Galleria di Arti Visive dell’Università del Melo
Gallarate (VA)
generAction un promemoria per le generazioni (di Francesca Di Giorgio)
Incontriamo Ruggero Maggi artista e promotore di progetti indipendenti e trasversali. Ci racconta pillole di storia di Mail Art, e suoi derivati, in occasione di generAction un promemoria per le generazioni che lo vede, ancora una volta, in veste di curatore. «Rassegna di oltre 300 artisti e che ha in programma di viaggiare in Francia Portogallo ad Oporto, a Cuba e forse in Russia» dice Maggi.
La materia prima per gli artisti coinvolti? Migliaia di Post.it gialli a formare un quadro dinamico e compositivo…
Francesca Di Giorgio: generAction si inserisce nell’attività espositiva della Galleria di Arti Visive dell’Università del Melo di Gallarate. L’Arte Postale predilige spesso location non convenzionali… Ci introduce il progetto e la scelta di questa sede?
Ruggero Maggi: Ho sempre sostenuto che l’Arte Postale non sia un movimento artistico, o almeno non lo sia nell’accezione comune del termine; si potrebbe definire come un grandioso schema di insieme, dove le singole voci formano un processo interattivo sfruttando le infinite potenzialità di questo sistema globale di comunicazione creativa che porta a pensare alla Mail Art come ad un Network mondiale in opposizione al “Sistema Ufficiale” dell’arte. Sono proprio le caratteristiche peculiari dell’Arte Postale che mi hanno fatto accettare l’invito del Melo: una fondazione che – libera da vincoli politici o economici – opera nella più completa autonomia, permettendomi di curare un grande evento collettivo che rappresentasse a livello artistico e poetico ciò che da sempre è considerato interesse primario del centro: il rapporto intergenerazionale.
Il Post-it, simbolo di promemoria per eccellenza, accompagna da tempo i suoi progetti (ricordo tra gli altri la partecipazione alla 52. Biennale di Venezia, 2007). Come declina il tema Incontro tra le generazioni?
«… non c’è miracolo più strabiliante nel veder nascere un bambino. Non c’è conquista più straordinaria nell’insegnare la magia della lettura ad un bambino di sei anni. Non c’è forza più grande sulla terra del caldo respiro di una vecchia nonna senza denti». (James McBride – South Nyack, N.Y.)
Con queste parole McBride riassume in modo splendido quel sottile filo che unisce le varie generazioni dell’essere umano. Rapporto tra le generazioni, quindi, come elemento fondamentale dell’Amore, unica arma a nostra disposizione per combattere l’odio, l’arroganza, l’inciviltà… Unica barriera da frapporre a tutto ciò è il sentimento che nasce osservando un fratellino sdentato che sorride compiaciuto, con la meraviglia che si rispecchia nei suoi occhi, davanti al miracolo della Vita; una nonna che si muove per casa barcollando sul suo bastone; una madre che piange per la malattia del suo bambino; piccoli che studiano a scuola immersi nel proprio universo di pensieri…
La vita, la famiglia, la tribù che nella quotidianità, e proprio nel contatto tra generazioni diverse, traggono la propria forza e si contrappongono alla violenza gretta, banale, volgare nella sua completa mancanza di valori etici.
La Terra non è un enorme vortice, un gorgo dove tutte le civiltà, tutte le tribù, tutte le radici culturali si mescolano e si confondono, ma è formata da una miriade di punti, di pixel che si intersecano interagendo in continuazione. Se vogliamo la presente rassegna è proprio questo: una grande allegoria della vita con le sue innumerevoli sfaccettature, con le sue molteplici possibilità e potenzialità, in questo caso poetiche ed artistiche naturalmente.
Quando il Post.it è diventato uno strumento artistico?
Nel 2003 moriva Pierre Restany, carismatica figura di riferimento per diverse generazioni di liberi pensatori, di critici d’arte, di poeti e di artisti. La profonda amicizia che ci legava da più di vent’anni mi spinse a realizzare un’idea che già da tempo avevo in testa: ordinare in uno schema apparentemente caotico, ma in realtà geometrico e preciso, una enorme quantità di Post-it®. Sì, proprio quel foglietto giallo che ormai da decenni è sinonimo di appunti, di note da ricordare, che nella propria fragilità assumesse però una potente valenza creativa ed evocativa. Anche Pierre amava servirsi di questi mezzi ingegnosi, lasciandosi alle spalle messaggi per amici, collaboratori, artisti…. quindi, oplà, il gioco era fatto, non serviva altro che invitare altri artisti ad intervenirci sopra, dipingendo, incollando, piegando, stropicciando, tagliando queste candide piccole superfici gialle! Dal 2003 ad oggi ho curato varie rassegne ed installazioni site-specific di quella che io definisco Post.itArt, facendone uno dei miei “cavalli di battaglia”.
