RAVENNA | Museo Nazionale di Ravenna | 4 aprile – 15 giugno 2014
di Elena Sabattini
Non è facile cogliere il senso dell’installazione di Ettore Frani per la mostra Respiri, in occasione dell’inaugurazione della nuova sala di accoglienza del Museo Nazionale di Ravenna, a cura di Antonella Ranaldi. Per farlo occorre un passo indietro, molto indietro. Si parte dalle cinque Erme di età classica che danno il proprio nome alla nuova sala, ex Primo Chiostro, ora delle Erme e delle Antichità.
Come in un romanzo d’appendice questi cinque manufatti subirono un naufragio durante il loro trasferimento da Roma a Ferrara nel XVI secolo. Poi l’oblio fino al fortunoso ritrovamento da parte di alcuni pescatori nel 1936. Il resto è storia recente fatta di magazzini e riordini, di riallestimenti e dimenticanze per arrivare al lieto fine.
Ettore Frani con Respiri cerca un percorso comune: le sue immagini rarefatte e nel contempo dense di significato si pongono come ponte metafisico tra le profondità marine e l’attuale collocazione delle Erme. Il giovane artista, presente in importanti sedi istituzionali e segnalato in premi nazionali di prestigio, elegge il trittico come sua cifra stilistica. In mostra vuole rendere omaggio al tempo perduto, e lo fa giocando sull’effimero, sull’impalpabilità dei respiri, appunto. L’installazione, curata dallo stesso artista in modo estremamente puntuale, pone lo spettatore tra due trittici che interagiscono tra loro creando una sorta di flusso immaginario nel quale ognuno può ricavare le proprie sensazioni.
Eppure, senza la conoscenza della citata storia della sala delle Erme si rischia di non comprendere a pieno il “respiro” di questa opera limitandosi ad apprezzarne, o meno, il gesto stilistico tout court.
Ettore Frani. Respiri
a cura di Antonella Ranaldi
in collaborazione con L’Ariete artecontemporanea
4 aprile – 15 giugno 2014
Museo Nazionale di Ravenna
via San Vitale 17, Ravenna
Info: +39 0544 543711
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