TORINO | Fonderie Teatrali Limone
di CORINNA CONCI
Torino Creazione Contemporanea – Festival delle Colline Torinesi continua il suo progetto triennale con il Mibact focalizzando anche questa edizione sulla figura della donna. Perfettamente aderente a queste intenzioni Killing Desdemona si inserisce nella programmazione del Festival, offrendo la visione contemporanea di una delle storie d’amore più note di tutti i tempi che fonde la poesia della visceralità con la tragedia del possesso. Michela Lucenti, Direttore Artistico del collettivo “Balletto Civile” incarna Desdemona e firma la regia dello spettacolo, rendendo ancora più completa l’impronta femminile del progetto. Il compositore berlinese Jochen Arbeit, che negli ultimi dieci anni ha raggiunto una perfetta miscela tra musica e performance, esegue musiche originali dal vivo durante tutta la rappresentazione. La sua figura nel semi-buio veicola intensità e tensione, volumi e ritmi, modulando un dialogo continuo tra suono e movimento che aumenta la potenza dell’immagine teatrale. I microfoni sul palco danno un continuum all’aspetto sonoro che viene catturato a livello ambientale oppure usato per amplificare il canto e i sussurri dei protagonisti.
Mai troppo dolce, mai troppo violento, mai troppo volgare, l’impatto delle scene si assorbe fisiologico nel pubblico. La complessità relazionale delle vicende shakespeariane viene indagata rendendo udibile i dialoghi interni dei protagonisti: risuona come una confessione nel buio la voce calma del grande direttore di scena Iago. Con corpo perfettamente sbadato Maurizio Camilli interpreta il soldato risentimentoso, che si vendica lucidamente su Otello (Damien Troiano). Il nobile Roderigo (Fabio Bergaglio) innamorato di Desdemona fino alla regressione è il complice di Iago, che tira il primo filo della grande rete che tutti contribuiscono a tessere… E che tutti catturerà. È un mostro dagli occhi verdi, la gelosia, la propulsione dalla quale nasce questa storia e con la quale essa si conclude. Roderigo parla attraverso un oggetto transizionale, un peluche che dà voce al suo istinto più fondo e alle sue irreprensibili voglie di adulto mai cresciuto del tutto, cristallizzato esattamente a metà strada tra i suoi sogni e la sua realtà.
Il gioco che “Balletto Civile” riesce a rendere manifesto è costituito una serie di lanci e attacchi, difese e fughe, furti e bugie, dinamiche collettive che si alimentano tra loro e che partono dalle caratteristiche del copione di vita degli stessi protagonisti. Si intravedono nelle transazioni di questo spettacolo tutte le decisioni su se stessi e sul mondo, che vanno a influenzare le relazioni con gli altri e la propria sorte, in maniera non cosciente. Una scena emblematica fotografa l’idea del gioco come possibile solo se ognuno esegue la propria parte di danza e di intenti: un fazzoletto bianco, il simbolo dell’amore di Desdemona e Otello, viene rubato da Emilia (Ambra Chiarello) moglie di Cassio (Andrea Capaldi) per arrivare poi nelle mani dell’amante di quest’ultimo, Bianca (Natalia Vallebona). In modo consapevole o inconsapevole il gioco collettivo viene alimentato da tutti, che passandosi l’oggetto, strappandolo di mano, nascondendolo, danno visibilità alla porzione di responsabilità che ognuno investe in questa dinamica apparentemente ludica che riserva come resoconto finale la morte di tutte le parti.
Questa formula collusiva è continuamente riproposta in modo sottile dagli attori/danzatori che mettono una porzione di vita odierna nei personaggi storici costruendo una piccola orchestra di gesti che disegnano una trappola. La ragnatela della manipolazione fa leva sugli affetti e possiede quella potenza proprio perché si fonda sulla fiducia nell’altro, che passando da salvatore è in realtà carnefice. Così Iago dice “non date seguito alle mie parole”, ma l’ulteriorità del suo intento è paradossalmente opposta, mirando a confondere Otello. Il moro nella disperazione, sente oscurarsi la mente e arriva a percepire oltre l’affetto, perché troppo accecante è il possesso che sente. Quell’ultima notte Desdemona fa preparare le lenzuola nuziali perché sente e accetta il presagio di morte per mano del suo amore. Se la mancanza d’amore può distruggere, amare troppo può uccidere. Tutto è buio all’improvviso, la danza si fa meccanica per Otello nel raccogliere la moglie ormai inerme. Lui scompare nel nulla sopra il corpo di Desdemona.
Torino Creazione Contemporanea – Festival delle Colline Torinesi
XXI EDIZIONE 2016 – L’identità è un genere?
2 – 21 giugno 2016
Debutto di “Killing Desdemona” – 17 giugno 2016
Fonderie Limone – Moncalieri – Torino
KILLING DESDEMONA
liberamente tratto da Otello
di Michela Lucenti e Maurizo Camilli
regia e coreografia Michela Lucenti
aiuto regia Enrico Casale
musica originale eseguita dal vivo Jochen Arbeit (Einstürzende Neubauten)
interpretato e creato da Fabio Bergalio, Maurizio Camilli, Andrea Capaldi, Ambra Chiarello, Michela Lucenti, Demian Troiano, Natalia Vallebona
scene e costumi Chiara Defant
realizzazione scene Alessandro Ratti
disegno luci Stefano Mazzanti
suono Tiziano Scali
organizzazione Andrea Cerri
produzione Balletto Civile, Festival delle Colline Torinesi, Ravello Festival, Neukoellner Oper Berlin, Compagnia Gli Scarti
con il sostegno di Mare Culturale Urbano , CTB Centro Teatrale Bresciano , Festival Resistere e Creare, Centro Dialma Ruggiero-FuoriLuogo
Prossime date:
2 agosto 2016
RAVELLO FESTIVAL
Belvedere di Villa Rufolo
17 – 18 settembre 2016
OLIMPICO DI VICENZA
22 – 25 settembre 2016
CRT TEATRO DELL’ARTE
Triennale, Milano
17 – 23 ottobre 2016
NEUKOELLNER OPER BERLIN
Berlino, Germania