BERGAMO | Traffic Gallery | Fino al 29 maggio 2021
Intervista a JACOPO VALENTINI di Leonardo Regano
Continua fino al prossimo 29 maggio la mostra UNICACINA, prima personale di Jacopo Valentini (Modena, 1990) alla Traffic Gallery di Bergamo. Il progetto, a cura di Roberto Ratti, vede il giovane fotografo modenese impegnato in un’indagine sulla comunità cinese di stanza a Prato, presente in maniera sempre più numerosa a partire dagli anni Ottanta, e che nel tempo si è contraddistinta per il suo interesse per la produzione tessile combinando le conoscenze proprie della cultura sinica alle tradizioni della piccola cittadina toscana.
Il progetto, iniziato nel 2018 in occasione della residenza in città di Valentini presso l’Associazione Culturale Dryphoto Arte Contemporanea in collaborazione con il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci e la Regione Toscana, è oggi riattualizzato e proposto qui a Bergamo in una versione inedita, come ci racconta lo stesso artista.
“Ho trascorso quasi un mese a Prato e ho investigato la contaminazione tra le due grandi realtà comunitarie presenti in città, quella cinese e quella pratese. Più che altro è stata una constatazione dei fatti. Per l’inizio della collaborazione con la Traffic Gallery ho selezionato una parte di questa mia ricerca, dando una certa predominanza al gruppo delle still life, e ho scelto di sperimentare nuovi formati di stampa. Seguendo la natura dello spazio espositivo, ho costruito un percorso in cui fosse evidente il facing tematico tra le opere proposte, rimarcando le corrispondenze tra i lavori allestiti nelle due sale in cui si articola la galleria”.
Quattordici le opere in mostra, che raccontano scorci del territorio pratese, del suo Duomo e di palazzi storici come la Casa Museo di Francesco Datini (XIV secolo), personaggio noto legato al commercio; luogo, questo, altamente suggestivo in cui Valentini ha scelto di ambientare le sue nature morte rimarcando così la connessione con le tradizioni cinesi; una corrispondenza ancora più salda negli oggetti ritratti, tutti di manifattura orientale.
In mostra alla Traffic Gallery non c’è solo fotografia, ma si comprende anche l’interesse verso esiti installativi e scultorei della tua ricerca. Possiamo quindi dire che c’è un’evoluzione in tal senso?
In effetti sì. Attualmente, oltre a utilizzare la fotografia, sperimento la sua combinazione con altre tecniche, altri materiali. Per esempio, sperimento l’uso della calce, del gesso, delle carte e dell’affiche, che mi permettano di dare vita a un concetto di opera in evoluzione. La scultura, in alcuni progetti, diventa più che una volontà, una necessità.
Esiste una connessione tra questo interesse per la stratificazione materica e il modo in cui articoli il tuo racconto, la tua preferenza per immagini ricche di riferimenti e di dettagli e per un linguaggio in cui domina l’intreccio narrativo?
Attraverso l’intersezione di una moltitudine di livelli, da quello religioso a quello faunistico, dal culinario all’architettonico, dal vegetale al letterale, passando attraverso il sociale e così via, si può ottenere una comprensione completa di ciò che noi ancora chiamiamo territorio, in tutte le sue forme. Non sempre, tuttavia, questi diversi campi di discussione possono coesistere insieme. Ogni caso è specifico e ogni situazione deve essere studiata con un approccio calibrato per capire cosa è rilevante e cosa no, in modo tale da avere una narrazione visiva che prende vita lungo il file rouge.
Concludiamo questo incontro con le parole di Roberto Ratti che svelano e sintetizzano il senso poetico della ricerca di Valentini. Di questo progetto, il curatore scrive come “attraverso una sequenza elegantemente ragionata e in un ensemble di infinita delicatezza, la nostra mente viene accompagnata nella costruzione e nella genesi della storia di una città, all’interno della quale due comunità sono divenute UNICACINA.
Jacopo Valentini UNICACINA
a cura di Roberto Ratti
Fino al 29 maggio 2021
Traffic Gallery
Via San Tomas0 92, Bergamo
Info: www.trafficgallery.org