TORINO | Flashback Habitat | 3-6 novembre 2022
Intervista a GINEVRA PUCCI e STEFANIA PODDIGHE di Matteo Galbiati*
Giunge alla decima edizione Flashback che, in occasione della settimana dell’arte torinese, presenta i contenuti del suo format incentrato su una «nuova visione del mercato dell’arte che sia più etica e più legata alla vita, una fiera come motore culturale, occasione di scambio, incontro ma, soprattutto, co-costruzione e “contagio” culturale». Cornice è Flashback Habitat, un un vero e proprio ecosistema per le culture contemporanee. Ce ne parlano le direttrici Stefania Poddighe, Ginevra Pucci:
Dopo il difficile periodo degli ultimi anni e la crisi generale attuale, quale destino si profila per le fiere? Come possono tornare ad essere di stimolo al mercato, motore culturale, occasione di scambio e incontro anche per un pubblico più allargato? Come evolvono?
Il problema, come affermi, è generale, ma è un problema che riguarda il nostro modo di vedere il mondo. I grandi numeri, le grandi speculazioni non hanno mai fatto parte della nostra visione. Noi lavoriamo alla costruzione di una nicchia (“niche construction”) innescando un vero e proprio processo di trasmissione culturale. Per agire più puntualmente in questa direzione abbiamo creato, con il suo direttore artistico Alessandro Bulgini, Flashback Habitat, un ecosistema per le culture contemporanee, dove lo spazio vitale è co-costruito. La fiera rappresenta, dunque, un esempio di nicchia costruita in cooperazione che può portare a una nuova visione del mercato dell’arte che sia più etica e più legata alla vita, una fiera come motore culturale, occasione di scambio, incontro ma, soprattutto, co-costruzione e “contagio” culturale.
Alla luce di questo, che ruolo spetta al direttore della fiera? Con quale impostazione e/o visione “personale” volete definire il vostro mandato?
Siamo un gruppo e il nostro non è un mandato, ma una “missione”. Fin dalla sua creazione siamo artefici di Flashback, un progetto che è nato, cresce e si modifica con noi. Stiamo scrivendo un racconto e ciascuna edizione corrisponde a un capitolo; ci interroghiamo sulla funzione dell’arte, di cui sottolineiamo il valore nel quotidiano; lavoriamo con tutto il preesistente, dalle opere ai luoghi; portiamo attenzione a ciò che è trascurato, tifiamo per il sincretismo e la mixité culturale e sociale.
Cosa caratterizza l’identità della Fiera che dirige/cura? Quali sono i suoi punti di forza?14
Flashback è un progetto ampio e sfaccettato ma, al contempo, concentrato, senza ripetizioni, con un’accurata selezione di opere. Un atlas di cultura visiva che spazia dall’antichità alla modernità e non vive nell’anonimato dei padiglioni fieristici, connettendosi in profondità con la vita, con gli spazi vissuti. Si tratta di un racconto nato per trasmettere cultura, per portare attenzione a ciò che è ignorato, dal passato alle periferie. I nostri grandi punti di forza dunque sono sincretismo, ricerca e cura.
Flashback arriva alla X edizione, un traguardo importante, come intendete celebrarlo? Avete spesso affermato che il suo format è “in divenire”, in questo senso come è cambiata nel tempo la sua struttura organizzativa e la traduzione della sua proposta? A cosa avete lavorato per incrementare il successo della fiera in questo importante anniversario?
La decima edizione sarà una grande festa dell’arte e per l’arte!
Il nostro format è sempre in divenire perché Flashback è Opera Viva e dunque si connette in profondità con la vita e di conseguenza con la contemporaneità.
La struttura negli anni non è molto cambiata, siamo cambiati tutti noi, siamo cresciuti e con noi sono cresciute le nostre domande e le nostre necessità. Nell’ultimo anno abbiamo lavorato, e stiamo lavorando, in modo diversificato soprattutto nella comunicazione, nella scelta delle gallerie e nella costruzione del programma day-by-day che scandirà le giornate dal 2 al 6 novembre: cinque giornate speciali che vivranno attraverso le sezioni sound, video, talk, exhibition, lab, art class e storytelling e con l’Islanda come protagonista, Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto.
Non vogliamo che questo anniversario sia un punto di arrivo, ma un punto di partenza e di verifica degli strumenti che abbiamo acquisito in questi anni: così è nato Flashback Habitat, l’Athanor, il luogo della sperimentazione e dell’accoglienza.
* Intervista tratta da Espoarte #119 “L’autunno caldo delle fiere. Parola ai Direttori” all’interno della Speciale Fiere, a cura di Matteo Galbiati.
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FLASHBACK X
direzione generale Stefania Poddighe, Ginevra Pucci
direzione artistica Flashback Habitat Alessandro Bulgini
3-6 novembre 2022
Flashback Habitat
Corso Giovanni Lanza, 75