LANA (BZ) | Kunsthalle Eurocenter
Intervista a CAMILLA MARTINELLI di Silvia Conta
La Kunsthalle Eurocenter di Lana (BZ) è una piattaforma dedicata all’arte contemporanea attiva dal 2012, una realtà dinamica che propone mostre e progetti in equilibrio tra la scena locale, nazionale e internazionale, alla ricerca di nuovi modi di operare sul territorio. Abbiamo incontrato Camilla Martinelli, membro del direttivo, per farci raccontare com’è nata e come lavora questa realtà che, ha da poco chiuso il progetto XXL – Arte e industria in dialogo in cui gli artisti hanno avuto la possibilità di lavorare in collaborazione con sei aziende altoatesine…
Come definiresti la Kunsthalle Eurocenter e quali sono i suoi intenti?
Il progetto Kunsthalle Eurocenter Lana è nato nel 2012 su iniziativa degli artisti altoatesini Arnold Mario Dall’O, Ulrich Egger e Hannes Egger. I primi due hanno lo studio nello stesso stabile Eurocenter. Nel 2013 siamo stati coinvolti io, come curatrice e figura attiva a Merano Arte, e Erwin Seppi, gallerista meranese. Ognuno di noi si occupa nello specifico di alcuni aspetti, mettendo a disposizione la propria esperienza e professionalità.
Amiamo definire lo spazio una piattaforma creativa, una project room dedicata alle posizioni più interessanti della creatività contemporanea. Solitamente realizziamo mostre temporanee della durata di 48 ore (ma in un paio di occasioni abbiamo esteso l’apertura anche a due settimane), proposte come eventi-focus arricchiti da concerti e performance. I progetti e le opere sono spesso site specific, pensati appositamente per confrontarsi con lo spazio che è un open space di 350 mq a carattere industriale.
Quanti progetti avete realizzato in questi anni?
Dal 2012 ad oggi abbiamo realizzato sedici progetti tra mostre personali e collettive. Tra le personali e le mostre che ponevano in dialogo due o tre artisti, potrei ricordare quelle di Antonio Riello, Julia Frank, Armin Blasbicher, Terenzio Eusebi, Michele Parisi/Fabrizio Perghem/Juri Neil, Luca Reffo, Johannes Inderst/Raffaele Fasiello, Andrea Nacciarriti. Tra le collettive abbiamo presentato “Real Naturally”, con una selezione di artisti internazionali, “La religione del mio tempo”, con un’ampia selezione di giovani artisti italiani e ispirata al pensiero di Pasolini, “The Second Explodes”, con una selezione di artisti olandesi legati all’ambito della performance e dell’arte relazionale, o “Il disegno degli scultori”, con opere di 35 tra i più importanti scultori altoatesini contemporanei.
Che rapporto c’è con il territorio, con le sue istituzioni? E con altre figure del settore, come curatori esterni?
Il rapporto con il territorio è un aspetto molto importante per noi, porta con sé l’interesse per la valorizzazione delle eccellenze artistiche della nostra regione, ma anche l’intento di coinvolgere un pubblico allargato. Vogliamo che le persone pensino alla Kunsthalle come un luogo aperto, dove accadono cose interessanti, dove locale e internazionale s’incontrano dando vita a progetti ogni volta nuovi, che ripensano sostanzialmente lo spazio e la percezione dello stesso.
Il dialogo col territorio si esprime anche attraverso l’interesse verso un tema quale quello della produzione industriale. In occasione dell’ultima mostra ad esempio: XXL – Arte e industria in dialogo, sei artisti hanno realizzato sei installazioni in formato XXL collaborando con sei ditte altoatesine. , che hanno sostenuto il progetto, mettendo a disposizione degli artisti oltre che i materiali, la manodopera e il know-how. Abbiamo invitato a partecipare alcune aziende con sede nella zona industriale di Lana, dove si trova la Kunsthalle, ma anche ditte altoatesine note per il loro mecenatismo o per le loro collezioni di arte contemporanea.
Il rapporto con figure esterne, che siano artisti, curatori, performer ecc… passa per i nostri contatti personali, che condividiamo con gli altri membri del direttivo.
Come avete strutturato il progetto della mostra XXL – Arte e industria in dialogo? Come è avvenuta, in pratica, la collaborazione con le aziende?
L’ultima mostra presentata in Kunsthalle è stata appunto XXL – Arte e industria in dialogo, a cura mia e di Gabriele Salvaterra. L’esposizione rifletteva sulle influenze e le sinergie esistenti tra arte e industria, interrogando la questione fortemente attuale che concerne l’origine e l’originalità dei materiali utilizzati per realizzare le opere d’arte. Gli artisti Arnold Mario Dall’O, Ulrich Egger e Hannes Egger hanno invitato a partecipare al progetto altri tre artisti: Josef Adam Moser, Christoph Hinterhuber e Antonio Riello. La location stessa della Kunsthalle, sita in un complesso a carattere industriale, in zona industriale a Lana, ha certamente ispirato il tema della mostra, in linea anche con una serie di questioni che animano il dibattito culturale odierno: il rapporto tra arte e industria, le dinamiche di produzione culturale e il loro legame con le sfere più concrete della produttività industriale. Ogni artista, in accordo con noi curatori, ha scelto di collaborare con una delle ditte partner del progetto, che l’ha condotto alla scoperta del proprio ciclo produttivo e dei propri stabilimenti, mettendo a disposizione i materiali attraverso cui dar vita alla “produzione” artistica. In linea con la propria poetica e particolare sensibilità, gli artisti hanno realizzato le installazioni riflettendo sull’essenza, l’utilizzo, la derivazione e l’impiego dei materiali, servendosi di elementi che concernono tipicamente l’ambito industriale, come scarti, utensili, piccoli macchinari, prodotti finiti o semilavorati.
Cosa avete in cantiere per il futuro?
Molte idee da definire in relazione all’interesse partecipato del direttivo, alcune proposte esterne da valutare. Abbiamo in cantiere una grande mostra collettiva di artisti della Repubblica Ceca e un progetto che approccia la tematica del paesaggio ripensandone l’iconografia in chiave contemporanea.
Kunsthalle Eurocenter
Via Industriale 1/5, secondo piano, Lana (BZ)