MILANO | Galleria Fumagalli | Fino al 20 dicembre 2017
di CRISTINA CASERO
La Galleria Fumagalli di Milano ospita una mostra personale di Anne e Patrick Poirier, allestita con opere inedite che si pongono in continuità ideale con i lavori precedentemente realizzati, a costruire un complesso intervento, strutturato e ben pensato nel suo insieme.
Il senso di questa mostra nasce dal rapporto dialettico tra i pezzi esposti e si traduce in una riflessione condotta con il linguaggio visivo sul tema della Dystopia, una concezione del futuro negativa, basata sulla proiezione di alcuni elementi del presente, la cui criticità viene così enfatizzata. Sin dallo scorcio degli anni Sessanta, i Poirier si sono dedicati a una ricerca coerente, portando avanti un articolato progetto artistico, che si può intendere in termini più ampiamente culturali e che affonda le sue radici in un atteggiamento di marca antropologica.
Il percorso degli artisti si è snodato su tali presupposti, senza preoccupazioni di omogeneità di ordine strettamente linguistico, come anche questa mostra milanese dimostra. Nelle sale della galleria ci attende, infatti, un viaggio virtuale che ci porta a muoverci continuamente tra il passato e il futuro, sulle tracce della storia fino alle ipotesi sul nostro destino, appunto tradotte nei toni cupi della distopia. Attraverso la memoria, e i segni che permettono di ricostruirne la trama, possiamo leggere il passato e il presente, immaginando quello che potrà essere.
Le sculture al centro di una stanza, Dystopia I e Dystopia II, immediatamente ci introducono nell’atmosfera, come simboli fantascientifici che si presentano in tutta la loro pregnanza fisica, esattamente come le scritte realizzate con il neon, simbolo di una modernità fredda e straniata: la lineare e algida compostezza dell’Utopia contrapposta ai segni corsivi e imprecisi della Distopia. Le tesa dialettica passato/presente/futuro si incarna anche nel rigido tessuto di Hatra, un tappeto che, rappresentando una veduta satellitare di una antica città irachena ormai distrutta dai conflitti che devastano il paese, perfettamente incarna il senso del ragionamento dei Poirier, facendosi metafora di un passato che, distrutto dal tempo, può vivere nella memoria, incarnata nell’opera.
Nelle altre opere esposte si impone invece la poetica del frammento, del reperto, dell’archivio come forma di sopravvivenza: protagonisti sono brani di realtà che, mostrati in tutta la loro fragilità, si danno come testimonianze di storie, erose dal passare degli anni, in alcuni casi allontanate ancora di più attraverso la tecnica fotografica, che ce ne propone una lettura alla seconda.
La mostra, quindi, è certamente coinvolgente e capace di colpire l’attenzione del fruitore. Ma non si tratta di effetti speciali: la capacità dei Poirier è proprio quella di rendere concreta e fisicamente percepibile una questione teorica di grande rilievo, che riguarda il destino di tutti.
Anne e Patrick Poirier. Dystopia
a cura di Lorand Hegyi e Angela Madesani
catalogo monografico Éditions Flammarion edito con il sostegno di Maison Européenne de la Photographie, Galerie Mitterand e Galleria Fumagalli
Fino al 20 dicembre 2017
Galleria Fumagalli
via Bonaventura Cavalieri 6, Milano
Orari: da martedì a sabato 11.00-19.00
Ingresso libero
Info: +39 02 36799285
info@galleriafumagalli.com
www.galleriafumagalli.com