Che tipo di installazione è stata ideata?
Dopo la sorpresa derivante dall’immediata e coinvolgente visione d’insieme, lo spettatore di generAction potrà approfondire la lettura sfogliando i singoli foglietti gialli, proprio come se l’intera installazione fosse un enorme libro d’artista e gli interventi dei partecipanti, ottenuti con le tecniche più disparate e sfruttando ogni possibilità di impiego dei post-it, ne rappresentassero i singoli capitoli!
Uno dei tratti distintivi è il coinvolgimento massiccio di artisti internazionali… Su quali canali vengono gestiti i rapporti fra tutti i componenti? Quali dinamiche si instaurano?
Più di 350 artisti postali di una quarantina di Paesi diversi hanno colto l’invito – inviato attraverso la Posta tradizionale – e si sono cimentati a lavorare su questo quadratino di 7,6×7,6 centimetri: poco più grande di un francobollo, appunto!
Penso sia utile ricordare alcuni dati relativi a questo fantastico mosaico intarsiato da migliaia di tessere – gli artisti postali – chiamato Mail Art. Dopo alcune esperienze Dadaiste e Futuriste ed i precedenti storici come Fluxus e Noveau Realisme, fondato dallo stesso Restany, solo negli anni ’60 si crea un vero e proprio laboratorio di arte postale: Ray Johnson fonda la New York Correspondance School of Art (definita così da Ed Plunkett, sbeffeggiando le vere scuole d’arte per corrispondenza!).
In contemporanea all’evento di Gallarate e in occasione della sesta Giornata del Contemporaneo, la vedremo a Milano in veste di curatore di un evento d’arte multimediale, ce ne parla?
Sin dai primi anni ‘80 compio ricerche sulle implicazioni artistiche e poetiche della ormai nota Teoria del Caos e dei sistemi frattali e per la Giornata del Contemporaneo, promossa dall’AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, curerò, nei locali di OD’A Palestra Artistica, una rassegna di arte multimediale dedicata a: Caos, l’anima del Caso.
Sul vocabolario alla voce caos si legge: «… l’indistinzione originaria di tutti gli elementi, la materia informe, prima che fosse formato ed ordinato il mondo». Nella moderna teoria del caos (è stato Jim Yorke, un matematico dell’Università del Maryland a definire così, nel 1975, i sistemi dotati di complessi schemi d’ordine che creavano problemi di prevedibilità estremamente difficili e che producevano spontaneamente e simultaneamente caos ed ordine insieme) tale termine ha però acquisito un nuovo significato. Infatti, se prima era sinonimo di disordine e confusione, ormai da vari anni, a livello scientifico per sistema caotico s’intende un sistema non solo casuale, ma dotato di un complesso schema d’ordine più profondo, nascosto nella struttura stessa della Natura.
La natura è una bellezza complessa ed il Caos ne dirige diligentemente ed ordinatamente, anche se con un ordine estremamente complesso ed articolato, tutte le operazioni alla base. La vita assorbe ordine da un mare di disordine…
Gli artisti che insieme a me partecipano a tale rassegna sono: Paolo Barlusconi, Nirvana Bussadori, Teo De Palma, Marcello Diotallevi, Roberto Franzoni, Luciano G. Gerini, Isa Gorini, Franca Lanni, Maria Grazia Martina, Renata Petti, Tiziana Priori, Jeannette Rütsche, Eugenia Serafini, Elena Sevi, MarioTonino, Micaela Tornaghi.
Il progetto in breve:
generAction
un promemoria per le generazioni
progetto di Mail Post.it Art a cura di Ruggero Maggi
Galleria di Arti Visive dell’Università del Melo
Via Magenta 3, Gallarate (VA)
Info: +39 0331 708224 – +39 320 9621497
Fino al 29 ottobre 2010
catalogo con testi di: Isabella Peroni [Assessore alla Cultura], Emma Zanella [Direttrice MAGA – Gallarate], Marco Predazzi [Presidente Fondazione Il Melo – Luigi Figini], Ruggero Maggi.
In alto, a sinistra un ritratto di Ruggero Maggi e alcune vedute dell’esposizione generAction un promemoria per le generazioni