FIRENZE | Museo Marino Marini | 24 marzo – 10 maggio 2014
di Serena Bedini
Catarsi. Questa è la parola che raggiunge la mente dopo aver visitato la doppia personale in mostra al Museo Marino Marini di Firenze fino al prossimo 10 maggio. Luca Trevisani (Verona, 1979) con Glaucocamaleo e Marie Lund (Copenaghen, 1976) con Drums, due artisti contraddistinti da linguaggi diversi, conducono il visitatore attraverso un processo di purificazione profondo verso la luce della consapevolezza.
Le vie strette ed affollate del centro di Firenze si incrociano labirintiche e a stento si raggiunge la tranquilla Piazza San Pancrazio, zona franca, salva da interminabili comitive di turisti, seppure scrigno di un tesoro quale è la chiesa sconsacrata dedicata al santo omonimo della piazza e sede del prestigioso Museo Marino Marini. Si entra, non senza un po’ di timore reverenziale, all’interno della grande aula silenziosa, in cui gli echi dell’antica architettura paleocristiana si fondono con le voci delle contaminazioni di epoche successive e ben si accordano, tutti insieme, con la sapiente ristrutturazione avvenuta negli anni ’80: gli spazi ampi e silenziosi sono adesso ordinatamente scanditi dalla terrena fisicità delle opere di uno dei più importanti scultori novecenteschi e via via che si sale, di piano in piano, la meraviglia degli scorci e la sorpresa delle opere di Marini riempiono l’animo di emozioni sempre più forti.
Questo tuttavia è “solo” lo spettacolo che il Museo offre durante tutti i giorni dell’anno: per accedere alla video installazione di Trevisani e alla personale della Lund si deve scendere dabbasso, sin nel cuore segreto di questo tempio dell’anima, ossia nella cripta. In questa discesa, la luce degrada poco a poco, fino a quando il buio avvolge completamente il visitatore lasciandolo immerso nella visione di sette schermi giganti che riproducono per 75 minuti il susseguirsi costante di immagini di acqua, fuoco e rettili, emettendo suoni possenti e fragorosi, dall’audio sapientemente regolato che consente una fruizione totale, ancora più coinvolgente e introspettiva dell’opera di Trevisani. La totale oscurità dalla quale si staccano i colori e i movimenti dell’acqua, del fuoco e dei rettili creano suggestioni fortissime, al punto che si è totalmente immersi e avvinti dal video, meravigliosa avventura, ricca di pathos e colpi di scena, in cui la forza degli elementi primigeni, la proteica visione del fuoco e di anelli di catena fanno ancora di più rivivere sensazioni ancestrali, appartenenti al nostro essere prima ancora di divenire comprensibili anche per la nostra mente.
Purificati da questa proiezione così intensa e profonda, si procede negli spazi attigui, questa volta illuminati da una luce bianca e limpida in cui si trovano i Drums di Marie Lund, artista danese. Qui è il vuoto a prendere forma: l’artista riempie in effetti delle forme vuote rendendo così visibile l’invisibile; altrove ricalca imballaggi di polistirolo con il bronzo realizzando calchi perfetti di ciò che di solito è considerato uno scarto vuoto. Le sculture divengono così preziose e materiche trasposizioni del nulla, le cui forme essenziali ben si coniugano con la severa austerità dell’ambiente circostante in un percorso che induce calma e distacco e spinge a riflettere su cosa sia in effetti ciò che di solito è considerato vuoto e su come esso stesso possa al contrario essere matrice di pienezza, di forma, di fisicità. Dagli elementi primigeni, passando per il vuoto si è dunque tornati alla pienezza: un processo di purificazione, per l’appunto, una catarsi.
Late one morning
Ciclo di mostre a cura di Alberto Salvadori
Glaucocamaleo. Luca Trevisani
a cura di Alberto Salvadori e Davide Giannella
Drums. Marie Lund
a cura di Cecilia Canziani e Trine Friis Sørensen
24 marzo – 10 maggio 2014
Museo Marino Marini
piazza San Pancrazio, Firenze
Info: 055 219432
info@museomarinomarini.it
www.museomarinomarini.it