SAN GIMIGNANO (SI) | Galleria Continua | Fino al 31 agosto 2021
di FRANCESCA DE FILIPPI
Siamo in piena estate e tutti abbiamo voglia di metterci il lungo inverno Covid alle spalle. Finalmente le strade si risvegliano vocianti e colorate, il sole scintilla nel cielo azzurro e tutto sembra più leggero, godiamoci con prudenza il momento. E con tutto questo nuovo brulicare di vita non poteva mancare l’arte! Hanno riaperto le gallerie, gli spazi espositivi, gli artisti ritornano ad essere visibili anche loro risvegliati come dopo un letargo. E ricominciano a raccontare… E allora partiamo insieme per una piccola gita nella Città delle Torri, nel cuore della Toscana, e andiamo a vedere che cosa ci ha riservato questa volta la Galleria Continua nella sede di San Gimignano.
Dal 29 maggio la galleria ha inaugurato quattro nuovi progetti espositivi, che saranno visibili fino al 31 di agosto, negli altrettanti spazi dedicati nel centro cittadino. Atto unico di Giovanni Ozzola, Eyes in the sky collettiva a cura di Luigi Fassi e Alberto Salvatori, Viaje del giovane cubano Osvaldo Gonzàlez e ultimo ma non ultimo La Matière vivante delle artiste sudafricane Donna Kukama e Nandipha Mntambo per la prima volta in mostra negli spazi della galleria.
Partiamo visitando l’installazione site specific di Giovanni Ozzola che ci offre immediatamente uno spunto di riflessione proprio sui mesi passati in pandemia con l’omaggio a Giotto, Contando estrellas, una volta stellata dipinta nell’ingresso dello spazio espositivo con cui l’artista ha voluto ricordare quando nei giorni di lockdown guardava le stelle dal tetto della sua casa “sedendo e mirando infiniti spazi di là da quella”. Probabilmente una sensazione che molti di noi hanno provato e su cui abbiamo riflettuto.
Continuando nella sala accanto troviamo Tā 她 他 un dittico fotografico ispirato al contrasto insito nella parola cinese che può indicare, a seconda del contesto, sia il maschile che il femminile o anche la sua variante neutra. Un logogramma che affascina per la sua capacità di creare sospensione, quasi un’attesa poetica dello svelamento di identità. Completano il lavoro di Ozzola la sala a stampe su cemento in cui l’artista apre delle finestre immaginarie su paesaggi costieri e la sala della torre in cui appese a delle corde ci sono un gruppo di campane recuperate da navi naufragate o demolite. Idealmente connesse con la volta celeste, le campane così come le stelle, indicano una posizione precisa, la presenza di qualcuno collocato nel tempo e nello spazio. Proseguiamo con l’altra installazione site specific del giovane artista cubano Osvaldo Gonzàlez. Realizzata nella sala sotto l’Arco dei Becci, l’opera trasporta subito in una dimensione “altra” ad ampio respiro e densa del vissuto dell’artista dal cui archivio fotografico personale sono estrapolate le immagini utilizzate per la nuova scansione spaziale. La tecnica utilizzata è semplice: scotch, resina su plexiglass ed effetto translucido; ma la resa è oggettivamente di grande impatto sensoriale ed emotivo. Le geometrie della sala sono totalmente tramutate, convertite attraverso la metamorfosi ambientale e materica. La prospettiva è verticalizzata dalla presenza di un’alta parete obliqua che crea straniamento e il coinvolgimento sensoriale è totalizzante.
Le immagini armonizzano il tutto regalando una ulteriore apertura verso ambienti reali e fortemente geometrici con linee nette evidenziate dall’uso della luce nella definizione del chiaro scuro, ma percepiti come onirici e alteri. Passiamo adesso alle due artiste sudafricane che espongono nelle sale prospicienti la Piazza della Cisterna: Donna Kukama e Nandipha Mntambo. Per queste due artiste va fatta una riflessione: il loro linguaggio artistico è, per ovvi e validi motivi, carico del loro vissuto, di energia, e sottende più o meno velatamente delle implicazioni politiche. Entrambe sono nate nel Sudafrica dell’apartheid e per quanto il chiaro messaggio del loro lavoro sia di una universalità collettivamente riconosciuta, allo stesso tempo ravvisa l’importanza della connotazione e caratterizzazione culturale. Il trait d’union della loro collaborazione è, come dice il titolo, la materia “vivente” intesa quasi in senso alchemico come il principio unico e archetipico dell’universo che culmina nella metamorfosi in “pietra filosofale”.
Materia e memoria, questo il binomio che fa da filo conduttore nella narrazione di Kukama e Mntambo. Kukama lo risolve attraverso la scrittura e la performance mettendo in scena una memoria rabbiosa e pulsante come evidenzia nelle opere How powerful you must have been to be wanted bloody dead dead dead e The walls refused to forget their bright bullet-shatters and loud-blood-splatters, mentre Mntambo, anche lei performer, accende l’attenzione sull’annoso conflitto dicotomico uomo-donna e sulla facoltà sciamanica della materia quando veste sul suo corpo pelli e corna di mucca.
Conclude il nostro tour la collettiva, Eyes in the sky, a cura di Luigi Fassi e Alberto Salvatori nella alta Torre di Piazza della Cisterna che ispirandosi ad un testo classico della cultura contemporanea di Marshall Berman All That is Solid Melts into Air – The Experience of Modernity chiude il cerchio in questo percorso espositivo proponendo un’analisi compiuta e puntuale del valore della memoria nella visualizzazione della modernità. Infatti le opere degli artisti invitati narrano ricordi raccontati “dal basso”, nell’intento di creare un quadro completo di memoria che si attenga quanto più possibile ad una realtà oggettiva scevra da personalismi o falsi ricordi. Un tentativo di definire e delineare una conoscenza forte e strutturata attraverso la ricostruzione imparziale ed effettiva. Il ruolo dell’artista è quindi strettamente legato al valore taumaturgico dell’opera che si esplica nella sua facoltà conservativa di verità oggettive e di vettore di analisi critiche della contemporaneità.
Giovanni Ozzola. Atto Unico / Single Act
Eyes in the sky, occhi verso il cielo
a cura di Luigi Fassi e Alberto Salvatori
Leila Alaoui, Kader Attia, Alejandro Campins, Jonathas De Andrade, Shilpa Gupta, Aziz Hazara, Jorge Macchi, Ahmed Mater, Susana Pilar, José Antonio Suárez Londoño, Nari Ward.
Donna Kukama e Nandipha Mntambo. La Matière vivante
a cura di Simon Njami
Osvaldo González. Viaje
Fino al 31 agosto 2021
Galleria Continua
Via del Castello 11, San Gimignano (SI)
Orari: da lunedì a domenica, 10-13 / 14-19, su appuntamento
Per garantire la massima sicurezza è necessario prenotare la vostra visita alla mostra tramite l’apposito modulo su galleriacontinua.com
Info: +39 057 7943134
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