VERONA | Eataly Art House (E.ART.H.) | 5 ottobre 2022 – 29 gennaio 2023
Intervista a CHIARA VENTURA di Alessia Pietropinto
Uno spazio espositivo di oltre mille metri quadrati, mostre temporanee di arte contemporanea e di fotografia, esposizioni dedicate alla presentazione e alla vendita di opere d’arte pensate per coesistere con il più importante punto vendita di eccellenze enogastronomiche italiane e coabitare all’interno del più grande magazzino frigorifero d’Europa.
A Verona, presso il nuovo punto vendita Eataly, nasce Eataly Art House (E.ART.H.), progetto ideato da Francesco Farinetti, Oscar Farinetti e Chiara Ventura con l’obiettivo di valorizzare e approfondire – grazie al comitato curatoriale composto da Gaspare Luigi Marcone, Walter Guadagnini e Eva Brioschi – gli attuali protagonisti del panorama artistico contemporaneo nazionale e internazionale. Aprono la programmazione due mostre monografiche dedicate a Anton Corbijn (Strijen, Paesi Bassi, 1955) e Ibrahim Mahama (Tamale, Ghana, 1987). Staged e Voli-ni, curate rispettivamente da Walter Guadagnini ed Eva Brioschi, celebrano due grandi artisti che, tramite lavori pensati appositamente per E.ART.H, attuano una sorta di narrazione fotografica e installativa, un racconto che, nel caso di Corbijn, si trasforma in una visionaria retrospettiva e, per Mahama, in un viaggio intimo e immersivo in un passato fallimentare orientato però verso una possibile ascesa rigenerativa.
Nel cuore del mercato, tra gli ampi corridoi a raggiera, è invece possibile fruire gratuitamente dei tre differenti corpus di opere distinguibili in: Artisti E.ART.H., che vede partecipi Simona Andrioletti (Bergamo, 1990), Federico Cantale (Legnano, 1996), Marta Ravasi (Merate, 1987) e Fabio Roncato (Rimini, 1982), Photography, che presenta un dialogo tra fotografia storica e fotografia emergente ed infine un excursus su movimenti e autori appartenenti alla storia dell’arte contemporanea con Modern & Contemporary.
Abbiamo intervistato Chiara Ventura, fondatrice e Vice Presidente di E.ART.H., per farci raccontare come è nata l’idea di unire arte contemporanea e gastronomia italiana e come è stata accolta dal pubblico questa inusuale iniziativa:
L’idea di rendere l’arte accessibile al grande pubblico, celebrando al contempo inclusività e sostenibilità, è alla base del progetto Eataly Art House (E.ART.H.): ampio spazio espositivo all’interno del mercato di Eataly Verona dedicato all’esposizione temporanea di arte contemporanea e fotografia. Quali sono stati gli step che hanno portato alla nascita di E.ART.H e quali le sfide incontrate durante il percorso?
L’idea è nata dalla volontà di rendere un luogo così bello e importante per la città un centro per l’arte contemporanea, oltre che per le eccellenze enogastronomiche italiane. Storicamente, dopo essere stato una stazione frigorifera, l’edificio ha ospitato iniziative culturali di diversa natura e abbiamo ritenuto importante non porre fine a questo aspetto. L’intenzione da parte di Eataly di dedicare parte dei propri spazi all’arte c’era da tempo. L’idea è sempre stata quella di unire l’attività espositiva a quella di divulgazione sul contemporaneo. Verona, per la bellezza dello spazio e per l’entusiasmo con cui è stata accolta l’idea a livello di territorio, si è fin da subito configurata come il luogo ideale per Eataly Art House.
L’obiettivo è quello di avviare una nuova ed innovativa forma di collezionismo, una modalità alternativa di fruire e acquisire opere d’arte in maniera diretta e informale. Chi sono i nuovi collezionisti e in che modo è stata accolta questa inusuale iniziativa esperienziale?
Il nostro proposito è quello di rivolgerci, oltre che a un pubblico di collezionisti e appassionati, alle persone che vogliono avvicinarsi all’arte ma non conoscono o non frequentano abitualmente spazi e appuntamenti “tradizionali” del sistema dell’arte contemporanea (gallerie, fiere, eccetera). Grazie alla sinergia con artisti, gallerie e istituzioni, possiamo offrire un ampio sguardo sul settore attraverso proposte diversificate in termini di pratica artistica e di fascia di prezzo. L’accoglienza è stata molto buona, sia da parte dei collezionisti sia da parte del grande pubblico.
Gli artisti selezionati da E.ART.H. vedranno esposte temporaneamente le loro opere in questo maestoso spazio riqualificato. Quali scelte espositive sono state attuate partendo dall’idea di disseminare arte contemporanea tra gli ambienti del mercato di Eataly?
L’arte e la gastronomia sono espressioni della creatività umana, i cui intrecci affondano radici nella storia. Lo spazio, soprattutto quello immerso nei reparti del mercato di Eataly, è certamente non convenzionale: con questa scelta abbiamo voluto abbattere le barriere che spesso sono presenti tra i luoghi tradizionalmente deputati alla presentazione di opere d’arte e il grande pubblico. Le persone possono fruire liberamente e gratuitamente degli allestimenti nell’area “Art Market”, secondo la modalità e le tempistiche a loro più congeniali, e i nostri mediatori sono a disposizione per raccontare la storia di ogni opera.
