COMO | Fondazione Ratti – MuST. Museo Studio del Tessuto di Villa Sucota | 6 maggio – 31 ottobre
“La mia passione per il colore mi spinse a tentare nuove vie […]. Convinto che l’Italia offre una ricchezza inesauribile di motivi e di idee, ho cercato da allora di trasportare su stoffa gli elementi più significativi.” [Emilio Pucci in un’intervista alla rivista Oggi del 1960]
Emilio Pucci, nome simbolo dell’eccellenza made in Italy, la città di Como e le sue industrie: un rapporto nato negli anni ’50 e mai interrotto. Ecco come inizia il racconto del percorso espositivo a cura di Margherita Rosina e Francina Chiara che, partendo dagli esordi con i primi disegni ispirati dai paesaggi italiani e dal folklore locale – il mare di Capri, le località sciistiche delle Alpi, il Palio di Siena, le tradizioni siciliane e le bellezze di Firenze -, giunge sino all’affermazione delle creazioni del brand italiano.
L’esposizione frutto degli studi svolti sui libri campionario della Ravasi di Como, la prima industria tessile del distretto a collaborare con Pucci dagli inizi degli anni Cinquanta fino alla metà dei Sessanta, mette in luce il contributo dato alle creazioni di Pucci da disegnatori, lucidisti, stampatori e tintori lariani, questi ultimi capaci di mettere a punto nuove tonalità di colore quali il “rosa Emilio” o il “blu Capri”. Il percorso oltre alle pagine dei volumi – che fanno parte delle collezioni del MuST – comprende una selezione di materiali, realizzati sul territorio comasco che risalgono agli anni Settanta e Ottanta, campioni tessili, disegni originali di Pucci, carte-prova, accessori e capi di abbigliamento, a documentare il processo di lavorazione, dall’idea originale agli abiti e ai foulard resi celebri dagli scatti di fotografi, anch’essi in esposizione, che hanno segnato la storia della fotografia di moda.
Dall’archivio della Fondazione Emilio Pucci di Firenze provengono inoltre numerose immagini di abiti e foulard che permettono di comprendere meglio l’utilizzo dei tessuti esposti. Ad accogliere i visitatori l’ingresso della mostra quattro opere di Flavio Favelli, realizzate nel 2009 che fanno parte delle serie Planisfero e Bar Singapore Palermo e che partono da alcuni foulard di Emilio Pucci su cui l’artista è intervenuto disegnando con pennarelli colorati. Scelti da Favelli per il loro stile “fuori dal tempo”, le sete di Pucci si trasformano e assumono nuovi significati, costituendo un ponte diretto con la contemporaneità.
Emilio Pucci e Como 1950 – 1980
6 maggio – 31 ottobre 2014
inaugurazione 6 maggio 2014, ore 18.30
MuST – Museo Studio del Tessuto
Fondazione Antonio Ratti
Villa Sucota
via per Cernobbio, 19
Como
Catalogo: NodoLibri