MILANO | Spazio C.O.S.M.O. | fino al 15 giugno e 1 settembre – 15 ottobre 2017
di LUCA BOCHICCHIO
1 mm di distanza è il titolo dell’installazione che Loredana Longo ha inaugurato il 4 maggio nello spazio C.O.S.M.O. di Milano. Nel comunicato che annuncia questo quarto progetto d’artista, pensato specificatamente per la location (“luogo fisico e segreto nello studio di Luca Pancrazzi ed Elena El Asmar”), 1 mm di distanza viene definito come lo “spazio minimo, visibile all’occhio umano, che intercorre tra due cose vicine, tra due corpi prima che si tocchino”.
Compiuta l’ascensione verso il sottotetto, lasciato alle spalle, dietro gli ultimi gradini in cemento, lo studio di Pancrazzi e El Asmar, l’ambiente di luce rossa – caldo odore di legno e malta secca – ci risucchia immediatamente come una gola. In questo grembo raccolto e profondo la temporalità cambia registro di percorrenza: il nostro corpo sembra esalare, non è più misura dello spazio che ci circonda.
Le strutture architettoniche semplici e immobili della Longo, riconosciute istintivamente come barriere, si fanno invece superare quasi inconsapevolmente; l’istinto ci fa avanzare attraverso la loro impalpabile fermezza minima, quella, appunto, dello spessore di un millimetro (due fogli di carta da parati incollati assieme).
Nei raggi d’ombra proiettati nello spazio rosso tutt’attorno, la leggerezza diventa segno, un’incisione nel nostro pensare che diventa la ragione del nostro imperterrito cercare di collocare quei relitti di quinte serliane, quelle parvenze di palazzi sventrati che non sono. Ancora attraversiamo il sottotetto e ci sentiamo sempre più lontani dalla meta.
Allora, forse, arrivati in fondo, si può abbandonare l’ansia da comprensione e accettare di essere parte dello scempio caduco di quei fogli lacerati, piegati; accettare ciò che quelle strutture non sono mai state: i muri scoppiati che credevamo duri e forti. Minacciosa è la loro delicatezza, attraenti i margini feriti, esponenzialmente irriducibili finché non ci attraversano.
In questa installazione percepisco il grande lavoro che Longo è riuscita a fare con il vuoto. Un vuoto che è carico di tensione, motivata, mi dico, dall’ininfluente linea di separazione fra interno ed esterno. Riflettendo sulle superfici bruciate dei suoi tappeti, sulle esplosioni dei suoi maniacali processi a ricostruire, sento la forza estrema di una donna che scava sotto la pelle dei referenti oggettuali. La gioia disperata di far saltare tutto. La distanza minima dal conflitto che ci attraversa sembra non esistere per l’artista: è o non è.
Esco dalla nuvola del sottotetto e scendo nell’arioso studio di Loredana. Accostato a una parete, mi indica quasi con noncuranza un foglio di carta da parati lavorato per l’installazione. Come una marionetta nella luce diurna, finita la magia dello spettacolo, mi appare con stupore per quello che è: materia amorfa che la volontà trasformatrice, la forza scultorea dell’artista vivifica senza posa.
Loredana Longo, 1mm di distanza
vecchie carte da parati intagliate e bruciate, luci rosse
site specific installation 2017
Spazio C.O.S.M.O.
via Paruta 59, Milano
Orari:
visitabile su appuntamento fino al 15 giugno e dal 1 settembre al 15 ottobre 2017
Info: spaziocosmo@yahoo.com