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EDI Global Forum promosso da Fondazione Morra Greco | 14-15-16 DICEMBRE 2021

In occasione di EDI Global Forum, una tre giorni di conferenze, webinars e workshop volta a promuovere il ruolo sociale del museo come strumento di trasformazione per il benessere sociale, sostenuta dalla Fondazione Morra Greco e coinvolgente personalità da cinque continenti, abbiamo chiesto ad Alessandra Drioli, Head of Programme della Fondazione, di tracciare per noi un breve consuntivo di questa importante esperienza.

di  ALESSANDRA DRIOLI 

Ritratto di Alessandra Drioli

La pandemia da Covid19 ha determinato, a livello globale, una vera e propria rivoluzione sociale ed economica, con conseguenze che dureranno anni su tutte le macroregioni mondiali. Ha anche richiamato l’attenzione di tutti sul ruolo imprescindibile della cultura, della ricerca scientifica e tecnologica per il nostro benessere e quello del pianeta.
La necessità di un sistema educativo più efficace e rispondente al mondo contemporaneo, con una dimensione innovativa, diventa pertanto centrale. Dalla didattica tradizionale, alla didattica non formale, al web learning, alla DAD, l’ormai a tutti così familiare didattica a distanza, molte sono le fragilità emerse in termini di contenuti, metodologie e infrastrutture. Durante i momenti più drammatici di questa pandemia, se da un lato è stato evidente come i musei possano avere un ruolo determinante di supporto a una comunità, dall’altro lato è emerso come museologia e didattica museale abbiano ancora molti spazi da esplorare e vuoti da colmare.

EDI_Global Forum for Education and Integration è un hub della ricerca didattica dell’arte a livello internazionale dove c’è la possibilità di approfondire, condividere esperienze, confrontarsi e acquisire conoscenze grazie a una piattaforma digitale online, ediglobalforum.org, che connette realtà di ogni parte del mondo. In questo senso il progetto si integra perfettamente in quelle che sono oggi le linee strategiche della politica del Paese e della Commissione Europea su queste tematiche e guarda anche sempre con uno sguardo più ampio alla scena globale.

Questa pandemia ci ha posto infatti di fronte a delle sfide che non possono non essere raccolte e che sicuramente richiedono sempre più che si agisca in modo sinergico, facendo proprio il 17° dei SDG: Partnerships for the goals!

È proprio la curiosità di scoprire e conoscere nuove realtà che operano nell’innovazione didattica e il desiderio di condividere le proprie esperienze ad alimentare la comunità di EDI. Con il primo Symposio online, tenutosi dal 14 al 16 dicembre 2021, abbiamo proposto tre giornate di webinar e workshops online che hanno riunito prospettive diverse, grazie alla partecipazione di 45 relatori provenienti da cinque continenti. Facilitando un dialogo più profondo tra responsabili politici, come Nadiem Makariem (Ministro dell’Istruzione, Indonesia), educatori, come Iftikhar Dadi (Cornell University), curatori, come Aaron Cezar (Fondazione Delfina), artisti, come Ahmed Ogut, Virginia Zanetti e Andreco, e anche istituzioni, molte delle quali italiane, come il Maxxi di Roma, Palazzo Strozzi di Firenze, la Gamec di Bergamo, la Guggenheim Collection di Venezia, il Museo Egizio di Torino, il Madre di Napoli, il Meet Digital Culture Center di Milano, e un vasta gamma di pubblici. Queste giornate hanno incluso anche il virtual tour di due delle più recenti infrastrutture per la cultura aperte nel 2021: GES-2 a Mosca e il Jim Thompson Art Center a Bangkok, con la presentazione dei loro programmi educativi.

