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BELLAGIO (CO) | VALENTINARTE | 29 giugno – 7 luglio 2024

Ci vuole un attimo, un momento, per plasmare un’impressione. È un’esperienza del tutto soggettiva, che si basa su eventi vissuti in precedenza, in cui percepiamo il mondo esterno e lo interiorizziamo. Attraverso questa esperienza, siamo in grado di acquisire un’impressione. Questo processo vale per tutti, ma a maggior ragione per gli artisti. Gli artisti hanno usato e usano tuttora la loro percezione della realtà per creare delle opere d’arte.

Gli impressionisti, a fine Ottocento, furono tra i primi artisti a fare unicamente affidamento sul loro punto di vista soggettivo per tradurre la realtà: un paesaggio d’acqua – o il volto di una ragazza – poteva essere blu, arancione o verde a seconda di come il singolo artista vedeva la scena di fronte a sé. Il movimento impressionista, infatti, non cercava di rappresentare la realtà oggettiva, ma piuttosto di rendere un sentimento, un’allusione, un’impressione della scena, che permettesse all’interpretazione soggettiva dell’artista di dominare il paesaggio (o il volto). I dipinti degli impressionisti privilegiavano, dunque, le sensazioni della vista, gli effetti delle emozioni, le tracce dell’esperienza.

Bernardo Peruta, CONTRAST IN BLUE, 2023, pittura su lastra di alluminio microforato

La ricerca di Bernardo Peruta (Bergamo, 1973) riflette sulla realtà e sulla percezione. Come per gli impressionisti, così per l’artista bergamasco, la percezione della realtà è più importante della realtà stessa, perché siamo in continuo “movimento spaziale” e vediamo la vita da “diversi angoli”. I suoi dipinti rappresentano una realtà labile e dinamica, destinata a cambiare a seconda del punto di vista dello spettatore, allo stesso modo in cui la nostra percezione è soggettiva e mutevole, perché contaminata da esperienze, storie, emozioni e ricordi preesistenti.

Negli ultimi anni Peruta ha sviluppato una originale ricerca formale che combina pittura tradizionale su tela e nuovi supporti industriali, come lastre di alluminio microforato, che sovrappone alla tela e che dipinge ulteriormente al fine di creare particolari effetti ottici. Applicando molteplici strati di velature di colore sui diversi piani, Peruta gioca con i contrasti cromatici, le luci e le ombreggiature, richiedendo un costante dinamismo al processo della visione.

Bernardo Peruta, Iridescente, 2023, pittura su lastra di alluminio microforato

Tra i procedimenti impressionisti che ha rinnovato, per esprimere la sua percezione soggettiva della realtà, vi è quello del Mélange Optique, ossia della “mescolanza ottica”, che rimanda alla formula pittorica utilizzata per la prima volta dal pittore post-impressionista Georges Seurat. Egli aveva già messo a punto il principio impressionista del “contrasto simultaneo”, secondo il quale se si accostano due colori complementari le qualità di luminosità di ognuno vengono esaltate.

I viola sorprendenti, i gialli squillanti, i verdi profondi o i magenta vellutati che Peruta utilizza per la sua pittura difficilmente sono una rappresentazione esatta dei colori veritieri della realtà. Sono invece dettati dalle impressioni e dalle esperienze sensoriali attraverso cui egli apre un nuovo rapporto con il mondo quotidiano. “Il suo stimolo colpisce i sensi; i sensi influenzano la mente” (Kronegger).

Bernardo Peruta, Mélange Optique

La mostra Mélange Optique alla galleria Valentinarte di Bellagio presenta una decina di opere che inquadrano volti frontali dall’espressione indefinita, con gli occhi chiusi, come se fossero in uno stato onirico, di sogno o di sospensione. Nella successione di questi volti ingigantiti si percepisce una situazione di disagio, di invasione dello spazio dell’osservatore, che vive il paradosso tra il vedere e l’essere visto, tra il percepire e l’essere percepito, tra l’essere “davanti” alla scena del quadro e l’essere “dentro” lo spazio della visione. Il “melange optique” diventa espediente per movimentare la visione e invitare chi guarda ad assumere la giusta distanza per comprendere e riconoscere le opere nella loro profondità spaziale e durata temporale, al di là di una percezione fugace e transitoria.

Bernardo Peruta, Mélange Optique

BERNARDO PERUTA. Mélange Optique
a cura di Chiara Canali

29 giugno – 7 luglio 2024
Inaugurazione sabato 29 giugno dalle ore 17.00

VALENTINARTE di Bruschini Barbara e C.
Salita Serbelloni 10, Bellagio (Como)

Info: info@valentinarte.com
www.valentinarte.com

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