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MILANO | Galleria Milano | 10 maggio – 30 giugno 2022

di MATTEO GALBIATI

Era il 1973 quando, dopo già dieci anni di intensa attività, Baldo Pellegrini e la moglie Carla, trasferirono la loro galleria da via della Spiga nei nuovi ambienti di via Manin/via Turati che, da allora e per cinquant’anni consecutivi, sono stati la sede di Galleria Milano. Un luogo che, grazie alla loro intraprendenza e alla visionarietà che ha sempre denotato il carattere del vero gallerista, è diventato un pezzo importante della storia culturale e artistica di Milano e non solo. Oggi quella storia ininterrotta è costretta a prendere una pausa, a bloccare (anche se solo temporaneamente) il proprio percorso di ricerca dovendo lasciare liberi i locali che sino ad oggi l’hanno accolta e che sono diventati punto di riferimento per artisti, intellettuali, critici, collezionisti, creativi e appassionati.

Here. Between not-yet and no-more, veduta della mostra, Galleria Milano, Milano Foto Ilaria Maiorino

Chi la conosce bene e la frequenta da tempo (chi scrive ci bazzicava già dai tempi del liceo!) sa che non è affatto uno spazio neutro, anzi, una certa connotazione identitaria, una storia particolare si legge persino nella struttura architettonica, dal parquet al soffitto affrescato, un contrasto stridente tra il passato degli ambienti e la contemporaneità più avanzata espressa dalle mostre che qui venivano accolte è stato uno dei suoi tratti distintivi. Nulla ha mai impedito, infatti, che qui si potessero tenere alcune tra le mostre di ricerca e sperimentazione contemporanea che hanno connotato la “rivoluzione” degli anni Settanta, affermando artisti che oggi consideriamo maestri. Ai grandi nomi la vocazione all’indagine sul nuovo non ha mai, infatti, arginato la galleria nell’affiancare giovani proposte. Sempre si è continuato ad osservare e accogliere le proposte emergenti, restando sempre coerente e fedele alle proprie intuizioni, posizioni, convincimenti. Senza compromessi.
Alla scomparsa di Carla Pellegrini nel 2019 il testimone è passato al figlio Nicola che, con dedizione e passione, ha proseguito l’attività iniziata sessant’anni prima dai genitori affiancato dal collaboratore di sempre Toni Merola e da Bianca Trevisan che, nel frattempo, si era già unita al gruppo di lavoro. Una “squadra” affiatata e vincente, ma che non basta a sostenere la storia pregressa, gli anni di esperienza maturati accanto a Carla e agli artisti, a far valere la capacità di restare un punto di riferimento, perché le mutate esigenze economiche della città e la fisionomia che sta assumendo il quartiere, le richieste ambiziose dei grandi gruppi sono arrivate a imporre alla Galleria questa amara interruzione.

Falce e martello, Galleria Milano, 1973

Un pezzo di identità e storia milanese, legata a questo luogo, si perde per sempre, bloccando, momentaneamente il proprio percorso: già, perché la volontà di Nicola, Toni e Bianca è quella di non lasciarsi sopraffare dalle circostanze avendo l’ambizione di ricominciare in altro luogo quello che qui oggi si interrompe.
In rispetto di quanto fatto, la mostra Here. Between not-yet and no-more è proprio un racconto-resoconto del proprio passato, un omaggio a mezzo secolo di intensissima attività di promozione, un saluto corale di una “comunità”, forse meglio una famiglia, di operatori culturali che si ritrova l’ultima volta, ma non si congeda definitivamente.

Here. Between not-yet and no-more, veduta della mostra, Galleria Milano, Milano Foto Ilaria Maiorino

La mostra che unisce 40 artisti è un potente intrecciarsi di esperienze che leggono, con un punto di vista singolare, quello che questi ambienti hanno loro dato la possibilità di sviluppare nel tempo. Una mostra che veste e racconta lo spazio e la sua identità, che ripensa alla storia e che ringrazia per quello che qui è “successo”. Un esempio di come, fuori da ogni retorica, si consolida il passato in un momento presente estremamente delicato e fragile, ma sempre rivolto ad un futuro carico di speranza. Tra opere storiche e interventi pensati per l’occasione, le opere prendono vita in un unico organismo coeso, vivo che avvalora l’idea di essere un’opera collettiva site-specific.

Carla Pellegrini negli anni Ottanta

La sintonia e la partecipazione che si osserva e si sente in mostra racconta molto di quanto Galleria Milano sia un modello di produttività culturale, che ha inciso e incide su animi e coscienze. Qui, senza retoriche di occasione o nostalgiche operazioni di celebrazioni enfatiche, si salutano un gruppo (numeroso) di amici e che consapevolmente rimandano a un domani (vicino) il loro prossimo incontro. Non senza nascondere un po’ di nostalgia, perché in fondo un luogo che è stato casa del proprio progetto culturale e della propria attività per cinquant’anni non può essere lasciato senza una certa amarezza e un certo “dolore”, la volontà è, però, sempre più salda delle circostanze, il temperamento vince sulla realtà dei fatti e siamo tutti certi che Galleria Milano continuerà a scrivere altrove i capitoli del suo futuro.

Here. Between not-yet and no-more, veduta della mostra, Galleria Milano, Milano Foto Ilaria Maiorino

Nel rispetto di quella sicurezza di pensiero, di quell’orientamento netto che ha guidato lo sguardo di Carla Pellegrini che, denunciando apertamente le proprie passioni, ha sempre saputo essere inclusiva e accogliente, anche se adesso siamo tutti between not-yet and no-more (tra il non ancora e il non più), questo “istante di mezzo”, difficile e incerto, è la verifica della consapevolezza che la necessità di quel che è stato dato non può e non deve smettere di prodursi ancora. Salutiamo oggi Nicola, Toni e Bianca aspettando, magari con una nuova collettiva, l’invito nella loro nuova sede che, per altri cinquant’anni sostenga l’identità irrinunciabile di Galleria Milano. Uno spazio che noi assolutamente non possiamo e non vogliamo perdere.

Here. Between not-yet and no-more

Artisti: Alterazioni Video, Riccardo Arena, Marina Ballo Charmet, Gianfranco Baruchello, Alexander Brodsky, Silvia Cini, Elena Cologni, Daniela Comani, Manuela Cirino, Pierluigi Fresia, Gianni Gangai, Eugenio Giliberti, Alice Guareschi, Marianne Heier, Silvia Hell, Paolo Inverni, Salvatore Licitra, Elio Marchesini, Roberto Marossi, Amedeo Martegani, Ferdinando Mazzitelli, Ottonella Mocellin, Margherita Morgantin, Giancarlo Norese, Giovanni Oberti, Antonella Ortelli, Francesco Pedrini, Diego Randazzo, Patrick Tuttofuoco, Marco Vaglieri, Grazia Varisco, Serena Vestrucci, Cesare Viel, Luca Vitone, Francesco Voltolina, Warburghiana (Aurelio Andrighetto, Gianluca Codeghini, Dario Bellini, Elio Grazioli)

10 maggio – 30 giugno 2022

Galleria Milano
Via Manin 13 – Via Turati 14, Milano

Orari: da martedì a sabato 10.00-13.30 e 15.00-19.00

Info: +39 02 29000352
info@galleriamilano.com
www.galleriamilano.com

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