DOMODOSSOLA (VB) | Musei Civici G.G. Galletti | Fino al 7 gennaio 2024
di GIULIA ANDREA GEROSA
Cosa accomuna pittori lontani centinaia di anni – addirittura quattro secoli – e migliaia di chilometri? Naturalmente, in un intervallo spaziale e temporale così ampio, è difficile riuscire a circoscrivere questi artisti ad una sola corrente stilistica. È possibile tuttavia raggrupparli attorno ad un unico tema, che sin dalla notte dei tempi coinvolge ed affascina l’uomo: la Luce.
Tale topos è al centro de Il Gran Teatro della Luce. Tra Tiziano e Renoir, in mostra presso i Musei Civici Gian Giacomo Galletti in Palazzo San Francesco, a Domodossola (VB).
La mostra, a cura di Antonio D’Amico e Federico Troletti, analizza la Luce per sezioni tematiche, sovvertendo l’ordine cronologico delle oltre quaranta opere pittoriche in mostra. Esse non sono organizzate secondo principi arbitrari, ma rispecchiano un forte desiderio curatoriale di dialogo e confronto fra varie epoche e stili artistici. L’allestimento “parlante” le divide in quelli che potremmo considerare quattro capitoli narrativi.
L’incipit è la Luce diegetica, ossia quella luce di origine teatrale, che, proprio come un faro di scena, ci mostra solo ciò che l’autore-regista intende svelare al pubblico, in un’atmosfera di religiosa contemplazione. In questa sezione possiamo trovare opere del calibro di Gherardo delle Notti e il Maestro del Lume di Candela. Dulcis in fundo, una Natura morta di Giorgio de Chirico, sapientemente posizionata all’interno di una scenografia – ispirata formalmente al teatro folkloristico delle marionette – che la anima di una vitalità eccezionale.
Il secondo capitolo vede la luce come Presenza del Divino, interpretazione ormai millenaria e consolidata, seppur diversificata: dal caravaggesco Mattia Preti all’incredibile connotazione coloristica e segnica di Tiziano, concludendo con Il lavacro dell’umanità del divisionista Gaetano Previati. A seguire, la Luce naturale, catturata nei paesaggi: tipici della stupenda Val D’Ossola e orientali, diurni e notturni, realisti e di finzione. Fra gli autori presenti in questa sezione, basti citare Pellizza da Volpedo e Renoir.
Capitolo conclusivo è la Luce narrante, nel quale essa sembra, da precedente protagonista, ritornare a umile strumento compositivo – ad ogni modo fondamentale –, lasciando prevalere l’intensità emotiva delle scene.
L’allestimento, curato insieme all’architetto e light designer Matteo Fiorini, di Studio Lys, è chiaramente ispirato a Carlo Scarpa e Franco Albini: ne sono un esempio la semplicità delle forme o l’associazione di materiali moderni, come l’acciaio, a quelli più tradizionali, qual è la pietra di serizzo, tipica del territorio dell’Ossola. La massima espressione della lezione appresa dai due architetti si traduce nei giochi di scorci ed incontri visivi, dalla valenza fortemente teatrale, i quali avvengono sia fra le opere che fra i visitatori stessi.
Certamente non manca l’innovazione, ovvero il ritorno a pratiche tradizionali quasi dimenticate o provenienti da altri campi artistici, in particolare dal teatro. Come anticipato, viene riservato ad alcuni capolavori un’attenzione particolare, che va dalle scenografie appositamente costruite, alle nicchie utilizzate come punti focali, non dimenticando la vera e propria quinta teatrale realizzata per isolare e rendere meditativo lo spazio attorno alla Deposizione di Cristo nel sepolcro di Tiziano.
Il Gran Teatro della Luce. Tra Tiziano e Renoir
a cura di Antonio D’Amico e Federico Troletti
21 luglio 2023 – 7 gennaio 2024
Musei civici Gian Giacomo Galletti in Palazzo San Francesco
Piazza Paola Angela Ruminelli 1, Domodossola (VB)
Orario: da giovedì a domenica 10.00-13.00 e 15.00-18.00; chiusure o aperture straordinarie saranno comunicate su Facebook ed Instagram
Ingresso intero €8.00; ridotto maxi €6.00; ridotto mini €3.00; famiglia €15.00; gratis bambini fino a 5 anni, diversamente abili, docenti accompagnatori classi scuole, guide turistiche dell’UE e interpreti turistici in esercizio
Info: + 39 3385029591
info@museicivicidomodossola.it
www.museicivicidomodossola.it