ZURIGO (SVIZZERA) | Kunsthaus Zürich | 3 giugno – 25 settembre 2016
In concomitanza con Manifesta 11, la prestigiosa sede della Kunsthaus Zürich, ospita Francis Picabia. Eine retrospektive, grande mostra dedicata al talento visionario e libero da schemi e formalismi del celebre artista francese.
Non poteva, infatti, che essere Zurigo, la città in cui fu fondato cento anni fa il Movimento Dada, ad intraprendere un percorso celebrativo dedicato a questa avanguardia – con un progetto davvero forte ed ampio – che rileggesse e analizzasse scientificamente proprio l’opera di Picabia (1879-1953), uno dei suoi massimi esponenti, ma ad oggi ancora poco conosciuto e considerato.
Il pubblico ha modo di attraversarne, nelle diverse sezioni presenti nel ricco allestimento, tutta l’ampia e assai diversificata esperienza artistica che ha saputo rigenerarsi e mutare fortemente nel tempo: le oltre 200 opere presenti raccontano, quindi, una ricerca instancabile e infaticabile che, dall’arguzia dei primi lavori dadaisti (fu nel movimento tra il 1915 e il 1921), passa al “ritorno all’ordine” comune a molti artisti della sua generazione, per ritrovare negli ultimi anni uno sperimentalismo infaticabile pieno di energia, tanto per soluzioni poetiche quanto per scelte tecniche e operative.
Quello che emerge chiaro, anche ad un occhio non esperto nel leggere le “storie” artistiche e culturali che le opere dei maestri celano, risulta essere proprio il carattere intellettualmente nomade di Picabia, pensatore capace di spostarsi rapidamente dalla pittura all’installazione, dal teatro alla poesia, dalla scenografia alla scrittura.
Questo segno tangibile appare evidente proprio attraversando le stanze allestite nel museo zurighese, dove ci circonda un eterogeneo corollario di “impressioni”, capaci di raccontare in modo esaustivo e ampio un pensiero fecondo, ricettivo e sollecito nel trovare proposte e suggestioni sempre nuove nelle cui creazioni si fissa quest’attitudine sfaccettata nell’approccio e nella riflessione.
Picabia fu tra i primi artisti a recepire, nella tempesta rivoluzionaria per le arti quale fu il XX secolo, lo spunto – in lui vera e propria convinzione radicata – che non ci fosse (o dovesse essere) distinzione tra arte elevata e minore, tra bello e kitsch, tra tradizione e innovazione radicale. Questo atteggiamento in lui si traduce in una spinta quasi eversiva nei confronti dell’arte moderna di cui seppe sfidare convinzioni e formalismi anche ricorrendo ad ironia e autocritica.
All’interno del corposo percorso cronologico, in cui ci sono innesti e interruzioni a rispecchiare le variazioni e l’alternanza del linguaggio, abbiamo tutta la testimonianza della poetica di Picabia anche se, in taluni casi, alcune opere, a nostro avviso, perdono quella forza innovatrice che, invece, attestano quelle della fase iniziale dove risulta lampante l’energia intellettuale e il desiderio di esprimersi secondo nuovi codici.
Come nei migliori costumi dei musei internazionali – noi dovremmo prendere esempio – questa mostra viene condivisa con il Museum of Modern Art di New York che la ospita dal 20 novembre prossimo al 19 marzo 2017.
Francis Picabia. Eine retrospektive
a cura di Cathérine Hug e Anne Umland
in collaborazione con il MoMA di New York
con il sostegno di Festpiele Zürich, Fondazione Ernst Göhner, Fondazione Truus e Gerrit van Riemsdijk
3 giugno – 25 settembre 2016
Kunsthaus Zürich
Heimplatz 1, Zurigo (Svizzera)
Orari: martedì e da venerdì a domenica 10.00-18.00; mercoledì e giovedì 10.00-20.00
Ingresso intero CHFr.22,00; ridotto CHFr.17,00
Info: +41 (0)44 2538484
www.kunsthaus.ch