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FONDAZIONE MALVINA MENEGAZ | CASTELBASSO (TE) | FINO AL 31 AGOSTO

di MIRIAM DI FRANCESCO

Ogni anno Castelbasso, nella piazza che affaccia sul belvedere delle colline abruzzesi, si trasforma in borgo della cultura con i week-end di appuntamenti tra i talenti della scena internazionale jazz e gli ospiti del panorama letterario promossi dal FLA (Festival di Libri e Altre cose). Protagonista indiscussa nel contesto artistico-culturale del borgo medievale teramano è la Fondazione Malvina Menegaz per le Arti e le Culture che per l’estate 2024 rende omaggio all’artista abruzzese Giuseppe Stampone con una retrospettiva, a cura di Ilaria Bernardi, dal titolo Game Over.

Dal 27 luglio al 31 agosto, nei Palazzi De Sanctis e Clemente si articolano i vent’anni di carriera dell’artista, nato da genitori italiani emigrati a Cluses (Francia), in un percorso espositivo che intreccia la storia personale alla ricerca e agli interessi che lo hanno maggiormente influenzato. Per fare ciò, Stampone riparte “da zero”, dagli esordi del disegno, suo linguaggio d’elezione. È proprio il disegno che consente all’artista di tornare all’unicum da contrapporre a quell’infinita serie casuale di immagini del web fissate con “mano intelligente”.

The show must go on/Welcome to Gran Sasso, 2017, penna Bic su tavola, 29,5×35,5X4 cm. Collezione
Fondazione Malvina Menegaz, Castelbasso.

Si snoda su tre piani di Palazzo De Sanctis, come afferma Ilaria Bernardi nel testo in catalogo (Gli Ori), il tema del ritorno alle origini “[…] declinato in omaggio alla terra di origine, alla storia dell’arte oppure, come nei lavori appena citati al viaggio del migrante”. La stanza del camino accoglie il visitatore con il progetto di denuncia Saluti dall’Aquila, datato 2011, e scaturito dal sisma del 6 aprile 2009 nel capoluogo abruzzese. Un secondo progetto più recente che si collega al primo è La natura delle cose, vincitore del PAC 2021 (Piano per l’Arte Contemporanea promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura), realizzato presso il Museolaboratorio – Ex Manifattura Tabacchi. Di nuovo, l’Abruzzo delle meraviglie del Gran Sasso e della Maiella diventano in mostra un archivio a futura memoria dove sono conservati foto e disegni a cui si aggiunge il video con la performer Maria Crispal.

Saluti da L’Aquila, 2012, tecnica mista, dimensioni ambientali. Collezione La Gaia, Busca (CN). Courtesy Prometeo Gallery di Ida Pisani, Lucca. – Milano. Veduta e dettagli della mostra “Giuseppe Stampone. Game Over”, Fondazione Malvina Menegaz, Castelbasso. Ph. Gino Di Paolo.

Al piano superiore, Stampone si confronta con la storia dell’arte con pareti dipinte di nero su cui disegna in bianco le figure stilizzate della Flagellazione di Cristo, del Battesimo di Cristo e della Resurrezione di Piero della Francesca, così come del Cristo deriso del Beato Angelico. L’artista non si limita semplicemente alla riproduzione, ma costruisce delle “mappe emotive” dove a ogni elemento iconografico è associata una parola. In questo modo, ogni “mappatura” è resa unica nell’interpretazione emotiva dell’artista. De Prospettiva Pingendi, Pala di Brera di Piero della Francesca e il Ritratto dei coniugi Arnolfini di Jan van Eyck sono gli ulteriori riferimenti a cui si ispira l’artista con la penna Bic e che inserisce vicino alle opere di Stefano Arienti, Ugo La Pietra e Scotto di Luzio in una sorta di albero genealogico della storia dell’arte.
L’ultimo piano di Palazzo De Sanctis abbraccia il tema della migrazione vissuta in prima persona intorno ai concetti di “confine”, “accoglienza”, “straniero”, “sconosciuto” con Emigration Made Pavillon 148 (2015), Via Crucis (2017), Golden Residences (2016) e Passepartouts (2016).

Dal fondo: Ritratto dei coniugi Arnolfini, 2016-17, inchiostro su carta, 10 elementi, 30×35 cm. Collezione privata, Teramo. De prospectiva pingendi, 2024, disegni a penna Bic su carta, acrilico su muro, collage, fotocopie, lavagna, dimensioni ambientali. Installazione site-specific realizzata in occasione della mostra “Giuseppe Stampone. Game Over”, Fondazione Malvina Menegaz, Castelbasso. Ph. Gino Di Paolo.

Nelle tre sale di Palazzo Clemente sono collocate le più note tavolette dell’artista disegnate con la penna Bic in formato A4, mentre l’ultima sala è dedicata al tema caro a Stampone sull’educazione di cui fanno parte Le 18+1 invenzioni che cambieranno il mondo (2008) e la scritta al neon Global Education (2024). L’aspetto educativo che esula dai canonici temi di Palazzo De Sanctis costituisce, insieme alla partecipazione, la metodologia della pratica artistica che Stampone porta avanti sin dagli anni Duemila. Lo scopo è dare avvio ad un’alfabetizzazione del tutto nuova, di tipo non impositivo, ma rielaborata dai bambini attraverso la loro partecipazione. Quando 21 bambini sono chiamati a disegnare le parole associate ad ogni lettera dell’alfabeto, l’Abbecedario può diventare opera collettiva con cui l’artista realizza la serie di Mappe che ridisegnano nuovi mondi.

18 invenzioni + 1 del maestro Giuseppe Stampone che cambieranno il mondo, 2008, 8 elementi dell’installazione, 8 disegni, dimensioni variabili. Courtesy Galleria z2o Sara Zanin, Roma. Veduta della mostra “Giuseppe Stampone. Game Over”, Fondazione Malvina Menegaz, Castelbasso. Ph. Gino Di Paolo. Sul fondo Global Education, 2024, neon, 50×93 cm. Collezione Fondazione Malvina Menegaz, Castelbasso.

Conclude Bernardi: “Per una sorta di non accettazione del tempo lineare che passa a prescindere dalla nostra volontà, Stampone fa di tutto per fermarlo, per disegnare il tempo in un dato istante, attraverso le sue “fotocopie intelligenti” che cristallizzano immagini destinate a scomparire nell’attimo successivo alla loro apparizione, ma anche attraverso i suoi lavori che implicano una partecipazione attiva del pubblico volta a distruggere ogni strumento egemonico tra cui il tempo stesso. Per questa ragione, ogni suo lavoro funziona come un’Architecture of Intelligence (titolo di una sua opera del 2008): una struttura interattiva, comunicante, volta ad indurre un processo di auto educazione alle persone, distruggendo la retorica del potere, ogni modello imposto, per ripartire da zero; dall’abc, appunto”.

Italian art ABC, 2011, penna Bic su carta, 21 disegni, 34×31 cm cad. Collezione privata, Torino. Courtesy Prometeo Gallery di Ida Pisani, Lucca-Milano.

Giuseppe Stampone
Game Over
a cura di Ilaria Bernardi

27 luglio – 31 agosto 2024

Fondazione Malvina Menegaz per le Arti e le Culture
Palazzo Clemente e Palazzo De Sanctis, Castelbasso (TE)

Orari: dal giovedì alla domenica dalle 19.00 alle 24.00
Ingresso 5 €, ridotto 4 €. Gratuito per bambini fino ai 6 anni.

Info: tel. 0861.508000
info@fondazionemenegaz.it
www.fondazionemenegaz.it

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