LIVORNO | Fuel Art Gallery | 16 giugno – 28 luglio 2013
di NICCOLÒ BONECHI
È oramai parte della nostra coscienza collettiva la consapevolezza che il cerchio sia un elemento geometrico che condizioni da sempre la nostra esistenza. Rappresenta la perfezione, la compiutezza, l’unione, ciò che non ha inizio e fine; con la sua linearità simboleggia l’eterna armonia, l’inesauribile equilibrio tra spiritualità e materialità.
Le due artiste coinvolte dal curatore Alessandro Trabucco nella mostra Cerchio: per un’estetica dell’infinito sono Elisa Cella e Silvia Serenari, due artiste che, a partire da un’analisi condivisa sul concetto di cerchio, sviluppano una propria ricerca che tocca risultati formali lontanissimi ma allo stesso tempo riconducibili a quelle intenzioni che portarono Giotto alla concezione di quel tutto infinito che rappresentò attraverso un gesto di estrema semplicità espressiva che tutt’ora pone degli interrogativi sulle motivazioni che lo portarono ad una sintesi così profonda.
Lo sviluppo di questa ricerca nasce da presupposti totalmente antitetici tra le due artiste, di fatti se la volontà di Elisa Cella è il raggiungimento di una figura facilmente riconoscibile a partire da un particolare, per Silvia Serenari il processo è esattamente il contrario, ovvero tentare di costruire una realtà altra attraverso un dato oggettivo già presente nel suo (e nostro) immaginario perché reale. In entrambi i casi si percepisce certamente la necessità di studiare tutto ciò che siamo e che appartiene al nostro vissuto quotidiano, dall’osservazione della nostra struttura molecolare alla presenza di architetture fantastiche, dall’indagine sulla fisiognomica ad una riflessione sulle incredibili possibilità di sviluppo della natura.
Se quindi è perfettamente riconoscibile una rotta inversa tra i perché che spingono le due artiste ad impegnarsi in una ricerca così assidua e severa, è altresì normale che esse si esprimano attraverso tecniche così distanti tra loro. Elisa Cella, indagando la figura umana a partire dall’infinitesimale unità di misura rappresentata dalla molecola, agisce su un supporto bidimensionale attraverso il gesto pittorico ed il disegno, strumento analitico per eccellenza di studio e conoscenza introspettiva, sia essa intesa non soltanto a livello fisico. Silvia Serenari, invece, tende a ricercare una connessione tra tradizione e innovazione, pertanto le sue opere, partendo sempre da una base fotografica, prendono direzioni multiple e trovano una risultante formale nel video (in mostra è possibile interfacciarsi con Anima Urbis Iter Perfectionis) e nella fotoceramica, grazie ai quali ottiene delle composizioni molto vicine alle esperienze optical degli anni ’60.
Elisa Cella – Silvia Serenari. Cerchio: per un’estetica dell’infinito
a cura di Alessandro Trabucco
16 giugno – 28 luglio 2013
Fuel Art Gallery
Presidente associazione Fuel Art Serafino Fasulo
Direttore artistico Cristina Olivieri
Area industriale Stagno
via Aurelia 88A, Livorno
Info: Su appuntamento: +39 338 3451520 – 328 1256907
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