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MILANO | Fondazione Prada Osservatorio | 30 gennaio – 8 ottobre 2025

di ILARIA INTROZZI

È volta al termine con l’ultima edizione degli Oscar 2025, la stagione dei premi che vengono consegnati a chi il cinema lo fa, prima ancora lo pensa, e quindi lo crea, distribuendo il film, il prodotto montato, nei multisala oppure nei cinema d’essai, quelli dove ancora si sente sui sedili l’odore di tabacco e popcorn al burro. Tra i vari settori di questa industria creativa, imprescindibile per la realizzazione della pellicola, è certamente il complesso processo creativo che anticipa la realizzazione di un film esplorando storyboard e altri materiali come moodboard, disegni e schizzi, scrapbook e quaderni, sceneggiature commentate e fotografie. Questi elementi vengono indagati dalla nuova mostra in casa Fondazione Prada, nella sede Osservatorio di Milano. L’esposizione dal titolo didascalico A Kind Of Language. Storyboards and Other Renderings for Cinema, a cura di Melissa Harris presente all’opening dedicata alla stampa, e sarà allestita fino all’8 ottobre 2025.

“A Kind of Language: Storyboards and Other Renderings for Cinema” Curata da Melissa Harris
Osservatorio Fondazione Prada, Milano. Foto: Piercarlo Quecchia – DSL Studio / @piercarloquecchia – @dsl__studio Courtesy: Fondazione Prada

Entrando, pannelli, installazioni video, tavoli da disegno tecnico recuperati su cui vengono elaborate le inspirazioni da cui i più grandi registi hanno poi realizzato i loro lavori, fanno presumere sin da subito una grande ricerca d’archivio. Non è un caso che la maggior parte degli storyboards non sia originale, ma una copia. Ciò, non va però a sminuire l’importante indagine su una fase del processo filmico poco enfatizzata. E quindi le pellicole di Sofia Coppola (Maria Antonietta, Il Giardino delle Vergini Suicide) vengono sviscerate dalle suggestioni della regista italo-americana; Luca Guadagnino (Chiamami col tuo nome); Wes Anderson, immancabile. Così come le sceneggiature di anni precedenti che, per vie trasversali, hanno finito per influenzare l’estetica Prada, e nella Fondazione e nella moda. Mamma Roma (1962) di Pasolini con Anna Magnani; Salut les Cubains (1964) di Agnès Varda. E così molti altri.

“A Kind of Language: Storyboards and Other Renderings for Cinema” Curata da Melissa Harris
Osservatorio Fondazione Prada, Milano. Foto: Piercarlo Quecchia – DSL Studio / @piercarloquecchia – @dsl__studio Courtesy: Fondazione Prada

Interessante, vagando per i due piani dedicati alla mostra, è percepire come ogni storyboard sia a sé, non solo in base al regista, ma anche rispetto al prodotto finito, percependo quanto pesa effettivamente una nota ispiratrice al fine di un film. Secondo Harris: “Per molti creare gli storyboard è parte integrante del processo. Impostare visivamente una scena per poi definirne l’andamento può̀ aiutare la squadra coinvolta nella realizzazione del film a riflettere sulle relazioni tra i personaggi, a immaginare come sviluppare la narrazione o a comprendere il miglior modo di trasmettere l’essenza di una particolare sequenza. Può̀ anche aiutare a correggere i problemi, per esempio quando qualcosa non sembra del tutto convincente in un personaggio o in un’interazione fisica, e offrire un riferimento visivo agli attori. Sul piano tecnico (così come sono stati utilizzati inizialmente da Méliès), gli storyboard possono aiutare il regista a determinare le angolazioni più̀ efficaci per l’illuminazione e le riprese, o il miglior modo di impiegare le dissolvenze ed eventuali effetti speciali.”

“A Kind of Language: Storyboards and Other Renderings for Cinema” Curata da Melissa Harris
Osservatorio Fondazione Prada, Milano. Foto: Piercarlo Quecchia – DSL Studio / @piercarloquecchia – @dsl__studio Courtesy: Fondazione Prada

A Kind Of Language. Storyboards and Other Renderings for Cinema da Fondazione Prada Osservatorio, non è una mostra da vedere in modo sbrigativo. Necessità di attenzione, per fare emergere quei dettagli senza i quali un film non avrebbe vinto un premio, o sarebbe mancato di quelle caratteristiche formali che lo hanno contraddistinto rispetto agli altri. Cultura ed estetica. Questo è reso possibile anche dall’allestimento, concepito da Andrea Faraguna dello studio di architettura Sub di Berlino, il quale, per l’occasione, ha tratto ispirazione dallo storyboard, concentrandosi sul ruolo di questo strumento per il cinema. L’allestimento presenta e reinterpreta l’ambiente di lavoro degli artisti di storyboard traducendolo in un’esperienza spaziale. I tavoli espositivi ispirati alle scrivanie da disegno sono al centro del design della mostra.

“A Kind of Language: Storyboards and Other Renderings for Cinema” Curata da Melissa Harris
Osservatorio Fondazione Prada, Milano. Foto: Piercarlo Quecchia – DSL Studio / @piercarloquecchia – @dsl__studio Courtesy: Fondazione Prada

Ogni tavolo è dedicato a un film specifico di cui viene presentata la narrativa visuale sotto forma di una sequenza di scene che possono essere osservate da vicino. Per aumentare la resa spaziale ogni scrivania è associata a un elemento corrispondente e inverso sospeso a soffitto. Insieme formano un effetto visivo a imbuto, creando una linea d’orizzonte continua larga 40 cm che guida i visitatori nel percorso espositivo. Questa prospettiva incornicia la vista sulla cupola della Galleria Vittorio Emanuele II al di là delle vetrate di Osservatorio stabilendo una connessione tra gli spazi interni e l’architettura storica di Milano.

“A Kind of Language: Storyboards and Other Renderings for Cinema” Curata da Melissa Harris Osservatorio Fondazione Prada, Milano. Foto: Piercarlo Quecchia – DSL Studio / @piercarloquecchia – @dsl__studio Courtesy: Fondazione Prada. Grand Budapest Hotel, regia di Wes Anderson, 2014. Storyboard animato: immagini di Jay Clarke, editing dell’animazione di Edward Bursch con Wes Anderson, 2014 Scene: Uccisione di Kovacs, Fuga dalla prigione, Hotel show-down Courtesy Wes Anderson, Copyright Searchlight Pictures Fotogramma da Grand Budapest Hotel, Courtesy 20th Century Studios, Inc. All rights reserved

Una mostra importante, divertente ed emozionante, che porta al farsi delle domande, non solo sugli artisti del cinema, ma anche su come oggi le pratiche nel settore stiano evolvendo in parallelo con il mutare della società. Della vita, e ognuna di essa meriterebbe un film tratto da una sceneggiatura che si rispetti.

 

“A Kind of Language: Storyboards and Other Renderings for Cinema”
a cura di Melissa Harris

30 gennaio – 8 settembre 2025

Fondazione Prada Osservatorio
Galleria Vittorio Emanuele II, Milano

Orari: lunedì – venerdì 14.00 – 20.00
sabato – domenica 11.00 – 20.00
Chiuso il martedì
Ultimo accesso alle 19.30

Info: +39 02 56 66 26 34
info@fondazioneprada.org

fondazioneprada.org

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