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VENEZIA | Gallerie dell’Accademia | Fino al 15 settembre 2024

di MATTEO GALBIATI

Nato a Rotterdam, formatosi tra Paesi Bassi e Belgio, Willem de Kooning (1904-1997) lascia l’Europa nel 1926 per trovare una grande fortuna – non certo immediata – negli Stati Uniti, dove diventa uno dei maggiori esponenti di quell’Espressionismo Astratto americano che tanto debito e tante connessioni deve comunque ai linguaggi e alle esperienze artistiche del vecchio continente.

Willem de Kooning, Untitled (Rome), 1959, ink on paper, 40 x 30 inches (101.6 x 76.2 cm), The Renee & Chaim Gross Foundation, New York
© 2024 The Willem de Kooning Foundation, SIAE

Importantissimi, e per certi versi decisivi, per De Kooning sono due lunghi viaggi che, il primo nel 1959 e il secondo dieci anni dopo nel 1969, compie in Italia: sono momenti per lui cruciali e lo mettono nella condizione di osservare, approfondire, riflettere, ripensare e meditare su quella sua pittura già così tanto intrisa di diveniente passionalità angosciosa e tormentata, ma allo stesso tempo forte di una poetica sensibilità per la realtà dell’esistenza.

Installation View of Willem de Kooning and Italy, Gallerie dell’Accademia, Venice, 2024 © 2024 The Willem de Kooning Foundation, SIAE. Photograph by Matteo de Fina, 2024

Lo sguardo di De Kooning, immerso nelle bellezze antiche, moderne e contemporanee dell’Italia, è sollecitato innanzitutto a sperimentare e a provare, quasi ad azzardare, soluzioni differenti, infondendo una spinta decisiva ai suoi lavori il cui effetto è destinato a permanere poi sul lungo periodo e che denoterà gli aspetti più salienti e potenti del suo “fare”. Un’eredità preziosissima per lui quella “italiana” che, intimamente, condiziona il resto della sua lunga ricerca espressiva: nel nostro paese incontra, infatti, sollecitazioni peculiari e tutto ciò che vive e che lo circonda è motivo di esperienze tali da orientare e modellare il peso della sua mano e le sue (nuove) formalità creative. Come se riaprisse gli occhi su una differente consapevolezza, inizia a “rivedere” le energie della sua pratica e a ritrovare aperture, consistenze e respiri assai differenti destinati ad orientare poi le sue immagini successive verso nuove prospettive emotive. L’Italia per lui, artista già di successo nel 1959, è momento per una ripartenza, per marcare un nuovo inizio che, senza eludere o abbandonare quanto ha già compiuto, sottotraccia segna una mutazione di pensiero e di atteggiamento davvero sostanziale.

Willem de Kooning, Screams of Children Come from Seagulls (Untitled XX), 1975, oil on canvas, 77 x 88 inches (195.6 x 223.5 cm), Glenstone Museum, Potomac, Maryland © 2024 The Willem de Kooning Foundation, SIAE

Da questi importanti presupposti biografici, ma pure filosofici, estetici e artistici, muove l’idea alla base di Willem de Kooning e l’Italia che porta, nelle sale delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, una delle mostre più interessanti, puntuali e di significativa lettura critica – rispetto il lavoro dell’artista – che il capoluogo veneto offre alla sua sempre ricca platea internazionale. Una mostra curata nelle scelte, nell’allestimento, nel percorso di lettura tra opere di periodi diversi che, nel loro flusso continuo, non rendono episodica la visita, ma avvantaggiano non solo l’empatia per la fisicità intellettuale del segno tipico di De Kooning, ma anche si rende momento di studio e di riflessione sul suo operato, avvantaggiandosi di una presenza così consistente di capolavori. Esponendo opere precedenti e successive i viaggi italiani – scelta comprensibilissima e utile sia al visitatore comune sia allo studioso – con cui dilatare l’orizzonte visuale della sua esperienza e dei suoi linguaggi, si accede a quel prima e a quel dopo che incidono nell’esperienza della sua ricerca.

