VERONA | Museo Civico di Storia Naturale | 12 marzo – 30 giugno 2014
di SIMONE REBORA
Nelle sue riflessioni sui media “caldi” e “freddi”, Marshall McLuhan riconosceva nella figura dell’artista una guida per la futura evoluzione tecnologica. Libero dall’intorpidimento che i “media surriscaldati” imponevano al proprio pubblico, solo l’artista poteva veramente coglierne e svilupparne le potenzialità implicite. Le parole con cui Marco Meneguzzo presenta l’ultima evoluzione nel percorso di ricerca di Giuliana Cunéaz, sembrano riattualizzare proprio queste intuizioni. Nell’ultimo decennio, l’artista valdostana ha scelto le animazioni in 3D e i rendering computerizzati per dare nuova vita alle sue creazioni scultoree. Ma, soprattutto, ha scelto di offrire ai fruitori delle sue opere uno sguardo fin dentro le strutture profonde della materia, in un luogo in cui arte e scienza s’incontrano, fecondandosi reciprocamente. All’arte non spetta così il (banale) compito di “abbellire” le scoperte scientifiche, ma la sua vocazione diviene quella di suggerire possibili nuovi scenari per l’immaginazione, in un mondo sempre più saturato dalla sovraesposizione comunicativo-tecnologica.
Il luogo scelto per la mostra veronese, presentata nell’ambito del Festival di Scienze e Arti Infinitamente, è certo il più azzeccato. Tra i fossili e i reperti zoologici del Museo Civico di Storia Naturale, le opere di Giuliana Cunéaz s’insinuano suggestivamente, e ne offrono pure una possibile chiave di lettura, sospesa a metà strada tra l’afasica meraviglia e l’indagine scrupolosa. La pratica di dipingere fiori e uccellini variopinti direttamente sullo schermo che riproduce le animazioni computerizzate, attiva un corto circuito tra le facoltà analitiche e la creatività più naïf. E nella piccola wunderkammer Matter waves unseen, il circuito si chiude direttamente sul percorso dell’artista stessa, con le sculture in argilla – quasi conchiglie raccolte su una spiaggia – che racchiudono un cuore digitale e nanomolecolare.
A fronte di queste stimolazioni concettuali, una riflessione critica s’impone però necessaria. In una cultura visuale ormai saturata da animazioni 3D targate Dreamworks e Pixar, dove la carenza di originalità è controbilanciata da sempre più raffinati virtuosismi tecnici, le opere della Cunéaz, inevitabilmente inferiori sotto questo secondo piano, potranno veramente cogliere nel segno? Per liberare il pubblico dal suo torpore estetico, è davvero opportuno insistere su media già così “surriscaldati”?
Nature multiple. Le metamorfosi di Giuliana Cunéaz
12 marzo – 30 giugno 2014
Museo Civico di Storia Naturale
Lungadige Porta Vittoria 9, Verona
Orari: dal lunedì al giovedì, 9.00 – 17.00
sabato e festivi 14.00 – 18.00
Info: +39 045 807 9400
mcsnat@comune.verona.it
www.museostorianaturaleverona.it