ROMA | Museo delle Civiltà di Roma
di ALESSIA PIETROPINTO
Scardinare una consueta definizione, estrapolare “storie” lì dove parevano non sussistere, porre l’accento su eventi, vicissitudini, trasformazioni, crisi ed estinzioni privi di un proprio racconto, di una storia imprescindibile per l’evoluzione dell’essere umano. Preistoria? Storie dall’Antropocene è il nuovo allestimento delle collezioni preistoriche presentato il 26 ottobre scorso da Andrea Viliani, Direttore del Museo delle Civiltà di Roma, affiancato, per l’inaugurazione, dal Direttore Generale dei Musei Massimo Osanna.
2.000.000 di opere e documenti, 80.000 metri quadri che riacquisiscono dignità e nuova consapevolezza grazie al progetto che prevede un progressivo riallestimento delle collezioni fino alle più recenti scoperte, contestualizzando e mettendo in discussione la definizione stessa di preistoria e storia. Ripensato e ripristinato in chiave contemporanea, il Museo delle Civiltà di Roma si erge a realtà dinamica e attiva, struttura in cui si potranno udire differenti voci provenienti da eterogenee narrazioni; 150.000 reperti archeologici – alcuni dei quali esposti per la prima volta – allestiti eludendo il mero enciclopedismo espositivo ma cercando di legarne l’importanza storico-artistica con l’insito valore antropologico. Assonanze allestitive con il Musée du quai Branly di Parigi rendono questa innovativa realtà un museo dalle mille voci, un patrimonio con collezioni che si trasformano e trasformano, a loro volta, le narrazioni a loro associate.
Il Museo delle Civiltà è il luogo in cui si costruiscono storie, in cui le società si incontrano divenendo soggetti attivi e partecipativi, è il luogo della memoria e dell’attualità, è fonte inesauribile di informazioni da cui attingere per vivere correttamente il presente e costruire un solido futuro; è un luogo che racconta, tramite il suo cospicuo patrimonio materiale e immateriale, di un Italia storica e della sua salda radice identitaria, delle molteplici corrispondenze derivanti dai lunghi periodi di convivenza con ciò che, oggigiorno, viene definito l’altro. Un viaggio nel tempo, un viaggio all’interno di un mondo fautore di storie non scritte, desumibili dallo studio e dall’interpretazione di testimonianze da valorizzare, conoscere e riconsiderare al fine di una corretta riesumazione artistica e culturale.
Così, seguendo le premesse che hanno portato alla concretizzazione del progetto di riallestimento, adesso è possibile ammirare, passeggiando tra le suggestionanti sale della sezione Preistorica, le tre “Veneri” provenienti dai siti di Savignano, Lago Trasimeno e La Marmotta, le piroghe recuperate dal fondo del lago di Bracciano, la necropoli e l’abitato eneolitico di Gricignano d’Aversa, il cranio neandertaliano Guattari 1 dalla Grotta Guattari Circeo, i materiali del sito di Polada e il “ripostiglio” di Coste del Marano ed infine la Fibula Prenestina in oro, reperto che riporta uno dei più antichi esempi di scrittura latina.
Un percorso disseminato da oggetti non più nascosti in una cupa, grigia e polverosa vetrina bensì simboli capaci di congiungere passato, presente e futuro. Seguendo l’ottica evidenziata, un dialogo spontaneo tra arte e manufatti legati alla cultura popolare ha dato origine a una narrazione bidirezionale bilanciata dagli interventi di artisti contemporanei che, con i loro lavori, accompagnano i visitatori verso una singolare narrazione museografica.
Comment un petit chasseur païendevient prêtre catholique, è la mostra personale di Georges Senga curata da Lucrezia Cippitelli volta a ripercorrere – tramite materiale d’archivio e fotografie – la storia e i viaggi in Europa di Bonaventure Salumu. A seguire Ali Cherri (1976, Beirut, Libano) e l’artista e antropologa americana Elizabeth A. Povinelli (1962, Buffalo NY, Stati Uniti d’America) riflettono, in chiave contemporanea, sul concetto di storia e preistoria, di identità e attualità attraverso interventi diffusi nel percorso espositivo.
Il Museo delle civiltà è un museo comparativo di culture, è un luogo riflessivo in cui mettere in discussione l’origine di elementi artistici pseudo occidentali la cui radice identitaria cela composite corrispondenze extra europee, è il risultato di un processo di cura con cui mettere in discussione verità consolidate.
Preistoria? Storie dall’Antropocene
Supervisione generale: Andrea Viliani
Ricerca scientifica: Francesca Alhaique, Paolo Boccuccia, Francesca Candilio, Mario Mineo, Daniele Rossetti, Alessandra Sperduti
Arti e culture contemporanee: Matteo Lucchetti
Progetto di allestimento: Dolores Lettieri
Coordinamento editoriale: Vittoria Pavesi
Progetto grafico: GodaBudvytytė su invito di NERO, Roma
Museo delle Civiltà
Palazzo delle Scienze
Piazza Guglielmo Marconi 14, Roma E.U.R.
Palazzo delle Arti e Tradizioni Popolari
Piazza Guglielmo Marconi, 8, Roma E.U.R.
Orari: da martedì a domenica 8.00-19.00
Ingresso intero €10.00; agevolato €2.00; gratuito ogni prima domenica del mese e per i cittadini dell’Unione Europea sotto i 18 anni, per gli Abbonati e per gli aventi diritto
Info: +39 06 549521
mu-civ@cultura.gov.it
www.museocivilta.cultura.gov.it