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TELLARO (SP) | Fourteen ArTellaro 

Intervista a SANDRO MELE e MARINA PARIS di Francesca De Filippi

Per il quarto appuntamento della rassegna DEBACLE, ideata e curata da Gino D’Ugo presso lo spazio Fourteen Artellaro, abbiamo incontrato Sandro Mele e Marina Paris con il loro progetto Green Dream mentre la programmazione triennale dello spazio continua con un contatto gomito a gomito con quattro artisti: Pierluigi Calignano, Riccardo Gemma, Gioacchino Pontrelli, Gabriele Rubeo, protagonisti del prossimo step della rassegna in apertura il 23 settembre…

Ciao Sandro, Ciao Marina,
come dice il titolo della rassegna che ha ospitato il vostro progetto Green Dream, siamo ad una debacle? Come avete accolto l’invito ad intervenire su tematiche così spinose conseguenti al profondo stato di incertezza che stiamo tutti vivendo a livello sociale, economico ed ambientale?
M.P.: Debacle, titolo dell‘intera rassegna curata da Gino D’Ugo presso spazio Fourteen, invita alla riflessione su questo momento storico caratterizzato da perdite, sconfitte, incertezze. Una volta accolto l’invito abbiamo immediatamente pensato ad un progetto site specific che coinvolgesse Tellaro e il territorio ligure. La nostra attenzione è andata ad una storia recente: la notizia sulla possibile riapertura della centrale a carbone Eugenio Montale a La Spezia.
S.M.: Sì certo, come dice Marina la nostra attenzione si è subito concentrata su questa notizia che mi è parsa sconcertante. Faccio presente che in passato era già stata fissata una data per lo smantellamento delle centrali a carbone, ma nella pratica non si è fatto nulla per evitarne la riapertura. Penso che questa sia una sconfitta per l’intera collettività. Io mi ero già occupato dell’argomento con la centrale di Cerano e, dunque, la notizia della possibile riapertura di quella di La Spezia non poteva certo passare inosservata, anzi ho ritenuto doveroso parlarne. Con Marina ci siamo trovati subito d’accordo e, considerando le diversità dei nostri percorsi artistici, questa intesa mi ha fatto davvero piacere.

Green Dream, Sandro Mele/Marina Paris. Fourteen Artellaro. Foto di Andrea Luporini

Marina, nel tuo lavoro hai sempre utilizzato gli spazi urbani e domestici quasi come un “codice linguistico” attraverso cui avvicinare ad una maggiore consapevolezza del sé e della società contemporanea. Il piccolo spazio di Fourteen e la notizia della riattivazione delle centrali a carbone, come e quanto ti hanno stimolato nella realizzazione del progetto?
Lo spazio di Fourteen, che già conoscevo grazie ad un’esposizione precedente (la Superficie accidentata, 2019), è stato importante per gli intenti di questo progetto anche per la sua ubicazione: la piazza centrale di Tellaro, luogo di passaggio per residenti e turisti. Le chiacchierate con Sandro, la condivisione di materiali, foto e video sulle tematiche ambientali e sociali mi hanno rapita tanto da pensare sin da subito ad un lavoro immersivo in cui immagini e parole si alternassero in uno switch mnemonico. Insieme abbiamo voluto creare una finestra sulla piazza di Tellaro che catturasse l’attenzione dei passanti inducendoli a fermarsi e a riflettere sulle politiche ambientali, anche se solo per pochi minuti.

Sandro, sei un veterano di tematiche politiche e sociali e, come tu stesso hai detto, in passato ti eri già occupato di centrali a carbone. Quanto pensi che sia importante l’impegno degli artisti ad occuparsi di argomenti sociali e quanto pensi che questo impegno possa contribuire ad avvicinare la collettività?
Ho iniziato a collaborare con il movimento del NO AL CARBONE dal 2009. È chiaro che stiamo vivendo un periodo critico, paradossalmente siamo tornati indietro di trent’anni: avremmo dovuto già lasciarci alle spalle la fase fossile, ma a quanto pare questa non è la realtà. È importante che tutti prendano coscienza che ci stanno raggirando. Gli artisti possono dire la loro, non dico essere necessariamente militanti, ma almeno riuscire a parlare di questi argomenti e contribuire alla loro comprensione e alla presa di consapevolezza. Certo ogni artista ha i suoi interessi intellettuali, la sua vocazione e magari il linguaggio che adotta non gli consente di operare in quest’ambito, ma ci sono molti altri artisti che lo fanno bene, riuscendo ad usare il loro lavoro per comunicare con impegno queste informazioni e questi principi. Mi piace pensare che, con un linguaggio appropriato, si può arrivare alla coscienza delle persone; la vedo come una battaglia dove l’informazione deve essere netta e non generare alcun fraintendimento. Credo che sia molto importante far capire che il sistema di sfruttamento dei combustibili fossili, su cui è basata la nostra società, nuoce gravemente alla salute dell’uomo.

