MODENA | La Galleria BPER Banca | Fino al 30 giugno 2024
di NICOLETTA BIGLIETTI
Vita e Arte: assiomi complementari di un unico teorema. Fattori che – nel più fulgido presente – ricordano all’uomo quanto sia piccola e minuta la sua presenza di fronte alla Natura.
Una natura spesso abusata, sfruttata e svilita, ma che mai perderà la sua potenza comunicativa.
È, infatti, con l’obiettivo di stimolare una riflessione critica sul rapporto dell’uomo contemporaneo con la natura – e in senso più ampio con gli alimenti e lo spreco che ne deriva – che si apre, negli spazi della Pinacoteca di Modena de La Galleria BPER Banca, la mostra dal titolo L’incanto del vero. Frammenti di quotidiano nella natura morta tra Sei e Settecento, a cura di Lucia Peruzzi.
Una storia, quella della natura morta, che affonda le radici ben prima della sua “canonica” assunzione terminologica a genere autonomo, avvenuta nel XVI secolo.
I brani rappresentanti oggetti quotidiani o elementi naturali, infatti, fecero la loro comparsa dapprima anche in dipinti a soggetto storico o religioso, seppur sempre subordinati alla figura umana: era il desiderio di conferire agli “oggetti”una rilevanza maggiore che spinse gli artisti a far acquisire progressivamente una più marcata individualità agli elementi del quotidiano; a quelli elementi che, se rappresentati nei dipinti, parevano essere sospesi nel tempo, messi al riparo dall’oblio, dal decadimento e – dunque – anche dalla morte.
Ma bisognerà attendere l’avvio del XX secolo per la rivalutazione “completa” della natura morta Emiliana e – in particolare – un articolo di Roberto Longhi del 1950 nel quale verrà messa in luce la modernità di questo genere pittorico. Saranno poi degli studi successivi che consentiranno di impostare una distinzione tra i due versanti della natura morta Emiliana: quella di “rustica concretezza”e quella “aristocratica”.
Ed è proprio con una riflessione dedicata alla natura morta nella pittura di genere “alto”che si apre la mostra L’incanto del vero: un percorso espositivo in cui l’opera d’arte è estremamente connessa alla vita vissuta, come testimoniano, ad esempio, il dipinto La Terra dona a Nettuno i bulbi di tulipano di Giovanni Andrea Sirani (XVII sec.) che richiama la straordinaria diffusione del tulipano in Europa a seguito della sua importazione dall’Olanda, dopo l’arrivo dalla Turchia.
Una vita che non solo è espressa nella sua evidenza più “quotidiana” dalle tele – come ad esempio in Bartolomeo Passerotti con il Contadino che suona il liuto – ma che è anche raccontata attraverso una selezione di documenti provenienti dall’Archivio di Stato di Modena e dall’Archivio privato Rangoni.
E ciò che traspare dalla mostra a La Galleria BPER Banca è proprio il profondo legame tra l’immagine – trasmessa dall’opera d’arte – e la vita vissuta: un paradigma nel quale i due termini, quello di arte evita, si incastrano perfettamente, ricordando l’importanza di un giusto equilibrio a governare la realtà.
Un equilibrio in cui lo spreco alimentare sia limitato e la natura rispettata. Un equilibrio in cui arte e vita siano due perfetti assiomi di un ottimo teorema.
L’incanto del vero. Frammenti di quotidiano nella natura morta tra Sei e Settecento
a cura di Lucia Peruzzi
5 aprile – 30 giugno 2024
La Galleria BPER Banca
Via Scudari 9, Modena
Orari: tutti i venerdì, sabato e domenica 10.00-18.00
Ingresso gratuito
Info: +39 059 2021598
lagalleria@bper.it
www.lagalleriabper.it