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VENEZIA | CAPSULE VENICE | FINO AL 15 DICEMBRE 2024

di LISANGELA PERIGOZZO

Fino al 15 dicembre sarà possibile visitare By devouring it, I learn about the world, la prima personale europea di Liao Wen, a cura di Manuela Lietti. La mostra, organizzata da Capsule Venice e ospitata al primo piano della Fondazione Marchesani nel sestiere Dorsoduro di Venezia, presenta una serie di opere inedite realizzate nell’anno corrente, appositamente per l’occasione.
La sua ricerca si articola attraverso un linguaggio multidisciplinare che combina scultura, video e performance per dare vita a narrazioni in cui il corpo emerge non solo come realtà biologica, ma anche come entità simbolica. Ispirandosi al teatro di figura, all’antropologia dei rituali e alla mitologia, l’artista indaga il corpo come luogo di trasformazione e significato, rendendolo un palinsesto su cui interrogare e decostruire le dinamiche sociali e culturali che lo plasmano.

Liao Wen, Tender Residue #2, 2024 | Copyright l’Artista. Courtesy l’Artista e Capsule Venice. Photo Credits MC Zhang

Sospesi tra tradizione e contemporaneità, tra primordialità e avanguardia, i lavori di Liao Wen celebrano la possibilità di un organismo metamorfico, capace di assorbire e sovvertire le convenzioni che lo definiscono, riformulando il rapporto tra individuo e collettività.
Le sculture esposte, umanoidi dalle fattezze surrealiste contorti in pose che trasmettono una profonda irrequietezza esistenziale, incarnano la tensione tra pulsioni vitali e norme imposte. Le loro pallide superfici epidermiche sono solcate da tensioni muscolari indicative di un conflitto interiore che genera una dimensione tragica di mutamento sofferto.
L’ibridazione formale tra elementi antropomorfi, zoomorfi e fitomorfi allude a un’umanità repressa ma al contempo impegnata in un tentativo di liberazione e riconquista di un’identità autentica. Questa resilienza emerge nella serie Tender Residue #1-4, composta da semenze aliene che nelle forme evocano organi genitali femminili, a celebrazione della loro potenzialità generativa.

Liao Wen, I Swallow The Tide To Light Up, live performance (still da video), 2024 | Copyright l’Artista. Courtesy l’Artista e Capsule Venice. Photo Credits Riccardo Banfi

Il titolo della mostra, che richiama il romanzo Tidal Atlas di Lin Zhao, evoca l’atto del cibarsi come metafora di relazione con il mondo, un gesto simbolico di assimilazione delle qualità di quello che viene ingerito che si traduce in conoscenza e potere. Tale concetto trova una rappresentazione immediata nella prima sala, dove l’imponente carcassa ossea di una balena accoglie i visitatori. L’installazione I Swallow the Tide to Light Up è accompagnata dal video di una performance rituale in cui gli interpreti si appropriano dei resti dell’animale, inscenando un’efferatezza di gruppo che tradisce una voracità umana radicata nella bramosia di possesso e controllo nei confronti di ciò che è altro, diverso, o incomprensibile.
L’opera multimediale Down the Eye of Polyphemos amplifica questa riflessione, esplorando la contraddizione tra il desiderio di preservare nuovi specimen e la loro inevitabile corruzione. In questo contesto, guardare diviene intrusivo e predatorio, evidenziando l’ambiguità della conoscenza che consuma quello che cerca di comprendere.

Liao Wen, Tears of the Succubus (dettaglio), 2024 | Copyright l’Artista. Courtesy l’Artista e Capsule Venice. Photo Credits Andrea Rossetti

L’esposizione costituisce una complessa analisi sulla dialettica tra attrazione e distruzione, fascinazione e aggressione, approfondendo le dinamiche di forza che regolano le relazioni umane e naturali. L’impossibilità di sottrarsi agli impulsi brutali connaturati in ciascuna creatura è resa nell’atto di cannibalismo perpetrato dalla mantide in Tears of the Succubus, che tuttavia rappresenta anche un processo di appropriazione e rigenerazione che celebra una sessualità femminile indomita e trasformativa in grado di convertire ciò che la opprime in forza vitale.
Dal canto suo, la figura inginocchiata in The Galaxy Turns My Pocket Inside Out rigurgita a simboleggiare sia il rifiuto della realtà circostante sia un’esperienza catartica di rinascita tramite l’espulsione del dolore, in favore di una nuova consapevolezza.

Liao Wen, The Galaxy Turns My Pocket Inside Out, 2024 | Copyright l’Artista. Courtesy l’Artista e Capsule Venice. Photo Credits Andrea Rossetti

By devouring it, I learn about the world si sviluppa in un dialogo tra corpo e mito, tra quotidiano e trascendente, attingendo tanto alla tradizione orientale quanto a quella occidentale. In questo modo, Liao Wen costruisce un racconto universale che indaga le radici della condizione umana e si interroga sulle implicazioni di un mondo in continuo mutamento, mediante una poetica che intreccia sensualità, ritualità e trasformazione.

Liao Wen, Tender Residue #1, 2024 | Copyright l’Artista. Courtesy l’Artista e Capsule Venice. Photo Credits MC Zhang

Liao Wen: By devouring it, I learn about the world
a cura di Manuela Lietti

Fino al 15 dicembre 2024

CAPSULE VENICE
Sestiere Dorsoduro, Fondamenta Rossa 2525, Venezia

Info: +39 388 8030365
info@capsulevenice.com
www.capsuleshanghai.com

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