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TERAMO | SEDI VARIE | FINO AL 10 SETTEMBRE 2024

di MIRIAM DI FRANCESCO

La mostra diffusa nella città di Teramo di Diego Esposito, LUX ILLUMINAT LUCEM, a cura di Marco Meneguzzo e Aldo Iori, scorre sul filo del ritorno dell’artista nella sua città natale. Sono stati lunghissimi gli anni di Esposito – quasi cinquanta – trascorsi tra residenze nelle città di Milano e Venezia, soggiorni di studio e attività negli Stati Uniti, viaggi nel Mediterraneo e in Oriente, dove la sua pratica non ha mai smesso di assorbire dalla storia delle culture e dei luoghi, fino ad oggi.

Dal 29 giugno al 10 settembre, l’artista sigilla il rapporto con le sue radici scegliendo cinque dei luoghi-simbolo della città su cui intervenire per un dialogo silenzioso, intimo, spirituale. In passato, non era mancata occasione di esporre a Teramo in mostre personali e collettive, di realizzare installazioni per l’Università, ma questa volta Diego Esposito cuce capillarmente “una triade che comprende l’opera, l’osservatore e il luogo, sia esso contesto naturale, storico, o neutro contenitore espositivo”, afferma Aldo Iori, con una città che non ha mai smesso di ispirarlo. La forza dirompente delle opere in mostra dislocate in vari luoghi risiede nella capacità di mantenere alta la tensione emotiva di raccoglimento con le proprie origini insieme al pensiero cosmopolita di apertura. Ricorda Marco Meneguzzo nell’evento inaugurale come “non ci sia alcun artista al mondo più Glocal di Diego Esposito” e ben si comprende con opere che non conoscono i confini di tempo e spazio, pur lasciando traccia di un antico legame con la comunità che lo ha visto crescere.

Da sinistra: Frammenti di un polittico, 2024, pittura su MDF, 140×140 cm, 4 elementi cad. 70×70 cm, Custodi del sapere, 2024, laminato su legno, misure variabili. Foto Bruno Bani.

Cuore pulsante del percorso è la Cattedrale di Santa Maria Assunta, in piazza Duomo, con l’opera che dà il titolo alla mostra, LUX ILLUMINAT LUCEM, una maiolica posta su di un panno di lino che riprende le dimensioni di una pietra presente sulla facciata della Cattedrale. La scritta è collocata su fondo oro ad omaggiare la luce che emana il polittico del veneziano Jacobello del Fiore del 1439 e collega la cultura teramana alla città di Venezia, molto cara a Esposito.
L’ARCA – Laboratorio per le Arti Contemporanee (Via Largo San Martino) ospita il corpus di dieci opere pittoriche tra storiche, alcune delle quali inedite in Italia, e di nuova realizzazione pensate per gli spazi del centro città.

Diego Esposito, Cosmogonia, 2023, pittura su MDF, 16 elementi, misure variabili. Foto Bruno Bani

Un altro corpus di opere, di tipo cartaceo, si trova all’interno delle otto bacheche nel chiostro interno del settecentesco Palazzo Delfico, sede della Biblioteca regionale “Melchiorre Delfico” (Via Delfico, 16). Taccuini di viaggio, quaderni, appunti e acquerelli raccontano mondi lontani, a partire da due opere ad acquerello che accolgono il visitatore già sul muro adiacente alle scale monumentali.

Diego Esposito, Senza titolo, 2024, acquerello su carta orientale. Foto Bruno Bani.

La sala principale della Pinacoteca Civica (Viale Giovanni Bovio, 1) accoglie le tessere del mosaico dal titolo L’arte è sempre contemporanea / Tracce a Teramo. L’artista si ispira al recente ritrovamento in Via Sant’Antonio di diverse pavimentazioni in mosaico datate in epoca romana. Una in particolare, cattura l’attenzione di Esposito per l’astrazione geometrica che ricorda le successive esperienze del movimento neoplasticista del Novecento. Esposito realizza due mosaici che pone uno accanto all’altro: una replica del ritrovamento è realizzata con tessere simili e colorate, l’altra è messa a confronto con tessere simili bianche.

Diego Esposito, L’arte è sempre contemporanea (Tracce a Teramo), 2024, mosaico, 65x136x5 cm. Foto Bruno Bani.

L’ultima grande opere permanente per la città, l’opera scultorea Mappa celeste, sarà collocata entro il mese di luglio nella Villa Comunale di Teramo e le opere in mostra, così come altre opere storiche dell’artista, saranno racchiuse nel catalogo che verrà presentato il 6 settembre, LUX ILLUMINAT LUCEM (Silvana Editoriale), a cura di Marco Meneguzzo, critico d’arte e docente presso l’Accademia di Brera a Milano e Aldo Iori, critico d’arte e docente presso l’Università degli Studi di Perugia.

 

Diego Esposito
LUX ILLUMINAT LUCEM
a cura di Marco Meneguzzo e Aldo Iori

Organizzato da Rotary Club Teramo Est in collaborazione con Galleria Allegra Ravizza, Lugano
con il Patrocinio del Comune di Teramo, Provincia di Teramo, Università degli Studi di Teramo, B.I.M. Teramo

29 giugno – 10 settembre 2024

Sedi varie, Teramo:
L’ARCA, Laboratorio per le Arti Contemporanee, Cattedrale di Santa Maria 06Assunta, Biblioteca regionale ‘Melchiorre Delfico’, Pinacoteca Civica e Villa Comunale

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