. Il suo lavoro è suddiviso in cicli, come una sorta di capitoli “esistenziali” che affondano le sue radici alla fine degli anni ’80 nella scultura e nell’istallazione il cui soggetto era l’ombra. Lasciamo adesso spazio alle sue parole per leggere meglio la sua opera.
Laura Francesca Di Trapani: Le suggestioni delle “tue” città.
Davide Bramante: Le città che ritraggo sono quelle che più ho desiderato visitare sin da quando ero ragazzino, in alcune di queste come New York, Londra, Parigi, Shanghai sono tornato più volte perché le vedo sempre con occhi nuovi e scopro particolari che riesco a ritrarre e sentire grazie alla mutata sensibilità che ci mi traghetta verso la maturità. Appunto le suggestioni percepite come quelle restituite sono sempre diverse, sempre più verso un sentire maturo un lento respirare come uno scandire dolcemente lettera per lettera il proprio nome.
Nella tua ricerca come si è evoluta la sovrapposizione delle immagini? Da dove è nata quest’idea che poi è diventata come un marchio distintivo del tuo lavoro?
Da sempre fotografo, così come penso e vivo, per sovrapposizioni. Tutto nasce concettualmente dal Duomo di Siracusa, esempio architettonico che ha attraversato nei secoli decine di rimaneggiamenti e stili diversi tutti leggibili.
Parlando sempre di sovrapposizioni… sono casuali – nel senso che emergono autonomamente – o sono frutto di riflessione?
Le mie sovrapposizioni sono casuali perché ancora oggi fotografo in pellicola sovrapponendo da 4 a 9 scatti uno sull’altro. Solo quando torno a casa e sviluppo le pellicole (magari dopo 20 giorni o più) scopro cosa ho “combinato di buono”… I viaggi invece li preparo in maniera tale da sapere cosa andrò a trovare, vedere, visitare e ritrarre… spesso però qualcosa durante le ricerche mi sfugge e in loco accade che trovo qualcosa che non pensavo di trovare. Ed è li spesso che si cela come l’imprevisto, l’arte… come dire che l’arte è contenuta nell’imprevisto!!! A parer mio la riflessione vera e propria serve più per le cose semplici del quotidiano, come stirare una camicia o prelevare dei soldi al bancomat… e non quando si cerca di trasmettere un messaggio artistico.
Nei tuoi scatti mi sembra come se il caos e l’ordine, il rigore convivano perfettamente. Come dialogano l’uno con l’altro?
Spesso molti di noi affermano che nel proprio caos/disordine, ritrovano e si ritrovano perfettamente… Nelle mie opere fotografiche anche se non studiate a tavolino e non digitali vi si ritrova una sorta di piacevole anarchia. Spesso è come se si generassero da sole mantenendo in loro equilibri ancestrali legati alle più semplici regole del colore, dell’architettura, della prospettiva…
Davide Bramante. Compressioni
a cura di Marco Meneguzzo
15 novembre – 22 dicembre 2012
Galleria RizzutoArte
Via Monte Cuccio 30, Palermo
Info: +39 091 526843
www.rizzutoarte.com