Installation View of Willem de Kooning and Italy, Gallerie dell’Accademia, Venice, 2024 © 2024 The Willem de Kooning Foundation, SIAE. Photograph by Matteo de Fina, 2024

Navigando attraverso quei momenti cruciali, condizionati e conseguiti attraverso le sue “presenze” italiane, la visita ci regala dipinti, carte e sculture che vanno dai primissimi anni Cinquanta e si estendono agli anni Ottanta, a rendere significativamente completo il pensiero di De Kooning. Le scelte accuratissime volute da Gary Garrels e di Mario Codognato, i critici che hanno curato questa esposizione, passano da opere emblematiche come Untitled (Rome) del 1959, opera ad inchiostro su carta in cui si manifesta l’esplosiva emotività segnica di De Koonig; oppure l’ariosità aperta di Villa Borghese del 1960 in cui il colore si dilata in sconfinamenti più atmosferici e leggeri senza perdere mai la dinamica potente del suo tratto. Notevole anche la presenza di tele degli anni Settanta in cui il colore ottiene vibrazioni quasi elettriche, sferzanti nel definire la vitalità concreta e fisica delle forme-cromie come si registra in due opere capitali quali Red Man with Moustache e Man Accabonac, qui superbamente collocate riprendendo lo stesso allestimento a dittico che, nel 1972, era stato voluto al Baltimore Museum of Art.

Installation View of Willem de Kooning and Italy, Gallerie dell’Accademia, Venice, 2024 © 2024 The Willem de Kooning Foundation, SIAE. Photograph by Matteo de Fina, 2024

Intensissimo, proprio correlato prevalentemente a questa stagione artistica, è il dialogo tra la pittura e l’affascinante produzione scultorea dell’artista americano: riaffacciatasi la tensione figurale, la materia concreta della scultura conserva in lui la medesima tattilità epidermica del pathos delle sue conquiste pittoriche e vive di una reciprocità che fa riverberare la sua sempre coerente espressione visiva. Nelle sale del museo veneziano questo rispecchiarsi e sovrapporsi di dipinti e sculture ci ha emozionati e conquistati – come l’intera mostra del resto – proprio perché con una immediatezza quasi struggente si comprende la profondità con cui De Kooning riesce sempre a ridurre al minimo, a quell’essenziale che rimane prevalente, a quel poco che è tutto, a quello che è sempre principio di vigore capace di risolvere le distanze tra pieno e vuoto.

Installation View of Willem de Kooning and Italy, Gallerie dell’Accademia, Venice, 2024 © 2024 The Willem de Kooning Foundation, SIAE. Photograph by Matteo de Fina, 2024

Questa grande – attributo che ci pare più che appropriato – mostra ci presenta la complessità di un gigante dell’arte del Novecento con un racconto esaustivo e di ricca sobrietà; una mostra che è davvero capace di ripercorrere, con rispetto e senza dimenticare la contemporaneità della sua rilettura, la storia e il linguaggio di Willem de Kooning scandagliandone le diverse cifre stilistiche e le complesse pieghe semantiche producendo un resoconto di bellezza che, senza intellettualismi, conquista per la sua forte verità e la sua viva attualità.

Willem de Kooning e l’Italia
a cura di Gary Garrels e Mario Codognato
in collaborazione con The Willem de Kooning Foundation
allestimento progettato da UNA/UNLESS diretto dall’architetto Giulia Foscari
catalogo Marsilio Arte Jeremy Bleeke, Mario Codognato, Ester Coen, Anna Coliva, Patrick Elliot, Gary Garrels, Stephen Mack
in concomitanza con 60.Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia

17 aprile – 15 settembre 2024

Gallerie dell’Accademia
Calle della Carità, Dorsoduro 1050, Venezia

Orari: lunedì: 8.15-14.00, la vendita dei biglietti termina alle ore 13.00; da martedì a domenica 8.15-19.15, la vendita dei biglietti termina alle ore 18.15
Ingresso intero €15.00; ridotto (giovani 18–25 anni) €2.00; gratuito per i minori di 18 anni; è consigliata la prenotazione.

_Il sabato sera, dal 27 luglio al 14 settembre 2024,  dalle 19.15 alle 23.15 
sarà possibile visitare la mostra Willem de Kooning e l’Italia alle Gallerie dell’Accademia di Venezia e scoprire i capolavori della collezione permanente
grazie ad appuntamenti speciali. Per conoscere il calendario delle aperture serali e il programma degli appuntamenti, è possibile consultare gli aggiornamenti sul sito ufficiale del museo www.gallerieaccademia.it

Info e prenotazioni: 800 150 666 (riservato dall’Italia)
+39 41 524 3354 (riservato dall’estero)
www.gallerieaccademia.it

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