TRENTO | Cellar Contemporary e Spazio Kn
interviste a DAVIDE RAFFAELLI, CAMILLA NACCI e FEDERICO MAZZONELLI
di Gabriele Salvaterra
Dopo avere raccontato del rinnovamento della Paolo Maria Deanesi Gallery e di Boccanera Gallery (leggi qui), continua la nostra breve indagine sulle new entry della scena culturale ed espositiva trentina con il focus su altri due spazi recentemente inaugurati ma caratterizzati da una propensione progettuale, indipendente e alternativa. Si tratta di Cellar Contemporary, nuova galleria dal taglio dinamico e fresco, nata su iniziativa di due giovani operatori come Davide Raffaelli e Camilla Nacci, e di Spazio Kn, una realtà maggiormente sperimentale che ha alla sua base l’esperienza curatoriale e organizzativa di Federico Mazzonelli. Due iniziative più mobili e meno formalizzate che vanno a completare il quadro di un nuovo impulso per il contemporaneo nel capoluogo trentino che ci auguriamo sarà fruttuoso per il futuro.
Cellar Contemporary
Come nasce l’idea di Cellar e quali sentieri avete in programma di percorrere?
Davide Raffaelli e Camilla Nacci: Cellar Contemporary è un progetto nato dalla volontà di esplorare nuove modalità di fruizione della galleria d’arte: allo spazio fisico tradizionale affiancheremo una piattaforma virtuale; proporremo agli artisti – oltre al momento espositivo – una serie di collaborazioni per realizzare oggetti in edizione limitata. Tutto questo guardando al panorama under 40 nazionale e internazionale.
Nel vostro primo progetto avete presentato l’arte lisergica e visionaria di Joe Grillo. L’inaugurazione, in concomitanza con la personale su Ray Smith da Arte Raffaelli, dichiara una comunità d’intenti o comunque un gravitare su tematiche simili: in fondo le due personali pur nella loro autonomia si armonizzavano bene. Pensate a uno sviluppo parallelo rispetto ad Arte Raffaelli o a un’attività più marcatamente caratterizzata?
Cellar Contemporary deve molto allo Studio d’Arte Raffaelli, a cui siamo entrambi legati e di cui vogliamo portare avanti alcuni percorsi dedicandoci alle nuove generazioni. Joe Grillo, per esempio, ha molti punti di contatto con la visione dello Studio d’Arte Raffaelli e, come altri giovani americani che seguiamo e proporremo, è un frequentatore dello studio di Donald Baechler, artista di punta di Raffaelli. Al contempo abbiamo in programma collaborazioni con artisti che daranno voce ad altri linguaggi; un’idea per il futuro è volgere lo sguardo a oriente…
In progress ci sarà anche un lancio come galleria virtuale, in quale maniera pensate di coordinare aspetto fisico e immateriale nella vostra attività?
Il primo step sarà quello di “digitalizzare” l’esperienza della galleria d’arte attraverso una concomitanza di contenuti fisici e virtuali. Una volta raggiunto questo obiettivo, puntiamo a sviluppare nuovi progetti e contenuti site-specific per il web.
Vi sentite più indie o institutional?
Rock’n’Roll!
Cellar Contemporary
via San Martino 52, Trento
info@cellarcontemporary.com
www.cellarcontemporary.com
Spazio Kn
Kn parte da illustri natali: il titolo del fondamentale saggio del 1935 di Carlo Belli sull’astrazione in uno spazio che ospita per la sua apertura un progetto stratificato, relazionale e performativo a cura del collettivo Mali Weil, più incontri, seminari e open studio. Dove si trova la sintesi tra questi due estremi?
Federico Mazzonelli: La sigla Kn ci sembrava potesse racchiudere una serie di possibilità interessanti; è diretta e impersonale, facile da ricordare, al tempo stesso richiama un testo affascinante che appartiene alla storia del Novecento, può inoltre rimandare, in forma abbreviata, al verbo inglese to know, che in termini generici significa conoscere, apprendere, imparare. Il testo di Belli, nello specifico, è sempre stato letto in una chiave storico-critica che l’ha confinato alla discussione legata all’astrattismo; personalmente sono sempre stato colpito, più che dai suoi esiti formali, dall’atteggiamento eclettico, a tratti sperimentale, sicuramente anticonformista, attraverso il quale Belli si è relazionato con quella materia instabile, quell’orizzonte vasto e difficilmente riassumibile che è l’arte.
Sulle pareti sono esposte fotografie che si relazionano o interferiscono con l’attuale attività core dello spazio. Si tratta forse di un suggerimento sulla possibilità di un’attività espositiva più tradizionale e galleristica?
Il progetto inaugurale prevedeva la divisione dello spazio in due entità formali distinte e al tempo stesso lo sconfinamento reciproco di queste due polarità, l’una nell’altra, l’una verso l’altra. Da un lato quella che definiamo di fatto una mostra, con una serie di opere fotografiche degli autori più diversi, da Zanele Muholi a Tobias Zielony, da Emmett Williams a Malerie Marder, il cui denominatore comune era semplicemente la presenza di uno o più corpi all’interno dello scatto presentato; dall’altro il collettivo Mali Weil con un progetto dedicato invece al corpo politico dell’individuo, un percorso fatto di oggetti, letture, incontri e situazioni che si sono andate sviluppando nelle settimane successive all’apertura e che hanno coinvolto il pubblico durante tutto il mese di apertura della mostra.
A che pubblico si rivolge Kn? E che dinamiche mira a riattivare nel contesto locale?
La volontà di Spazio Kn è quella di sviluppare progetti dedicati alla ricerca contemporanea; il nostro è un dialogo aperto con gli artisti, le gallerie, le associazioni e chiunque abbia un valore, in termini di qualità, di proposta culturale e conoscitiva, da offrire e condividere con noi e con il pubblico. Il percorso sarà scandito dalla presentazione di progetti specifici sviluppati da artisti o curatori. A marzo presenteremo la mostra dell’artista cinese Wang Zhongjie curata da Monica Demattè, direttrice di Mo Art Space di Zhengzhou. Tuttavia l’aspetto che più ci interessa è che queste esperienze siano sempre accompagnate da una serie di attività da offrire al pubblico; si tratta dell’opportunità, a nostro modo di vedere, di aprirsi alla collettività e contribuire, anche attraverso l’arte contemporanea, alla vita di un territorio come il nostro che negli ultimi due decenni sta diventando molto ricettivo e vivace sul piano sociale e culturale, grazie ad un investimento pubblico importante, incentrato sulla ricerca, l’università e i musei.
Spazio Kn in una parola…
Utopia.
Spazio KN
vicolo dei Dall’Armi 15, Trento
spaziokn@gmail.com
https://www.facebook.com/spazioKn/