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MILANO | Fondazione Luciana Matalon | Fino all’1 dicembre 2023

di NICOLETTA BIGLIETTI

Una donna: uno scrigno segreto di interminabili emozioni. Di “vite” vissute oltre la vita. Di sguardi, capaci di elevarsi dalla quotidianità e voltarsi – al contempo – verso il passato e il futuro, celebrando la forza, la determinazione e la grinta con le quali ha affrontato e affronta la vita.
Quella stessa vita, fatta di memorie, amori e gesti semplici, ma “veri” che un artista come Fabio Imperiale è riuscito a cogliere e a trascrivere in modo delicato e peculiare, affrontando un viaggio nelle 20 regioni italiane.
Un viaggio che trascende i confini del visibile per lambire la profondità dell’anima delle donne ritratte. Un viaggio tanto profondo quanto dedicato. Tanto intimo quanto manifesto.

Fabio Imperiale, La sottile linea d’oro (Trentino), 2023, caffè e bitume su cartoline antiche su tavola cm 95×96 Courtesy Cris Contini Contemporary

Ed è proprio nel mese dedicato alle donne che la Fondazione Luciana Matalon di Milano ospita la mostra dell’artista Fabio Imperiale – curata da Sandra Sanson con un testo critico di Vera Agosti e Pasquale Lettieri – dal titolo Marginalia. Termine, quest’ultimo, che descrive l’atteggiamento di un attento lettore nell’appuntare ai margini delle pagine di un libro sue nozioni, appunti, riflessioni. Un “muoversi ai margini”, dunque, che permette di cogliere, approfondire e fissare “su carta” sfumature e dettagli non troppo manifesti, ma senza i quali la narrazione parrebbe incompleta.
Modalità che Fabio Imperiale ha adottato nel suo viaggio per la penisola italiana in cui ha incontrato 20 donne – una per ogni regione – con le quali ha trascorso alcuni giorni, vivendo la loro quotidianità e il loro esser mogli, madri, fotografe, danzatrici, manager, ecc.. Temporalità in cui l’artista ha vissuto a fianco delle donne che in lui si sono raccontate, confidate, rivelate.

Fabio Imperiale. Marginalia, veduta della mostra, Fondazione Luciana Matalon, Milano

Un rivelarsi che ha preso forma – oltre che dai racconti orali – anche dalla scelta da loro attuata di cartoline e missive che l’artista avrebbe poi usato come base dei loro ritratti; non una “semplice” tela, dunque, ma un mosaico di epistole sul quale prendono vita le donne ritratte. “Muse” che hanno attuato un duplice atto di “coraggio” e di fiducia: aprire la propria casa ad uno sconosciuto – raccontandosi senza timori, filtri o impedimenti – ed elevarsi dalla propria quotidianità per osservarla con una leggerezza profonda che tanto rivela di sé e del proprio vissuto, della propria “forza”.
Quella stessa forza che ha permesso alle donne di rialzarsi da tragici destini che sembravano già essere segnati, come nel caso di Princess (Mamy), una donna africana – il cui ritratto trascende i confini nazionali – che da vittima della tratta ha saputo riscattarsi e fondare una società per aiutare altre ragazze a uscire dalle catene della prostituzione.
Oppure come Sandra che – oltre ad essere madre, figlia, moglie e amica – è la curatrice del progetto Marginalia per la Cris Contini Contemporary, galleria internazionale fondata nel 2013 da Cristian Contini e Fulvio Granocchia che ha promosso l’esposizione milanese.

Fabio Imperiale, Mamy, 2023, caffè e bitume su cartoline antiche su tavola cm 100×100. Courtesy Cris Contini Contemporary

Una mostra, dunque, in cui la vita di 20 splendide donne appare sospesa ai margini del tempo. Sospensione sottolineata dalla scelta dei materiali utilizzati per la realizzazione delle opere: cartoline, caffè e bitume conducono infatti verso l’essenza dell’arte, verso quel messaggio da veicolare di storia nella storia, di natura nella natura che fa emergere il ri-utilizzo come valore aggiunto.
E dunque, i colori delle opere sono quelli della Terra e della polvere, che riportano al concetto di memoria. Una memoria che deve transitate dal passato al presente, collegando due poli solo apparentemente sono opposti – come ci ricorda anche il bitume, elemento che emerge dal sottosuolo e rappresenta la connessione tra la superficie e la profondità, tra il passato e il presente, tra l’esteriorità e l’introspezione.

Fabio Imperiale. Marginalia, veduta della mostra, Fondazione Luciana Matalon, Milano

E poi il caffè, come una quotidianità che non più si attenziona, che quasi si dà per scontato. E che solo con un delicato e sapiente “guardare” può essere riscoperta.
Le donne di Imperiale, dunque, vivono nell’opera – in quanto soggetti ritratti – ma al contempo vivono dell’opera, poiché questa mostra la loro quotidianità, il loro stare, il loro “essere senza tempo”.
Perché questa è Marginalia: celebrare di ogni singola donna la sua determinazione, la sua forza e la sua l’unicità

Fabio Imperiale. Marginalia
a cura di Sandra Sanson
con un testo critico di Vera Agosti e Pasquale Lettieri

17 novembre – 1 dicembre 2023

Fondazione Luciana Matalon
Foro Buonaparte 67, Milano

Info: +39 02 878781
fineart@fondazionematalon.org
www.fondazionematalon.org

Cris Contini Contemporary
Londra, Milano, Bruxelles
+44 758 810 6138
info@criscontinicontemporary.com
www.criscontinicontemporary.com

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