TORINO | Sedi varie
Domani a Torino aprono i battenti al pubblico i principali eventi fieristici del fine settimana dell’arte contemporanea che portano nel capoluogo piemontese un folto pubblico di artisti, critici, curatori, galleristi, collezionisti e di semplici appassionati. Evento di punta è naturalmente Artissima che, edizione dopo edizione, dal 1994, anno della sua “prima volta”, ha affermato in misura crescente il successo del proprio format accentuando l’attenzione e l’interesse da parte di una platea davvero internazionale. L’edizione di 2019 riconferma il ricco calendario di propri appuntamenti che incrementano le scelte delle gallerie presenti nella sede dell’Ovale del Lingotto ed estendono alla città i molti progetti off la cui rilevanza definisce i canoni estetici e artistici dell’unica fiera interamente votata ai linguaggi del contemporaneo.
Tra gli altri appuntamenti torinesi concomitanti abbiamo Paratissima (presente come network anche a Milano e Bologna) porta negli spazi dell’Ex Accademia Artigliera il suo concept dinamico ed effervescente che permette al pubblico di incontrare talenti emergenti e fuori circuito che hanno in questa circostanza modo di esprimere i fondamenti della loro creatività. Arte, design, fashion, fotografia, aree didattiche, laboratori e workshop sono gli strumenti che questa manifestazione miscela per “innescare una partecipazione attiva” che unisca pubblico alle proposte giovani e più dinamiche.
Moderno e contemporaneo, senza soluzione di continuità e come “opera aperta”, sono la base di Flashback che prosegue il suo ideale racconto di una temporalità artistica sciolta e fluida con Gli Erranti, nuovo capitolo che, sommandosi a quelli delle sette edizioni precedenti (tutti pensati come ad un’unica sequenza che prosegue anno dopo anno, edizione dopo edizione), riunisce al Pala Alpitour un attraversamento unitario di “cultura e mercato”.
The Others Art Fair è la fiera indipendente che, come dichiarato fin dal nome, porta, quest’anno all’Ex Ospedale Militare “A. Riberi” per la sua nona edizione, il meglio delle proposte più sperimentali e giovani. Fin dagli inizi si costituisce come una piattaforma espositiva che, mutando sempre luogo espositivo ed esplorando realtà alternative, sedi non convenzionali, cerca di instaurare un dialogo e un’atmosfera vivace e propositiva con gallerie giovani, artist–run e project spaces, collettivi di artisti e curatori e spazi indipendenti e d qualificarsi come nuovo format di promozione dell’arte.
A Palazzo Coardi di Carpeneto e Palazzo Birago (aggiunta di quest’anno), troviamo Dama che, per l’edizione 2019, ha raddoppiato le proprie sedi portando in due palazzi storici le proposte di gallerie internazionali che riescono a definire la logica di una contemporaneità artistica capace di integrarsi con luogo unici, configurandosi quasi come un’esperienza site-specific.
Anche l’editoria d’arte ha un suo spazio e un suo appuntamento specifico con Flat – Fiera Libro Arte Torino che, nei 4500 metri quadrati di La Centrale Nuvola Lavazza, riunisce il meglio delle proposte internazionali del settore, valorizzando il libro come strumento indispensabile per la diffusione della cultura artistica del presente attraverso cataloghi di mostre, monografie, saggi, libri d’artista, edizioni rare, out of print e magazines.
Accanto a queste presenze fieristiche proprie dall’art week torinese, vogliamo segnalare anche cinque “eventi” di punta che sono offerti dalla città al suo pubblico e ai suoi visitatori: non potevamo non iniziare con Paolo Icaro. Anthology 1964-2019, la grande mostra, curata da Elena Volpato, con cui la GAM rende omaggio a 55 anni di ricerca di Paolo Icaro (1936). Una mostra che, attraverso 50 selezionate opere del maestro, analizza e riassume l’esperienza del maestro, avviatasi proprio nel capoluogo piemontese. Questa esposizione mette in luce tutta la dinamica poetica del suo lavoro che, nel tempo, ha saputo rinnovarsi mantenendo inalterata tutta la forza coerente della propria visione dove tempo e vita, arte e pensiero, si identificano con la prorompente energia della gestualità silenziosa della sua scultura.
Palazzo Madama propone un evento off di Artissima che, con Love is the Message, the Message is Death (2016), ci consegna la personale di Arthur Jafa (1960), vincitore del PIAC – Prix International d’Art Contemporain, premio che ogni tre anni viene assegnato dalla Fondation Prince Pierre de Monaco al lavoro recente realizzato da una rosa di artisti indicati da esperti internazionali. Scelto dal curatore sudafricano Tumelo Mosaka, l’artista statunitense con il suo video ripercorre le vicende, la storia e l’esperienza afroamericana. Artista, regista e cineasta con le sue opere Jafa è presente nelle più prestigiose collezioni internazionali.
Anche la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, tra le altre, propone un’interessante mostra che permette di approfondire la poetica di Berlinde De Bruyckere (1964). Aletheia, a cura di Irene Calderoni, ci presenta una personale dell’artista in cui si evidenzia come la sua scultura, attenta e sensibile al rilievo fenomenologico dei materiali impiegati, agisca come metafora della condizione umana, spingendo l’osservatore a riflettere su temi esistenziali di forte impatto emotivo come il dolore, la memoria, la trasformazione, il corpo.
Guarda lontano la Pinacoteca Agnelli portando a Torino la bellezza e la delicatezza delle stampe giapponesi: Hokusai, Hiroshige, Hasui. Viaggio nel Giappone che cambia è la grande mostra che accosta i capolavori dei tre maggiori artisti giapponesi del Mondo Fluttuante quali Katsushika Hokusai (1760-1849) e Utagawa Hiroshige (1797-1858) in dialogo con la modernità di quelle di Kawase Hasui (1883-1957) esponente del movimento Shin Hanga (nuove stampe). Curata da Rossella Menegazzo (docente di storia dell’Arte dell’Asia Orientale dell’Università di Milano) e Sarah E. Thompson (curatrice del Boston Museum of Fine Arts) questa ricca esposizione presenta una selezione di 100 straordinarie stampe con cui immergere lo sguardo in un viaggio tra i più suggestivi e incredibili del Giappone e della sua millenaria cultura.
Atteso evento tradizionale che coincide con l’art week è, infine, la manifestazione di Luci d’Artista che illuminerà le notti torinesi fino al prossimo 12 gennaio. Per la XXII edizione ritroviamo opere d’arte e installazioni luminose concepite per l’occasione da importanti artisti internazionali che si legano a più significativi luoghi della città: come Mario Merz sulla Mole Antonelliana, Daniel Buren a Piazza Palazzo o Michelangelo Pistoletto in Piazza della Repubblica.