MODENA | FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE | FINO AL 26 FEBBRAIO 2023
di LEONARDO REGANO
Sono questi gli ultimi giorni per visitare alla Fondazione Modena Arti Visive, Most to least Viewed, la mostra che ha segnato un importante ritorno di attenzione in Italia sul lavoro del duo Eva & Franco Mattes, artisti italiani ma ormai da anni di stanza a New York. Pionieri della NetArt negli Anni Novanta, hanno sempre mantenuto un estremo riserbo sulla loro identità, con continui cambi di nome a partire da quella lunga sequenza binaria 0100101110101101.org (corrispondente alla lettera K) con cui li abbiamo conosciuti all’inizio della loro carriera.
La manipolazione della realtà e la confusione tra vero e verosimile attraverso la sovrapposizione tra mondo virtuale (inteso nella sua più vasta declinazione che comprende web, media, pubblicità, cinema e videogioco) e vita reale ha da sempre contraddistinto la loro ricerca, con operazioni volutamente provocatorie e critiche nei confronti della società contemporanea. La mostra a Modena, fino a domenica 26 febbraio, rimane sul solco di questa loro prassi a partire dal concept del progetto: una selezione di opere non scelte dal curatore, Nadim Samman, ma esposte seguendo un rigoroso criterio fondato sulla visualizzazione ottenuta in rete dei loro progetti più recenti, dal più al meno visto come indica lo stesso titolo.
La grande sala espositiva di Palazzo Santa Margherita è percorsa interamente da un’opera che possiamo definire statement del duo, Untitled (Yellow Trail), prodotta nel 2021, e che si presenta come una canalina portacavi verniciata in giallo e sospesa a mezz’aria che alimenta e gestisce i dati di tutte le opere in mostra e al contempo costringe i visitatori in un percorso obbligato, districandosi tra gli altri lavori del duo e interagendo con essi. La scelta del colore giallo non è arbitraria ma indica la sua funzionalità, quale alloggio per cavi che permettono l’elaborazione di dati. L’opera ci mette davanti a ciò che solitamente è nascosto nei muri o nei pavimenti, a quelle connessioni silenziose che attraverso la tecnologia ogni giorno modificano e interferiscono con la nostra percezione del reale. L’intera mostra ruota attorno al concetto di condizionamento che la tecnologia ci impone. L’opera The Bots, del 2020, sposta e focalizza la riflessione sui social media e sull’azione di controllo che viene effettuata sui contenuti pubblicati dagli utenti, nel rispetto delle rigorose “linee guida della community”. Eva & Franco Mattes ci mettono davanti alla figura misteriosa dei Bots, ovvero di persone pagate per esaminare tali contenuti e, in severo anonimato, decidere la validità di quanto postato sui social. I due sono riusciti a parlare con alcuni lavoratori dell’ufficio di moderazione di Facebook a Berlino. Spacciandosi come tutorial per make-up per eludere la censura, alcuni attori alternano consigli per il trucco ai racconti della durezza del lavoro dei Bots, gli orrori che sono costretti a visionare per ore e ore ogni giorno, seguendo un copione scritto in collaborazione con lo scrittore Adrian Chen.
“Lo spazio online è più aziendale, controllato e noioso di quanto non lo sia mai stato. Un tempo selvaggio, è ora addomesticato, almeno all’interno dei recinti dei social media che oggi contengono la maggioranza degli utenti di Internet. Per la maggior parte, il malcontento per la situazione è registrato solo obliquamente dal doom-scrolling come detenuti che graffiano gli schermi di vetro delle loro celle. Farebbero meglio a visitare questa mostra”, spiega Samman. “Dagli Anni ’90, quando erano conosciuti solo con il loro indirizzo Internet 01001011110101101.org, Eva & Franco Mattes hanno tenuto d’occhio Internet e il suo impatto IRL (nella vita reale), creando un corpus provocatorio di lavori che spazia dai giochi online alla scultura”.
Alla mostra di Modena è seguito un secondo intervento del duo, questa volta a Roma, protagonisti al Museo di Roma del terzo appuntamento di Paesaggio, il ciclo di mostre della Quadriennale dedicato a un approfondimento critico su alcune traiettorie artistiche oggi di particolare interesse. Sempre con la curatela di Samman, a Palazzo Braschi è esposta fino al 12 marzo una seconda videoinstallazione del ciclo The Bots (2020).
Eva & FrancoMattes. Most to Least Viewed
a cura di Nadim Samman
Fino al 26 febbraio 2023
FMAV–Palazzo Santa Margherita
Corso Canalgrande 103, Modena
Info: +39 059 2032919
www.fmav.org