Green Dream, Sandro Mele/Marina Paris. Veduta dell’installazione. Foto di Andrea Luporini

 

Marina, passiamo ora all’installazione che avete realizzato. La vostra attenzione si è concentrata sulla possibile riapertura della centrale termoelettrica di La Spezia e avete realizzato un’installazione che coniuga i vostri linguaggi creando quasi una narrazione sinestetica. In particolare la scelta è caduta, per quanto ti riguarda, su un’immagine molto iconica di una centrale a carbone. Cosa ci puoi raccontare di questa immagine?
Volevamo lavorare sul territorio ma abbracciare una problematica di interesse generale, quindi ci siamo documentati sulle centrali, sui cementifici, su tutti i luoghi italiani ad alto inquinamento ambientale ed abbiamo scelto un’immagine rappresentativa. La struttura scelta è un ex cementificio nelle Marche avvolto da una nube tossica che per molti decenni, fino a alla fine degli Anni ’70, ha contaminato l’ambiente limitrofo.

Sandro, l’impatto visivo della vostra installazione risulta straniante, quasi sinistra forse, affacciata sulla piccola e graziosa piazza di Tellaro. Tu hai riempito lo spazio con un’opera grafica su fondo nero, su cui hai trascritto una parte di articolo pubblicato sulla Nazione in cui si fa riferimento all’art.2 del D.L. 28 febbraio 2022 in materia di gas naturale, che paventa la riapertura delle centrali a carbone per compensare l’attuale emergenza. Il tuo è un intervento molto dettagliato che fa leva anche sul ruolo fondamentale dell’informazione. Cosa mi dici in proposito?
Con Marina abbiamo subito capito che il testo era perfetto! Usare il “loro” linguaggio per spiegare un concetto è come creare un cortocircuito. Io credo che ormai tutti gli italiani abbiano capito che l’energia fossile è un grande affare al quale non si vuole rinunciare, nonostante gli studi siano chiari nel dimostrare i rischi e la ricaduta negativa sull’ambiente. Adesso per giustificarne l’uso hanno messo tra l’energia GREEN anche il carbone e il nucleare pulito! Oltretutto mi pare che la popolazione italiana abbia espresso chiaramente, mediante referendum, la contrarietà al nucleare. Qui oltre al danno c’è anche la beffa! Sono in atto delle speculazioni incontrollate e il gas è arrivato a costi esorbitanti, ma riguarda solo l’economia “malata” che va a discapito delle persone che non riescono ad arrivare a fine mese. Perché in passato non si è investito seriamente sulle energie pulite? Ora la situazione sarebbe meno critica.

Green Dream, Sandro Mele/Marina Paris. Veduta dell’installazione. Foto di Andrea Luporini

Un’ultima domanda per entrambi: Quanto vi è piaciuto lavorare insieme e quanto siete soddisfatti del lavoro realizzato?
M.P.: Tantissimo, al di là della stima reciproca, stima che ci lega da anni, è stato molto stimolante ed anche divertente lavorare insieme. Pur partendo da due sensibilità molto diverse siamo riusciti a collaborare in perfetta armonia e complicità producendo un lavoro che nelle misure, nei contenuti e nella resa spaziale corrisponde a quanto insieme avevamo immaginato e voluto.
S.M.: Con Marina ho trovato subito sintonia nonostante le nostre diversità. Le sue riflessioni non sono per niente scontate, trovo che il suo lavoro sia molto contemporaneo. Personalmente ammiro molto la sua ricerca artistica e le sue fotografie mi hanno sempre dato la sensazione di svelare aspetti molto intimi del nostro Paese. La considero una seria professionista. Grazie Marina.

Sandro Mele e Marina Paris. Foto di Andrea Luporini

Sandro Mele e Marina Paris. Green Dream

28 agosto – 16 settembre 2022

all’interno della rassegna triennale DEBACLE (giugno 2022 – 2024)
a cura di Gino D’Ugo

Fourteen Artellaro
Spazio per l’arte contemporanea
Piazza Figoli 14, Tellaro di Lerici (SP)

Info: fourteenartellaro@gmail.com
Fb: FourteenArtellaro

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