ROMANIA | BUCAREST | MNAR-Muzeul Național de Artă al României | Fino al 22 settembre 2024
di Roberto Lacarbonara
Europa-USA, andata e ritorno. Quella di Ileana Sonnabend è la storia di una straordinaria relazione tra le grandi capitali dell’arte occidentale del Dopoguerra: Roma, Parigi, New York. Per la prima volta il suo paese di origine, la Romania, rende omaggio alla grande gallerista che, nata a Bucarest nel 1914, sarà interprete delle trasformazioni della produzione e del mercato artistico all’insegna di un continuo rinnovamento dei linguaggi e di uno scambio fecondo tra geografie e culture.
Fino al 22 settembre 2024, il MNAR-Muzeul Național de Artă al României, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Romania, l’Istituto Italiano di Cultura a Bucarest e Antonio Homem della Sonnabend Collection Foundation, ospita la mostra Ileana Sonnabend & Arte Povera, a cura di Ilaria Bernardi. Un’esposizione che sottolinea il grande rilievo assunto dagli artisti italiani nell’operato di Sonnabend, specie nell’intenso rapporto intrapreso con Celant e gli artisti dell’Arte Povera, più volte presenti nelle sue gallerie: Giovanni Anselmo, Pier Paolo Calzolari, Jannis Kounellis, Mario Merz, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio.
La storia della galleria si iscrive attorno alla vita e alle vicissitudini della lungimirante imprenditrice rumena, la cui ascesa nel mondo dell’arte prende piede all’indomani della Seconda Guerra Mondiale quando, con il celebre marito e sodale Leo Castelli, partono per New York e fondano, nel 1957, una delle gallerie più influenti dell’intero mercato americano. La separazione con Castelli sarà il principio di una seconda avventura professionale, a partire dal 1961, quando Ileana torna in Europa scegliendo di vivere a Roma e Parigi con il suo secondo marito, Michael Sonnabend. Da questo momento, il dialogo tra le due sponde dell’Atlantico si fa estremamente serrato e proficuo: l’arte americana e l’arte europea si confrontano a viso aperto attraverso l’attività della galleria d’arte che, con Michael, Ileana fonda a Parigi nel 1962, per poi doppiare con una nuova sede a New York dal 1970.
È proprio l’Italia a mostrare le più avvincenti proposte e risposte alla diffusione planetaria della Pop Art, prima, e dalla Minimal Art in seguito. Dagli artisti romani di Piazza del Popolo sembra provenire un impulso immaginifico e una sollecitazione critica che ridiscute la serialità massificata e ipermediata di matrice americana: nel 1963, la Galleria Sonnabend dedica una personale a Mario Schifano, forse il più global dei pop artist romani. Da Schifano parte anche l’esposizione del MNAR, osservando le tappe di un progressivo interessamento di Sonnabend a quanto va accadendo in Italia.
La selezione dei lavori in mostra include le opere già ospitate da Sonnabend nel corso delle attività espositive tra i due continenti. Opere che giungono dagli archivi degli artisti o dei loro eredi, oppure grazie al prestito di musei, fondazioni, collezionisti e galleristi, sottolineando il forte legame tra la gallerista e i protagonisti della storia artistica italiana dell’ultimo mezzo secolo. Tra questi, un posto di rilievo assume Michelangelo Pistoletto, presente nella prima personale parigina del 1967. In mostra, Due uomini in camicie del 1963 – una carta dipinta su acciaio inossidabile, agli esordi della sperimentazione dei ‘quadri specchianti’ – e Ragazza che cammina del 1966.
Nella seconda metà degli anni Sessanta, Ileana stringe forti rapporti con il gallerista Gian Enzo Sperone e con Germano Celant, orientando il suo sguardo, con grande interesse, verso la rivoluzione dell’Arte Povera. Ecco che, già nel 1969, Gilberto Zorio, Mario Merz e Giovanni Anselmo saranno ospiti di tre mostre personali fortemente volute dalla gallerista. La celebre Torsione del 1968 di Anselmo e Sedia del 1966 di Zorio sono tracce di questo passaggio decisivo verso l’internazionalizzazione del gruppo.
Una rincorsa che prosegue anche negli spazi di New York, con l’apertura della nuova sede nel 1970, dove si terranno le personali di Giorgio Griffa, Mario Merz, Pier Paolo Calzolari, Piero Manzoni, Giulio Paolini e Jannis Kounellis.
“Lo sguardo di Ileana Sonnabend – sottolinea la curatrice Bernardi – è stato capace di percepire l’essenza creativa delle ricerche artistiche europee e americane della seconda metà del Novecento, individuando artisti e opere che hanno inciso profondamente nella storia dell’arte internazionale. Tra questi ci sono sicuramente gli artisti italiani da lei supportati”.
Nella mostra di Bucarest, due nutriti approfondimenti cronologici, testuali e fotografici, ripercorrono la vita di Ileana Sonnabend e il suo rapporto con gli artisti italiani. A conclusione del percorso espositivo, i visitatori potranno fruire del documentario realizzato da 3D Produzioni. Per chi invece restasse comodamente a casa, La7 propone il film in streaming al seguente link: https://www.la7.it/artbox/rivedila7/speciale-artbox-s03-e38-valicare-i-confini-ileana-sonnabend-e-larte-povera-29-06-2024-550029
ILEANA SONNABEND & ARTE POVERA
a cura di Ilaria Bernardi
In collaborazione con Ambasciata d’Italia in Romania, Istituto Italiano di Cultura a Bucarest e Antonio Homem (Sonnabend Collection Foundation)
26 giugno – 22 settembre 2024
MNAR-Muzeul Național de Artă al României
Calea Victoriei 49-53, Bucarest, Romania
Orari: da mercoledì a venerdì, 10.00-18. 00, sabato-domenica 11.00-19.00, lunedì e martedì chiuso.
Info: https://mnar.ro/