GALLARATE (VA) | Museo MA*GA | Fino al 5 febbraio 2017
di MATTEO GALBIATI
Le storie migliori, come accade spesso nel nostro paese, nascono in provincia, in luoghi lontani dal clamore dei grandi centri e, sempre seguendo lo spirito originario che le hanno iniziate, proseguono nello scrivere i migliori capitoli delle loro vicende. Una di queste storie di un’Italia, vera, autentica e culturalmente intraprendente, iniziava il 15 ottobre 1966, quando si apriva la prima mostra dell’allora Civica Galleria d’Arte Moderna di Gallarate (VA) nella provvisoria sede di 170 metri quadrati che costituivano i due appartamenti al civico 4 di via XXV Aprile, affittati dall’amministrazione comunale per l’occasione.
Da allora l’istituzione gallaratese – che oggi conosciamo come MA*GA, nuovo nome assunto dopo l’inaugurazione della nuova, grande e prestigiosa sede inaugurata nel 2010 – ha saputo ritagliarsi, negli anni con mostre, attività, ricerche, conferenze, progetti eterogenei e lo storico Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate, finestra sull’arte più giovane e attuale, un ruolo importante e rilevante nel contesto dell’arte contemporanea italiana ed internazionale, diventando epicentro di interesse, luogo di costanti ricognizioni e aggiornamenti sulla cultura artistica del presente.
Grazie all’intraprendenza di personalità come Silvio Zanella, anima di questa realtà, e di molti altri giovani che come lui avevano allora creduto nel progetto, la Civica Galleria d’Arte Moderna, poi MA*GA, in questi suoi primi cinquant’anni ha letto, dall’esperienza del MAC – Movimento Arte Concreta ai nomi dei giovani artisti di oggi, l’evoluzione, i cambiamenti, le influenze, l’itinerario e i costumi che hanno caratterizzato l’arte dal secondo dopoguerra ai nostri giorni.
Per celebrare questa ragguardevole e invidiabile ricorrenza, al MA*GA troviamo Ritmo sopra a tutto, una mostra – anzi due per la forte autonomia delle sue due sezioni – che ripercorre tutta la sua cinquantennale storia attraverso gli artisti, le pubblicazioni, le sperimentazioni e la documentazione della ricca collezione che ne hanno affermato il successo e ne continuano a definire l’identità sempre aggiornata.
La prima parte riporta all’attenzione del pubblico, quasi fosse un affascinante salto temporale, la mostra originale del 1966: oltre alle opere allora esposte, viene riproposto anche il loro originale allestimento, quasi si rientrasse ancora nelle stanze dei due appartamenti uniti a creare uno dei primi musei d’arte moderna e contemporanea in Lombardia. Le sequenze di opere e di maestri, ormai storicizzarti, rimarcano quel fecondo clima intellettuale, collezionistico e culturale che, con audacia, si interessava ai linguaggi del proprio tempo, sfidando convenzioni, gusti e ideologie del proprio tempo.
Lo spettatore ha modo poi di osservare importanti documenti, pubblicazioni, fotografie e docu-video che marcano la cronologia delle attività promosse a Gallarate prima di immergersi nel cuore dell’esposizione che, dopo aver ricreato il seme iniziale della galleria, riporta al centro dello sguardo 123 opere che, attraverso il Premio, costituiscono oggi il patrimonio maggiore e il giusto motivo d’orgoglio della collezione del MA*GA.
Non poteva certo essere una mostra qualunque ed ordinaria e, per curarla, è stato chiamato Franco Buffoni (originario di Gallarate), il quale ha scelto di proporre, attraverso uno sguardo trasversale ed inconsueto, l’evoluzione dell’arte testimoniata da queste opere, in stretta connessione con il resto degli accadimenti della coeva scena culturale italiana. I capolavori degli artisti qui, infatti, si contaminano e si sovrappongono incrociando i testi dei più grandi poeti del Novecento, in un’avventura concettuale di forte suggestione e di intrigante risultato per lo sguardo e per l’animo di ogni osservatore.
Il percorso espositivo non celebra solamente una storia, ma come norma per questa longeva istituzione, soprattutto ne configura l’attitudine: Ritmo sopra a tutto, secondo un percorso al contempo cronologico e tematico, diviene un viaggio per immagini e parole in cui i linguaggi si ibridano, si con-fondono all’insegna di sconfinamenti temporali, introspettivi, allusivi, carichi di spinte indirizzate al superamento di concezioni e dimensioni tradizionali del sapere.
Anno dopo anno, decennio dopo decennio, la storia del museo gallaratese acclara la sua vitalità indissolubilmente legata alle prassi e ai modi della più stringente contemporaneità di cui ha letto, sostenuto, promosso, monitorato, testimoniato, in modo sempre criticamente significativo e lungimirante, ogni avvisaglia, ogni postulazione, ogni “sorgenza”.
Auguri al MA*GA, alla sua attività, al suo staff, a chi ha creduto in un progetto che ha saputo affermarsi diventando storia. Una storia che dal suo presente, memore del proprio passato, guarda sempre attenta al suo, nostro, futuro.
Ritmo sopra a tutto. Cinquant’anni di storia e di arte al MA*GA
a cura di Franco Buffoni
15 ottobre 2016 – 5 febbraio 2017
Museo MA*GA
via De Magri 1, Gallarate (VA)
Orario: da martedì a venerdì 9.30-12.30 e 14.30-18.30; sabato e domenica 11.00-19.00; lunedì chiuso
Ingresso intero €5.00; ridotto €3.00 (studenti fino ai 26 anni, over 65, tesserati FAI – Fondo Ambiente Italiano e residenti in Gallarate); gratuito per i minori di 14 anni, disabili che necessitano di accompagnatore, accompagnatore del disabile, dipendenti MiBACT, accompagnatori e guide turistiche Regione Lombardia, 1 insegnante ogni 10 studenti, membri ICOM, soci AMACI, giornalisti accreditati, giornalisti con tesserino in corso di validità; visite guidate per gruppi max 25 persone €100.00 più acquisto biglietto ridotto; €150.00 in lingua più acquisto biglietto ridotto; scuole €70.00 più acquisto biglietto; €100.00 in lingua più acquisto biglietto ridotto; laboratori didattici €5.00 a studente; €4.00 per studenti scuole di Gallarate
Info: +39 0331 706011
info@museomaga.it
www.museomaga.it