MILANO | Lisson Gallery | 21 novembre 2013 – 10 gennaio 2014
di GINEVRA BRIA
Milano, 20 novembre 2013. Le insidie pittoriche di Jason Martin, le sue volute pigmentali e le torsioni materiche di superficie, finalmente, si trasformano. Per la sua sesta personale in collaborazione con Lisson Gallery, la prima realizzata negli spazi di via Zenale a Milano, l’artista britannico presenta una nuova serie di opere in rame e nichel.
La galleria è stata suddivisa in due livelli esatti, due letture del suo lungo percorso: al piano terra sono stati disposti alcuni lavori precedenti al 2013, dipinti monocromi in cui, talvolta, il livore dell’olio radia la superficie di tele scalfite da circonferenze ipnotiche. Al piano superiore invece, invece una serie di otto bassorilievi, otto superfici metalliche, preziose che oscillano, come di fronte ad uno specchio, tra pittura e scultura, tra la vitalità singolare e la certezza seriale, movimento e stasi, e persino tra astrazione e figurazione, come se ogni spettatore si rispecchiasse nelle levigate sezioni non dipinte dei supporti. I vortici e i rivoletti serpeggianti ottenuti tramite il gesto pittorico formano mulinelli senza fine che si scontrano. E tuttavia, sostiene Luca Massimo Barbero, la lucentezza metallica rifiuta e respinge l’interpretazione facile, rendendo questi oggetti adamantini e al tempo stesso seduttivi e impenetrabili.
Per la realizzazione dell’opera esposta all’esterno, Jason Martin si è spinto ancora più in là nell’esplorazione del legame tra pittura e scultura, con una nuova opera scultorea fissata al suolo: una sorta di gigantesco baccello di origine aliena o un meteorite cromato, schiantatosi nel cortile della galleria.
In questa mostra, dal titolo Sculpture as painting, Martin mostra il lato opposto, invisibile perché riflesso al di là di uno specchio, delle zampate violente inferte alla materia del colore. La volumetria pittorica alla quale il campo monocromo lo ha sempre chiamato ad aderire, in questa personale lascia spazio al calco impreziosito di alcune colate massive, ipostatizzate dai riflessi dei metalli.
L’artista britannico a Milano mostra il verso contrario della pittura, avvicinandosi alla perdita della tridimensionalità schiva, interrotta che lo ha sempre caratterizzato. L’impasto convulso, ancora accalorato dall’energia fisica impressa alle tracce plastiche di pigmento, sotto la superficie metallica trova una fissità che incanta e che sottrae, questi otto lavori di piccole dimensioni (tutti datati 2013) allo stato della nostra realtà e alle brutture del tempo.
Jason Martin. Painting as Sculpture
21 novembre 2013 – 10 gennaio 2014
Lisson Gallery
Via Zenale 3, Milano
Orari: lu – ve 9.30 – 13.00 e 15.00 – 18.00
sabato su appuntamento
Info: +39 02 89050608
milan@lissongallery.com
www.lissongallery.com