BERGAMO | Palazzo della Ragione | 10 giugno – 26 settembre 2021
di ILARIA BIGNOTTI
Quando è venuto il suo turno, durante la conferenza stampa che lo scorso 10 giugno ha preceduto l’apertura della sua installazione site-specific a Palazzo della Ragione, Ernesto Neto (Rio De Janeiro, 1964) ha fatto esplodere, in una performance vocale e musicale, con l’uso della voce, del corpo, della gestualità, tutta l’energia polimorfa e vitale che la sua opera, da sempre, sa trasmettere.
L’aria era calda, ma sotto il portico il vento leggero rendeva le sue parole, i suoi movimenti, una specie di rito delicato e appassionato. Un preludio degli odori e delle forme che fluttuanti si dispongono e calano dall’alto, ai lati del grande complesso organico, dentro al Palazzo.
Il titolo della mostra preannunciava che sarebbe accaduto qualcosa di forte, coinvolgente: qualcosa capace di sorprendere. Mentre la vita ci respira – SoPolpoVit’EreticoLe. Non siamo noi a respirare – e decidere il mondo – ci dice l’artista; è la vita, è la natura, è quella linfa vitale e cosmica, fatta di segrete alchimie e dell’incessante desiderio di unirsi e generare, a respirarci.
Noi dobbiamo tornare a iscriverci in questo cerchio. Altrimenti, ne usciremo: lo stiamo già facendo?
Nel suo discorso, una sorta di appello alla responsabilità che dobbiamo avere, senza sentirci oppressi nel compito di riallinearci con la natura e l’alchimia delle cose, ma anzi liberandoci da tante, tragiche e inutili, avvelenanti abitudini e attitudini a un pensiero distorto, impositivo, violento, sopraffattore, occidentale, capitalista, Neto lasciava prefigurare che là sopra, dentro al Palazzo, avremmo trovato appunto questo: un circuito senza entrate e senza uscite, un fluire tentacolare di spezie e semi, vegetazione e maglie, vestizioni e giacigli dove proteggerci e sostare, abbracciare la materia e in essa ritrovarci.
Libri immaginari di riscoperta conoscenza, ai due lati del grande lavoro centrale fatto di pietra e paglia, ci ricordano i grandi saperi che fluidificano e rimescolano uomo e natura, scienza e tecnica, maschile e femminile, rito e mito: L’ANCESTRALITÀ SPIRITUALE; IL CARATTERE È IL SEME; RE-INCANTO; DANZA COSMICA; LA TERRA E IL CORPO… Volumi di un’atavica conoscenza che l’umanità non ha dovuto apprendere, ma spontaneamente possedeva e che nel tempo ha barattato in cambio dell’accumulo e del possesso, del privato e del controllo.
Temi, ha dichiarato Neto in conferenza, che si riconnettono a quegli studi ancor troppo poco conosciuti che fanno riferimento, tra gli altri, a Silvia Federici de “Il Calibano e la Strega”, lettura che prova a restituire alla donna il ruolo sociale fondativo, riconoscendone il lavoro riproduttivo e riflettendo sull’eguaglianza contenuta nelle forme di organizzazione paritaria di aggregazione e gestione dei beni.
Tutti, in effetti, dentro alla grande installazione centrale del Palazzo, SoPolpoVit’EreticoLe, possiamo sederci, annusarci, sdraiarci, muovere la materia e farci muovere da questa stessa, cercando la giusta seduta e contaminandoci con i suoi odori e le sue innumerevoli componenti filamentose.
Tutti possiamo utilizzare gli strumenti musicali che l’artista ha disposto attorno; tutti possiamo guardare e fluire tra i semi e gli aromi, la vegetazione e il sapere, unico, totale, alchemico, vivo e millenario, che già in noi stessi, da qualche parte recessa, ancor possediamo.
E che se vogliamo liberarci, e tornare a fare una esperienza di vita più pura, libera, felice – nel senso più profondo del termine, felice ovvero fertile, generante, armoniosa, cosmica – dobbiamo saper recuperare. Liberandoci dalle pastoie che ci siamo, noi stessi, imposti. Perché la vita ci respira e ci guida, se vogliamo seguirla, nella gioia dell’incontro e della fusione.
Lo sciamano Neto ha provato a darcene un’intensa e generosa dimostrazione, che è proseguita anche dentro il Palazzo, quando dopo la conferenza, saliti, ha indossato i suoi abiti rituali gialli e crestati, e ha iniziato a danzare attorno al grande polpo ombelicale e tentacolare. Se vogliamo seguirlo, basta entrare in mostra.
Senza chiedersi troppo, ma lasciandosi condurre dalla materia ancestrale e libera che la articola e ci abbraccia, coinvolgendoci.
Ernesto Neto
Mentre la vita ci respira – SoPolpoVit’EreticoLe
a cura di Lorenzo Giusti
10 giugno – 26 settembre 2021
Palazzo della Ragione
Piazza Vecchia 8A, Bergamo
Info: +39 035 270272
http://gamec.it