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VERONAFIERE | PADIGLIONI 6/7 | 6-10 ottobre 2011

Le nuove esperienze creative indipendenti
a cura di Cristiano Seganfreddo

Dopo il grande successo della prima edizione, torna ad ArtVerona Independents, lo spazio dedicato alle nuove esperienze creative indipendenti.
Ideato da Fuoribiennale e curato da Cristiano Seganfreddo, il format nasce con l’intento di dare spazio e visibilità alle realtà artistiche e culturali maggiormente sperimentali, che si muovono in maniera autonoma rispetto al sistema istituzionale e che sono spesso catalizzatrici di nuove tendenze.
Per la prima volta, in una fiera di arte moderna e contemporanea trovano spazio, in una sezione completamente a loro dedicata, associazioni, fondazioni, collettivi e spazi no-profit italiani impegnati in percorsi autonomi di ricerca e sperimentazione in ambito contemporaneo.
Un’operazione innovativa, che coinvolge un pubblico ampio e diversificato, volta anche a destare l’interesse di nuovi soggetti influenti in ambito culturale ed economico. Independents permette, infatti, l’inedito incontro tra soggetti indipendenti, stakeholder e opinion leader del mondo dell’arte, creando una nuova sezione all’interno di ArtVerona, che mantiene il proprio carattere libero ed emancipato.
Per questa edizione sono ben 27 le realtà italiane no profit selezionate – grazie anche alla collaborazione di Artribune, media partner dell’iniziativa, attraverso cui era possibile la candidatura – a cui sono stati riservati gratuitamente per tutta la durata della manifestazione 15 mq² per presentare liberamente i propri progetti, costruire talk, performance e incontri aperti al pubblico.
“Non ce ne sono. Proprio non ce ne sono più. Neanche a inventarli. Neanche a usare la creatività. Finito. Finished.
Terminé. Vedetela come volete e da dove volete, ma non ci sono repliche. Neanche il Mago Silvan coadiuvato dal Mago Oronzo in seduta plenaria con Otelma potrebbero farcela. Ovviamente di soldi parliamo. In discorso contemporaneo a se stesso, che dovrebbe traghettare fino ai paesi indipendenti, dobbiamo partire dalla contingenza incontinente del Paese nostro. Dai discorsi di Tremonti sulla cultura che non piglia pesci alle mannaie dei bilanci pubblici. Sembra tutto finito ai più. Comuni e amministrazioni sono disperati, senza fondi per mostre e cotillon vari. Le aziende di catering sono in sommossa per i tagli a buffet e tartine artistiche. Curatori seducenti, sedicenti tali sono affranti su progetti non più realizzabili. A volte, per fortuna dei contribuenti e del bon senso. La crisi sta rivedendo dinamiche e logistica di vernici e aperture di questa Italia che ogni settimana inaugurava più di 500 mostre solo d’arte contemporanea. E adesso? Tutti a dieta. E che succede alla presunta cultura? Finita davvero? Evitiamoci con cura discorsi filosofici su cultura, territorio, innovazione. E concentriamoci sulla parte indipendente. Periferica. Sfigata. Scentrata dal potere e dagli interessi.
Un tempo domandai ad una serie di artisti una parola interessante che condensasse l’istanza contemporanea. Una sola parola. Massimo Bartolini se ne uscì con ‘resilienza’. La capacità di resistere, di non spezzarsi, di autoripararsi, di affrontare e superare le avversità della vita, di superarle e di uscirne rinforzato e addirittura trasformato positivamente.
Cambiando. La crisi di queste ore per gli indipendenti e underground, dentro o fuori il pubblico, non cambia in realtà di molto, o in modo sostanziale, la loro situazione. Gli indipendenti stanno ai bordi e coltivano i margini. Comunque. I luoghi di diversità. Le aree non protette dal main stream. Anticipano. Prevedono. Predicono. Chi poco, chi molto in anticipo. Sono out rispetto a un sistema. Lo guardano, se lo vedono, da fuori. Non fanno e non producono per denaro.
Non solo. Ci sono componenti che avvicinano gli indipendenti nella loro diversità. Come la capacità di visione. Capacità di rischio. Sperimentazione. Volontà di aprire nuove vie. Gli indipendenti, quelli veri – visto che molti sono in realtà mascherati paraculi, scusate il francesismo – mantengono vivo, nel loro piccolo, il Paese. Sono una sorta di capsula di Petri, dove nascono nuove colture e si sviluppano nuove sensibilità. Un Paese che non qualifica gli indipendenti, ma che guarda solo ai privati con i loghi, è un territorio destinato a perdersi e fallire. Prestate attenzione ai quasi trenta indipendenti che una fiera indipendente, e per questo unica e coraggiosa, come ArtVerona vi propone. Se ne erano iscritti quasi cento. Ma avevamo posti limitati! Vi troverete vita, passione, errori. Malgrado evidenti diversità qualitative e tipologiche. Eccovi uno spaccato di un’Italia interessante, che non vuole abbandonarsi ai costumi del Grande Fratello o di Ciao Darwin. O della politica del rimpianto. È questa la forza, nel complesso, di questa operazione visionaria.
Manifestare un’Italia giovane, fresca, appassionata e dipendente dalle idee. Che prova a resistere e a fare. Un’Italia resiliente”.
Cristiano Seganfreddo

Independents 2
Le nuove esperienze creative indipendenti
a cura di Cristiano Seganfreddo
Veronafiere, padiglioni 6/7
6-10 ottobre 2011

Info: Fuoribiennale

Viale Milano 60, Vicenza
+39 0444327166 I
info@fuoribiennale.org
www.fuoribiennale.org
www.artverona.it

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