MILANO | PIANO NOBILE DI PALAZZO REALE | 11 OTTOBRE 2023 – 11 FEBBRAIO 2024
di BEATRICE CONTE
Dall’11 ottobre 2023 all’11 febbraio 2024, gli spazi del Piano Nobile di Palazzo Reale a Milano ospiteranno la prima grande retrospettiva italiana dedicata al pittore Domínikos Theotokópoulos, detto El Greco (Creta, 1541 – Toledo, 1614). Promossa dal Comune di Milano Cultura e prodotta da Palazzo Reale e MondoMostre con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia, la mostra è curata da Juan Antonio García, Palma Martinez – Burgos García e Thomas Clement Salomon. Durante la conferenza stampa di anticipazione in Palazzo del Montorio, sede dell’ambasciatore spagnolo a Roma, si sono susseguiti gli interventi de l’ambasciatore Miguel Fernàndez-Palacio, l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano Tommaso Sacchi, il Direttore del Palazzo Reale di Milano Domenico Piraina, l’Amministratore Delegato MondoMostre Simone Todorow e i curatori. A concludere i saluti, il contributo dello storico e critico dell’arte Vittorio Sgarbi.
“El Greco fu un artista eccezionale”, introduce Domenico Piraina, “un artista europeo ante-litteram che durante la sua indagine artistica, dal mondo bizantino a quello manierista dell’occidente, non perse mai quelle qualità che avevano condensato nella sua produzione”. Raccontando un artista tra i più noti della storia cinque-seicentesca, la chiave di lettura guarda alla contemporaneità della sua opera di cui solo nei primi del Novecento si ebbe la prima esposizione (1902, Museo del Prado, Madrid). “In quel periodo”, prosegue Piraina, “l’arte di El Greco venne per lo più intesa come di colui che aveva la sensibilità di portare, per così dire, l’anima mistica sulla tela. Parallelamente però si rafforzava l’idea di El greco come precursore della pittura moderna, per cui già dai primi del Novecento si era istituito il parallelismo El Greco – Cézanne”. E da allora se ne è parlato come di un avanguardista, e per l’uso del colore e per l’originalità artistica delle sue composizioni.
Questa straordinaria rassegna pittorica ha costituito, tra le altre, un lavoro durato quattro anni, anni che hanno dato luogo ad una mostra matura dal carattere internazionale ove grandi musei si sono impegnati nel prestito di autentici capolavori, tra cui il San Giovanni e San Francesco della Galleria degli Uffizi e I Laocoonte della National Gallery di Washington. L’esposizione vanta inoltre la presenza di opere provenienti da istituzioni ecclesiastiche che per la prima volta arrivano in Italia, tra cui il Martirio di San Sebastiano della Cattedrale di Plasencia e l’Incoronazione della Vergine di Illescas. Queste forniranno al pubblico, nel corso del circuito narrativo, i contralti artistici della pittura di El Greco.
La mostra si articola in cinque tempi, aree tematiche in cui viene ripercorso il viaggio dell’artista cretese attraverso il mediterraneo. In una prima area intitolata Un bivio, El Greco si mostra ai suoi esordi con una produzione iconografica in cui prevale la maniera bizantina di una figurazione ieratica, in cui la prospettiva è assente o fuori dall’ordinario. Nel 1577, il pittore lascerà Creta per diventare apprendista, prima a Venezia poi a Roma. Da qui Dialoghi con l’Italia, il secondo snodo narrativo in cui si evidenzia l’influsso dei grandi maestri italiani del Rinascimento. Dall’uso della luce a quello della plasticità della statuaria classica, Parmigianino, Correggio, Tiziano, Tintoretto e Michelangelo sono solo alcuni degli artisti in cui El Greco rifugerà i suoi studi. È in questo contesto di mostra che si inseriscono i prestiti delle grandi opere quattro-cinquecentesche che, in dialogo con l’opera dell’artista cretese, ne comprovano l’influenza, ma anche il carattere contemporaneo, aggiunge la curatrice Palma Martìnez nel corso della conferenza stampa, “di un pittore che fu tra i primi firmatari della Scuola Spagnola. Ad oggi El Greco, Velazquez, Goya e Picasso”. La sua storia in Spagna comincia nel 1577 quando arriva a Toledo alla ricerca di committenze, in particolare di quella del re Felipe II per la nomina di pittore della Cattedrale di Toledo. Seppur fallendo in quel progetto, complice il suo temperamento e l’ostile mercato dell’arte castigliano, si assicurò comunque una certa notorietà, e le commissioni di opere importanti come per la cappella di San José o per il santuario di Nostra Señora de la Caridad a Illescas. La mostra entra quindi nella prima fase del lavoro di El Greco a Toledo, in quella che viene chiamata Dipingendo la santità, terza delle sezioni tematiche presenti nel percorso in cui l’artista si dedica alla pittura a carattere religioso e devozionale.
Di nuovo l’icona, il penultimo spazio espositivo, descrive un momento di ritorno alle origini, un momento in cui El Greco recupera le iconografie bizantine della sua Creta per rileggerle con una prospettiva frontale, che nulla distoglie però dalla sacralità delle scene dipinte. Tele profondamente introspettive che indagano a fondo la espressività gestuale della sua pittura.
Si conclude l’esposizione con l’unica vera opera a carattere mitologico, il Laocoonte, capolavoro tardivo dal complesso intuito interpretativo, ancora oggi densa di contenuti irrisolti.
In mostra sarà presente anche il catalogo edito da Skira Editore, che raccoglie i testi di Panayotis Ioannou, Giulio Zavatta e Alessandra Bigi Iotti, Palma Martínez-Burgos García, José Redondo Cuesta, Ana Carmen Lavín, Fernando Marías Franco e José Riello.
EL GRECO
a cura di Juan Antonio García, Palma Martinez – Burgos García e Thomas Clement Salomon
11 ottobre 2023 – 11 febbraio 2024
Promossa da Comune di Milano Cultura
Prodotta da Palazzo Reale e MondoMostre
Con il Patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia
Palazzo Reale (Piano Nobile)
Piazza del Duomo 12, Milano
orari:
martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.30
giovedì dalle 11.00 alle 22.30
lunedì chiuso
BIGLIETTI prevendita esclusa:
Intero € 15,00
Ridotto € 13,00 | 10,00
Scuole € 6,00
Catalogo Skira editore