Promuovendo la collaborazione attiva, la co-creazione e il rispetto per la differenza, EDI promuove il ruolo sociale del museo come strumento di trasformazione per il benessere sociale, come un vero e proprio concentrato di realtà che deve formare menti creative e libere, capaci di relazionarsi con la complessità del contemporaneo.
La piattaforma EDI collega i dipartimenti e le iniziative di innovazione didattica di tutto il mondo non solo attraverso gli incontri che avvengono nell’area agorà, ma anche attraverso l’archivio delle esperienze in cui sono presenti casi di studio di istituzioni ed esperti che descrivono programmi e strumenti educativi con materiali multimediali. C’è poi una terza area funzionale della piattaforma, il Laboratorio di Ricerca che vede forum e ulteriori risorse e materiali bibliografici specifici per supportare lo sviluppo di strumenti di mediazione interculturale.

Il progetto Edi Global Forum for Education and Integration con la piattaforma online e la sua attività di ricerca-azione proseguirà nell’approfondire i temi al centro di questo primo simposio online, per aggiungerne poi sempre di nuovi proprio a partire dal confronto che già sta crescendo all’interno della community. EDI sostiene fortemente con la sua attività l’idea che i linguaggi dell’arte partecipino alla costruzione di processi di promozione umana e culturale, di realizzazione delle pari opportunità in tutte le sue accezioni: di censo, di genere, provenienza, attivando percorsi virtuosi di inclusione, di incontro tra differenze e di lotta verso tutte le forme di disciminazione.

EDI parte da Napoli, dalla Campania in un progetto che non ha confini e vuole abbattere tutte le possibili barriere geografiche, culturali, sociali. EDI è un programma realizzato dalla Fondazione Morra Greco per l’Arte Contemporanea, organismo partecipato dalla Regione Campania, da sempre dedicato alla progettazione di interventi di innovazione sociale. Il progetto è finanziato nell’ambito del POC 2014/2020 gestito dalla Direzione Generale Cultura e Turismo.

Tanti sono già i contributi che stanno dando vita a EDI e che restituiscono concretamente il senso di un mosaico che si va costruendo in tutta la sua bellezza e complessità con Diana Campbell, responsabile per i rapporti internazionali del progetto Edi, Dulcie Abrahams Altass: RAW Material Company, Dakar, Senegal, Francesca Amirante: Progetto Museo, Naples, Italy, Sean Anderson: College of Architecture, Art, and Planning Cornell University, New York, USA; Anne Barlow: Tate (UK- former EU); Daniel Blanga Gubbay: Kunstenfestivaldesarts, Brussels, Belgium, Devorah Block: Circles Squared, Florence, Italy, Jose Luis Blondet: Los Angeles County Museum of Art, USA, James Bradburne: Accademia di Brera; Gregory Castera: Council, France, Iain Chambers: Anthropologist, sociologist and expert in cultural studies; Tan Chee Sean: Singapore Art Museum, Singapore, Nikita Choi: Times Museum, Guangzhou China and Berlin, Germany, Susanna Chung: Asia Art Archive, Hong Kong, Sebastian Cichocki: Museum of Modern Art Warsaw, Poland, Tamsin Cull: Queensland Gallery of Modern Art, Brisbane, Queensland, Australia; Maria D’Ambrosio: Università Suor Orsola Benincasa, Naples, Italy; Maria Holthrop: Rijksmuseum, Amsterdam, Netherlands; Salma Jamal Moushum: Gidreebawlee Foundation for the Arts, Bangladesh; Storm Janse van: Zeitz MoCAA, Cape Town, South Africa; Salma Jreige: Multaka: Museums as Meeting Point, Berlin, Germany; Amar Kanwar, Artist, New Delhi, India; Uns Kattan: Art Jameel (Dubai and Saudi Arabia); Suhair Khan: Google, London, UK; Ming Tiampo: Centre for Transnational Cultural Analysis  and Worlding Public Cultures, Carleton University, Ottawa, Canada; Annalisa Trasatti: Museo Omero Tattile Statale, Ancona, Italy e  e molti altri ancora …

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