VENEZIA | Punta della Dogana | Fino al 24 novembre 2024
di ALESSIA PIETROPINTO
Una porta aperta verso l’ignoto, un territorio non definito, un luogo di transito in cui la mente umana rischia di perdersi o, al contrario, di sperimentare un principio di paradossale libertà.
Il contesto surreale della laguna funge da cornice per le distopiche e immersive opere di Pierre Huyghe (Parigi, 1962), una raccolta esaustiva di lavori inediti e degli ultimi dieci anni racchiuse negli spazi di Punta della Dogana. Liminal esplora, mediante un linguaggio multidisciplinare, la convergenza tra due mondi, paralleli per certi versi, incidenti per altri. La mostra, realizzata in partenariato con il Leeum Museum of Art di Seul, genera micro-ambienti inscritti in uno spazio fisico ma, a loro volta, indipendenti e unici. Creature diverse abitano gli spazi, vagano nel nulla, nella terra, nell’acqua, nell’aria.
Entità, a tratti soprannaturali, private di un corpo si sviluppano in tempo reale, sotto gli occhi vigili e indagatori di uno spettatore chiamato ad interagire con gli elementi presenti, prendere parte ad una ibridazione tra specie. Una visione continua, al limite dell’inquietudine, interposta ad un approccio ibrido, accompagna la successione dei lavori pensati per riflettere sui concetti di umano e non umano.
La soglia tra i due mondi – reale e irreale – si assottiglia a tal punto da generare quesiti riguardanti le possibilità evolutive e gli sviluppi futuri della nostra Terra; una realtà distopica che potrebbe o non potrebbe presentarsi in un prossimo futuro è generata da un atto simulato, una sorta di mistificazione del reale utilizzata come modalità di accesso al possibile e all’impossibile.
Ogni elemento presente muta sulla base di eventi esterni, piccole variazioni che influiscono sui processi esecutivi determinandone i successi passaggi; sistemi autogenerativi basati su differenti sensori rendono la visione inaspettata e infinita, continue modifiche alterano la normale linearità e producono esperienze multifunzionali impossibili da inscrivere in una comune circostanza esperienziale.
Un senso di inspiegabile inquietudine accompagna l’intero percorso, una successione di spazi in cui inizio e fine perdono di significato e la convergenza tra arcaico e moderno diviene elemento perturbante e filo conduttore.
Ed ecco che Punta della Dogana si trasforma in luogo in divenire inscritto in una prospettiva presumibilmente evolutiva che vede protagonisti soggetti non dissimili dall’uomo, ma in uno stato di costante e graduale apprendimento e trasformazione.
L’essere senziente, la cui memoria prende forma ed evolve estrapolando informazioni da situazioni e dinamiche che abitano la mostra, appare e scompare, si mostra e si rifugia; la sua presenza non è solo fisica, ma altresì uditiva. Varianti diacroniche linguistiche emergono da maschere avvolte nel buio dello spazio, volti inumani che alterano la percezione del reale giocando sull’imprevedibilità e lo stupore.
L’immedesimazione che ne deriva – coadiuvata da una perdita temporanea spazio temporale – funge da momento di riflessione sulla nascita e la coesistenza di nuove dinamiche relazionali e organizzative prive di un sistema gerarchico basato sulla subordinazione e il dominio.
Una momentanea perdita di controllo accompagna l’intera mostra, spazi meditativi creati lungo il percorso permettono al pubblico di fermarsi, sedersi e ascoltare; immergersi nella più totale oscurità, interrotta da nebulose particelle cromatiche che tagliano lo spazio, assistere ad una nuova nascita, fare propri quei confini che sanciscono ed etichettano impercettibili differenze, distanze che pian piano diventano nulle e conducono alla creazione di inaspettati punti di contatto non necessariamente umani.
Pierre Huyghe. Liminal
a cura di Anne Stenne
in collaborazione con Pierre Huyghe Studio
17 marzo – 24 novembre 2024
Punta della Dogana
Dorsoduro 2, Venezia
Orari: tutti i giorni 10.00-19.00
Ingressi intero €18.00; ridotto €15.00; speciale 20-26 €7.00
Info: +39 0412401308
www.pinaultcollection.com