MILANO | MUDEC – MUSEO DELLE CULTURE | 1 febbraio – 3 giugno 2018
di FRANCESCA CAPUTO
Inquadrare il percorso artistico di Frida Kahlo, travalicando il cliché di artista tormentata, che ha fagocitato la sua figura sino a trasformarla in icona pop, non è cosa facile.
Ci prova la mostra Oltre il mito al Mudec di Milano, fino al 3 giugno 2018, senza negare la sua vicenda biografica ma ponendola in una prospettiva diversa, tesa a restituire centralità al ruolo di Frida Kahlo nell’arte latino-americana, tra anni Trenta e Cinquanta, e nell’arte del XX secolo. Nelle sue opere si riflettono, infatti, le trasformazioni sociali, culturali e lo spirito del Messico postrivoluzionario e si intersecano le traiettorie dei principali movimenti internazionali del suo tempo: dal Modernismo al Surrealismo, dalla Nuova Oggettività sino al Realismo Magico. Interloquendo, a pieno titolo, con le coeve Avanguardie europee.
L’approccio, meno facile e immediato, affonda le radici in sei anni di studi del curatore Diego Sileo e nelle migliaia di documenti, riemersi da importanti archivi, come quello di Casa Azul (abitazione messicana di Frida e Diego Rivera, ora sede del Museo Frida Kahlo), sigillato per più di cinquant’anni e riemerso nel 2007.
Oltre a scritti, lettere e un cospicuo numero di fotografie e disegni, sono esposti cinquanta capolavori provenienti dal Museo Dolores Olmedo e dalla Gelman Collection – le due più importanti raccolte di opere dell’artista – assieme ad altri prestiti internazionali, anche inediti.
Seguendo un andamento tematico – Donna, Terra, Politica, Dolore – dalle sezioni espositive emergono gli elementi fondanti della poetica e del linguaggio pittorico della Kahlo, che rendono unico il suo lavoro.
Attraverso il suo personalissimo immaginario fantastico, nutrito di precisi riferimenti alla civiltà azteca e precolombiana, come patrimonio di forme, simbologie e significati, rivendicò, con fierezza, un legame viscerale con il Messico e le proprie radici indigene. Atto politico e identitario, presente nei dipinti – dagli autoritratti alle potenti nature morte, al legame indissolubile tra figura umana ed elementi naturali – e nell’uso di abiti e gioielli etnici, nelle acconciature floreali con cui adornava il suo corpo.
La passione per la politica, preponderante nella sua arte, sempre letta come riflesso dell’attività politica di Rivera, è ora riportata nella sua autonoma prospettiva, di coinvolgimento molto più attivo e impegnato di quanto fin ora era emerso. Intrecciando personale e sociale, svelò con crudezza disarmante e insieme inesauribile energia vitale, l’esperienza della sofferenza come forma di resistenza.
La Kahlo fece del suo corpo, in pittura come nella vita, un manifesto artistico e uno strumento di protesta, capace di eludere con tenacia le condizioni di minoranza sociale cui erano costrette le donne del suo Paese, imponendo un ruolo di donna artista, di indipendenza e forza, nella ricerca cosciente dell’Io. È il potere evocativo della sua arte ad essere finalmente al centro.
FRIDA KAHLO. OLTRE IL MITO
a cura di Diego Sileo
1 febbraio – 3 giugno 2018
MUDEC – Museo delle Culture
Via Tortona 56, Milano
Info: +39 02 54917
www.mudec.it