MENDRISIO (SVIZZERA) | Museo d’arte Mendrisio | Fino al 28 gennaio 2018
di MATTEO GALBIATI
Il Museo d’arte Mendrisio ha riunito, per la sua prima grande retrospettiva in area italiana, una settantina di dipinti e una sessantina di carte di Cuno Amiet (1868-1961) – personalità che, vicino a Ferdinand Hodler, rappresenta uno dei più interessanti esponenti dell’arte Svizzera di fine Ottocento e della prima metà del Novecento – in una mostra che ne esalta tutte le virtù cromatiche e pittoriche.
Formatosi nell’area francofona della Confederazione Elvetica, Amiet ha raccolto l’eredità della tradizione impressionista e postimpressionista e, mantenendo vivo proprio il Simbolismo germanico di Hodler, ha traghettato la pittura svizzera nella modernità del ‘900 fondendo i caratteri delle maggiori correnti innovatrici che stavano, a quel tempo, attraversando l’Europa. Tra i fondatori del gruppo Die Brücke, prodromo dell’Espressionismo tedesco, Amiet ha saputo far fiorire la sua forza espressiva, originatasi della sensibilità verso i Nabis, l’estetica di Gauguin e del gruppo di Pont-Aven, con una propria identità autonoma e rivelando le sue inconfondibili doti di colorista.
Percorrendo le sale del museo, infatti, si leggono le stagioni e i soggetti che hanno acceso la pittura di questo importantissimo maestro: sala dopo sala, con la cura storico-critica che contraddistingue l’istituzione ticinese, a riconferma della qualità dei suoi progetti espositivi, ci si può totalmente immergere nell’universo poetico di Amiet e, senza mediazioni o alterazioni, apprezzare come i suoi soggetti vivano nel dinamismo sensibile delle sue pennellate. Quasi un vero e proprio abbraccio, le tele dell’artista penetrano lo sguardo rendendo la visita un’esperienza straordinaria di contatto diretto ed empatico con il suo colore vibrante ed intensissimo.
Quello che si deduce percorrendo le sale è proprio l’interesse prioritario che il colore riveste nelle opere delle maestro: prima della composizione e della struttura figurale, si percepiscono, in assoluto, il valore e il peso precisi dettati e scanditi dalle cromie e dalle loro variazioni. Lucentezze, contrasti, sfumature, inspessimenti, leggerezze, trasparenze, densità, tutto concorre a definire la sacralità totalizzante della sua passione verso l’esplorazione sensibile della materia cromatica con cui si definiscono, poi, in un secondo tempo, anche forme, presenze e atmosfere.
Un senso di “felice” e risonante armonia pervade ogni visione; ritratti, paesaggi, nature morte… ogni soggetto si carica di una lucentezza connotante e caratteristica che permette di rileggere, grazie anche alla selezione ampia e attenta di suoi capolavori, la storia di un artista che ha sputo, con determinata liricità, scandire con la sua pittura il ritmo del suo tempo, intonando il carattere di un’epoca alle istanze e le ragioni di una nuova modernità, introdotta con la bellezza di un colore sapiente, misurato e deciso, che, senza troppe inutili ridondanze, ancor oggi sa riverberare i suoi solidi principi e il suo valore detonante.
Una mostra da non perdere!
Il paradiso di Cuno Amiet. Da Gauguin a Hodler, da Kirchner a Matisse
22 ottobre 2017 – 28 gennaio 2018
Museo d’arte Mendrisio
Piazzetta dei Serviti 1, Mendrisio (Svizzera)
Orari: da martedì a venerdi 10.00-12:00; 14.00-17.00; sabato; domenica e festivi 10.00-18.00
Ingresso intero CHFr.10.00; ridotto CHFr.8.00; gratuito scuole, ragazzi fino a 16 anni
Info: +41 (0)58 6883350
museo@mendrisio.ch
www.mendrisio.ch