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TARANTO | CRAC – Centro di Ricerca Arte Contemporanea

Intervista a Roberto Lacarbonara di Tommaso Evangelista*

A Taranto ha aperto il CRAC – Centro di Ricerca Arte Contemporanea – nuovo spazio espositivo dedicato alla ricerca e progettazione sui linguaggi del contemporaneo, nonché sede dell’Archivio Storico Nazionale del Progetto d’Artista “PIANO EFFE”, con la presenza di disegni e progetti di storici autori da Alviani a Beuys, da Carrino a Spagnulo, da Mainolfi a Munari, da Pascali a Sordini. La sua nascita, con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia, rappresenta l’avvio di un piano di documentazione e ricerca, focalizzandosi primariamente sugli strumenti metodologici del disegno, dello studio preparatorio e della pianificazione di teorie e prassi della produzione contemporanea. Al centro vi è il momento della fase creativa, la quale agisce come incubatrice di azioni e riflessioni sull’idea, che si esplica poi successivamente in strutturazioni più complesse. Il progetto, sotto la direzione del critico Roberto Lacarbonara, la presidenza dell’artista Giulio De Mitri e il coordinamento del comitato scientifico composto dagli storici dell’arte Bruno Corà e Renato Barilli, nasce per iniziativa della storica Fondazione Rocco Spani ONLUS, operante da oltre trent’anni nel campo della didattica museale e dell’infanzia. La sede, situata nello splendido ex Convento dei Padri Olivetani a Taranto, la scorsa estate ha presentato nella sua fase inaugurale due mostre: Giuseppe Spagnulo. Ritorno a Taranto. Fotografie di Danilo De Mitri, con contributi critici di Bruno Corà, Aldo Iori e Roberto Lacarbonara e Lungo le acque del bidente. Progetti e installazioni del Parco Sculture di Santa Sofia, a cura di Renato Barilli. In entrambe si avverte una forte anima progettuale ed educativa, il legame tra organismo urbano e sistema naturale e la predilezione per progetti site-specific capaci di recuperare il cosiddetto genius loci dei luoghi attraverso la pianificazione. Abbiamo fatto alcune domande al direttore Lacarbonara. 

Veduta del CRAC - Centro di Ricerca Arte Contemporanea, Taranto. Foto: Giorgio Ciardo

Veduta del CRAC – Centro di Ricerca Arte Contemporanea, Taranto. Foto: Giorgio Ciardo

Un centro di ricerca d’arte contemporanea in una città, Taranto, fortemente segnata visivamente e vitalmente da un sistema quale l’ILVA, e in una regione, quella pugliese, che sta mostrando negli ultimi anni forti segni di risveglio artistico e culturale. Come si pone il CRAC tra questi due forti elementi territoriali/culturali?
In effetti la contraddizione tra la città di Taranto e la regione Puglia è piuttosto marcata. E in questo senso la parola CRAC è una onomatopea amara e ironica! Ma è esattamente in questo iato che la Fondazione Rocco Spani, una ONLUS che da 25 anni si occupa di didattica artistica e infanzia, ha messo su un Centro di ricerca, un luogo dedicato alla progettazione, allo studio, alla costruzione di nuove visioni, relazioni ed utopie. Il CRAC è soprattutto un incubatore di processi artistici rivolto al capoluogo jonico, in prima istanza, e al Mediterraneo come spazio di confronto e incontro culturale. Ci saranno mostre, project room, bandi per i giovani artisti, installazioni site specific nei luoghi di interesse storico e archeologico, eventi musicali e letterari. Una storia nuova, un’altra storia.

La collezione del CRAC, composta soprattutto da studi, fornisce un’ottima lettura della fase analitica e di ricerca dell’arte italiana dagli anni Sessanta in poi nella quale il progetto è spesse volte azione (politica). Come nasce e si accresce e, soprattutto, con l’apertura di questi nuovi spazi, quali sono i suoi sviluppi dal punto di vista curatoriale e della didattica?
La collezione è nata due anni fa, due anni prima del CRAC, ed è il fattore più importante dell’intera operazione. Questa collezione si chiama PIANO EFFE e rappresenta il primo Archivio Storico Nazionale del Progetto d’Artista e dello Studio preparatorio. Archiviare progetti – sia realizzati che non – è un atto civico, politico e simbolico, soprattutto in una città che ha perso, per troppi anni, la capacità di avere un progetto e la serenità per costruirlo. È ovvio che questo Archivio va costruito nei decenni, la sfida è epocale. Ma solo partendo da una forte componente programmatica si può pensare di “agire” sul tessuto urbano e soprattutto socioculturale dell’intera Regione. Tutti gli artisti che ospiteremo dovranno assolvere al compito di fornire un progetto alla città. Noi avremo il compito di renderlo sostenibile, fattuale, concreto.

Veduta del CRAC - Centro di Ricerca Arte Contemporanea, Taranto. Foto: Giorgio Ciardo

Veduta del CRAC – Centro di Ricerca Arte Contemporanea, Taranto. Foto: Giorgio Ciardo

Nel comitato scientifico compaiono due grandi nomi dell’arte italiana legati a due anime della ricerca artistica nella penisola. Renato Barilli, maggiormente analitico verso la storia dell’arte e i suoi movimenti socio-economici, e Bruno Corà, più militante e attento alle dinamiche relazionali e di ricerca dei singoli artisti con i quali ha sempre collaborato in stretta relazione di scambi. Quale sarà il loro contributo per il CRAC?
I nomi tutelari del progetto in realtà sono tre. Innanzitutto il presidente della Fondazione Rocco Spani, Giulio De Mitri, maestro di fama internazionale che da sempre opera nel sociale, spesso in modo silenzioso e discreto. Questo piccolo Museo, immerso nell’azzurro del mare Mediterraneo, ha molto della sua personalità artistica e umana. E poi Barilli e Corà, storici dell’arte dai cui testi abbiamo imparato a conoscere criticamente e appassionatamente il contemporaneo. Il loro contributo è decisivo nel proseguimento della nostra collezione e nella garanzia di agire, con grande responsabilità, sulla Storia, accanto ad artisti protagonisti della scena italiana e mondiale. Dopo l’estate avvieremo la seconda fase di acquisizioni ed i primi progetti espositivi complessi, anche di natura ambientale. E il comitato scientifico è la spina dorsale di questa piccola, radicale impresa.

*Tratto da Espoarte #98.

CRAC Centro di Ricerca Arte Contemporanea
Ex Convento dei Padri Olivetani (sec. XIII)
Corso Vittorio Emanuele II 17, Taranto
www.fondazioneroccospani.org
www.pianoeffe.it

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