MILANO | Officine Saffi | Fino al 22 giugno 2018
di MATTEO GALBIATI
Sosteniamo con grande convinzione e con partecipato interesse le attività di Officine Saffi che a Milano promuovono e diffondono con impegno e coraggio la cultura della ceramica e le ricerche di quegli artisti contemporanei che l’impiegano come mezzo/materiale privilegiato per le loro opere. La qualità di altissimo livello dei loro progetti, la passione autentica e vera che regola e definisce le loro interessanti proposte, si conferma con la nuova mostra che ha per protagonista Anders Ruhwald (1974).
L’artista danese, che espone in questa circostanza per la prima volta in Italia in una personale che si suddivide tra lo spazio milanese e la Casa Museo Jorn di Albissola Marina (l’inaugurazione è prevista per il mese di luglio 2018), si presenta con The thing in your mind, emblematico titolo che racchiude in sé molto del senso della sua indagine scultorea: le sette opere installate a Milano definiscono l’attitudine mentale, prima che pratica, con cui Ruhwald interviene sulla materia, sulle forme e nello spazio che poi riceve la presenza dei suoi lavori.
Se le fattezze degli “oggetti” si riducono ad un minimalismo empatico rispetto lo sguardo di chi le osserva, e per questo mai vincolato ad una freddezza concettuale, vuota, assoluta e perentoria, la mossa successiva di questi catalizzatori di senso è quella di instillare il seme del ricordo, della memoria, come pure del dubbio e dell’interrogazione rispetto ad un’esperienza che, tra finzione e alterazione, potrebbe coincidere anche con la verità del reale.
Ogni scultura agisce nello e sullo spazio determinando una dialettica di reciprocità con l’ambiente vivo che l’accoglie, con l’architettura che connota il contesto, predicando ad una presunta appartenenza e funzionalità che devono essere acclarate nella loro necessità effettiva. Nella grande sala dello spazio milanese si incontrano questi oggetti “site sensitive” (come li definisce lo stesso Ruhwald) che si sospendono, si tendono, si ancorano e sostengono costringendo il visitatore a cimentarsi nell’improbabilità di un ambiente che pur apparendo “domestico” e “famigliare”, in realtà non completa nessuna sua abitudine e attitudine.
Le sue ceramiche, che incontrano altri materiali e intercettano ogni potenzialità delle presenze in situ, parlano di usi che non esistono, di utilità non definibili, di meccanismi non attivabili, ma che nel lasciarsi sorpresi nella nostra perplessità, ci indicano chiaramente quanto il nostro condizionamento automatico nella percezione di “certe” forme sia corrotto dall’abitudine e ammansito dalla quotidianità.
La riflessione di Ruhwald, che abbraccia arte e design, indicizza il senso di utilità ed estetica, riposizionando il modo che abbiamo di de-codificare i nostri comportamenti e le nostre attitudini rispetto gli oggetti e la loro identità.
Le opere stimolano e suggestionano la sensorialità: la ceramica tradisce morbidezza e consistenza che non le appartengono e acuiscono altre idee di tattilità; piccole sculture trovano un posizionamento improbabile, non convenzionale, per costringere a comprendere che quella scelta è, forse, obbligata o costretta; le installazioni si frappongono nello spazio interrompendolo per spostare sempre oltre il punto di vista.
Nulla si può solo guardare, perché tutto resta da vivere sino in fondo, seguendo ogni attenzione riflessiva che ne emerge. La sorpresa, ma anche il valore del lavoro di Ruhwald, sta proprio in questa deviazione “semantica” che silenziosamente sollecita lo spettatore e lo mobilita a nuove indagini cognitive ed esperienziali.
Anders Ruhwald. The thing in your mind
a cura di Luca Bochicchio
14 aprile – 22 giugno 2018
Officine Saffi
via Aurelio Saffi 7, Milano
Orari: da lunedì a venerdì 10.00-13.00 e 14.00-18.30; sabato 11.00-18.00; domenica su appuntamento
Ingresso gratuito
Info: +39 02 36685696
info@officinesaffi.com
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