BOLOGNA | BLOCCO 24 il mercatino dell’usato | 23 – 26 gennaio 2015
Intervista a CLAUDIO MUSSO di Valeria Barbera
Nel ricchissimo programma di eventi del week end dell’arte bolognese c’è anche Casa a Mare: un progetto, un laboratorio dinamico, una sorta di finestra che si affaccia su di un passato recente e su una vita parallela. Annunciato qualche settimana prima con un’intensa presenza sui social ricca di spunti e immagini, e presentato in anteprima il 22 gennaio in occasione di Arte Fiera Bologna, Casa a Mare unisce le ricerche di Luca Coclite e Giuseppe De Mattia sotto la curatela di Claudio Musso. Ed è proprio al curatore che abbiamo chiesto di raccontarci, in poche battute, i dettagli del progetto.
Come nasce il progetto Casa a Mare?
Casa a Mare si configura come una ricerca in progress, un laboratorio dinamico, un varco verso un recente passato, pressoché dimenticato, in cui collidono visioni, pensieri, riflessioni. Da un lato la “casa al mare” come luogo altro, seconda dimora per eccellenza in cui gli oggetti scartati nella vita quotidiana acquisiscono un nuovo statuto, sia estetico che funzionale, trasformandosi in icone. Un punto di vista alternativo, un’osservazione delle immagini, del loro valore, del potere evocativo che racchiudono, come nel caso della bottiglia di Coca Cola, che da celebre emblema Pop diviene semplice recipiente immortalato nell’utilizzo quotidiano di contenitore di salsa di pomodoro.
Dall’altro l’automobile, l’AlfaSud simbolo di un’epoca in cui la macchina veniva vissuta, personalizzata, “abitata” a lungo nel tempo tanto da divenire elemento dell’immaginario visivo ed emotivo.
Come sarà strutturato il progetto “Casa a Mare” e quali interventi ospita al suo interno in occasione di Arte Fiera?
Le sede scelta per la presentazione di questa prima tappa del progetto è un mercato dell’usato. Gli artisti si sono appropriati di oggetti, suppellettili, mobili, che normalmente sarebbero in vendita utilizzandoli come pilastri narrativi su cui poggia la (ri)creazione di un’atmosfera domestica. All’interno gli scatti fotografici amatoriali ritrovati, gli oggetti poveri modificati sono tracce di un’esperienza vissuta, o anche solo immaginata. Uno spazio in cui possono le pareti scarne e le superfici logore possono convivere con il kitsch sgargiante e il bricolage casalingo.
Nell’automobile posizionata in cortile, l’Alfasud, sono presentati alcuni inserti in grado di tramutare uno dei veicoli simbolo dell’orgoglio industriale italiano nel Mondo, in una vetrina contenente ricordi preziosi e memorie di un tempo perduto. Come un’abitazione reale, Casa a Mare è munita di apposite “stanze per gli ospiti”, si apre cioè alla collaborazione con altri artisti la cui ricerca interseca i temi del progetto o il cui contributo risulta necessario alla creazione dell’atmosfera. L’ospite di questa tappa bolognese è Dominique Vaccaro, musicista, la cui composizione tratta da field recording, viene diffusa all’interno dell’automobile.
Sono previste altre tappe del progetto in futuro?
L’anteprima presentata durante Arte Fiera 2015 è l’inizio di un percorso che prevede altri eventi, performance e nuovi dispositivi di esposizione. La prossima uscita avrà un carattere prevalentemente performativo e con molta probabilità sarà ambientata in quel Sud che tanto ha nutrito l’immaginario di Casa a Mare. Una raccolta di appunti visivi è già in corso e proseguirà sulla pagina facebook del progetto.
Casa a Mare
un progetto di Giuseppe De Mattia e Luca Coclite
a cura di Claudio Musso
23 – 26 gennaio 2015
BLOCCO 24 il mercatino dell’usato
via Cincinnato Baruzzi 1, Bologna