La scelta degli artisti E.ART.H., come quella del calendario mostre e di tutti i contenuti culturali presentati nei nostri spazi, è a cura del nostro comitato curatoriale. Eva Brioschi, Walter Guadagnini e Gaspare Luigi Marcone sono i tre storici dell’arte a cui ho scelto di affidarmi per la direzione artistica dell’intero progetto. Per quanto riguarda gli artisti emergenti, sia quelli scelti da E.ART.H., sia i candidati al Premio E.ART.H., il coordinamento è affidato al progetto Treti Galaxie, di Matteo Mottin e Ramona Ponzini.
Il piano superiore è interamente dedicato a esposizioni temporanee progettate ad hoc per gli spazi con il fine di condurre il “cliente” ad approfondire l’aspetto artistico-culturale già presente, in forma gratuita, al piano inferiore. Cosa vi ha portato a voler ridimensionare gli spazi dedicati alla vendita dei prodotti al dettaglio e come verrà attuata questa riorganizzazione spaziale nelle sedi estere?
La superficie dell’edificio, soprattutto dopo l’importante intervento di restauro guidato dallo studio di Mario Botta, è molto estesa e abbiamo mantenuto i volumi originali. È stato possibile dedicare quasi mille metri quadrati alla cultura, preservando l’equilibrio tra aree culturali e spazi destinati al retail. Il primo piano è quindi dedicato alla cultura in senso più ampio: ai due spazi principali che ospitano le mostre di arte contemporanea e fotografia si aggiungono un grande centro congressi (il cuore delle attività del nostro public program), uno spazio eventi allestito con opere d’arte (Wine House) e la nostra project room.
L’intenzione è quella di offrire al pubblico un calendario annuale di mostre ricco e variegato in termini di offerta culturale, vogliamo che i visitatori tornino, che E.ART.H. rientri nel loro carnet di indirizzi da tenere d’occhio, perché si tratta di un luogo in continua evoluzione.
Le attività del public program spaziano dall’arte alla sostenibilità, a volte trattano di cibo, ma anche di società, politica: si tratta di appuntamenti in grado di incrociare gli interessi di tutti i tipi di pubblico.
Eataly Verona inaugura all’interno del più grande magazzino frigorifero d’Europa, una struttura resa nuovamente accessibile in seguito ad un lungo periodo di abbandono grazie all’intervento dell’architetto Mario Botta. Cosa rappresenta per gli abitanti di Verona questo luogo?
Stiamo osservando una grande curiosità da parte dei veronesi e ci siamo senz’altro sentiti accolti da loro: dalle istituzioni pubbliche all’Università con la quale collaboriamo, passando per molti privati che ci hanno manifestato il proprio interesse, senza dimenticare il pubblico che quotidianamente viene a trovarci. Posso dire che ci stiamo impegnando per far diventare questo luogo non solo un centro che ospita l’eccellenza e la biodiversità alimentare, ma anche una piattaforma di incontro e scambio, accessibile a tutti.
In seguito all’inaugurazione sono emerse polemiche sia inerenti alla sfrontata mercificazione dell’arte sia per il ripristino del luogo, avvenuto – secondo quanto riferito dall’associazione culturale non-profit Interzona – senza tenere in considerazione le sorti e le precedenti attività portate avanti da una realtà che, per oltre 24 anni, aveva realmente ridato nuova vita alla struttura in questione. Come interpretare una simile accusa e come pensa evolverà la situazione?
La mia posizione è molto chiara a riguardo: la cultura non può mai cancellare altra cultura. Ringrazio intanto Interzona per aver tenuto una fiamma accesa nel lungo periodo di loro permanenza all’interno degli spazi dei Magazzini Generali. Per me la polemica è facilmente superabile grazie al dialogo e alla creazione di nuove sinergie: ho parlato a lungo prima dell’apertura con il Presidente di Interzona, Simone Franco, invitandolo a pensare insieme a delle possibili collaborazioni. Chi meglio di loro può raccontare quel luogo all’interno dello spazio oggi dedicato al Museo della Ghiacciaia? Noi poi non ci occupiamo di musica e loro ne hanno fatto un elemento distintivo e di eccellenza. La mia sintesi è che Verona ha bisogno di sinergie e non di polemiche, ma ben vengano sempre le discussioni perché proprie di una società piena di vita. Noi ci siamo per permettere che questo momento si evolva nel miglior modo possibile.
Eataly Art House Foundation (E.ART.H.)
Anton Corbijn. Staged
a cura di Walter Guadagnini
Ibrahim Mahama. Voli-ni
a cura di Eva Brioschi
5 ottobre 2022 – 29 gennaio 2023
Project Room:
Dialoghi #1: Marta Ravasi. Mezzanotte nella mano
a cura di Treti Galaxie
in collaborazione con Collezione AGIVERONA e Collezione De Iorio
Wine House:
Sandy Skoglund
in collaborazione con Paci Contemporary, Brescia, Porto Cervo
5 ottobre 2022 – 8 gennaio 2023
Eataly Art House Foundation (E.ART.H.)
Via Santa Teresa, 12, Verona
Orari: da martedì a domenica 12.00-20.00
Info: www.eatalyarthouse.it