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MILANO | Vistamarestudio | 19 novembre 2019 – 18 gennaio 2020

di SERENA FILIPPINI

Sta per concludersi la mostra Dust in the Shadows, personale dell’artista Joana Escoval (Lisbona, 1982) presentata per la prima volta a Milano negli spazi della galleria Vistamarestudio.
Il titolo è una citazione tratta da un brano del romanzo fantascientifico Nei giorni della cometa di H.G. Wells dal quale l’artista portoghese trae ispirazione, tuttavia senza parlarne esplicitamente. Nel romanzo, infatti, gli esseri umani vivono una determinante trasformazione sul piano emotivo e psicologico dovuta alla loro reazione al passaggio di una cometa vicino alla Terra.

Joana Escoval, Clean water provides healthy forests, 2019 (dettaglio), ottone, rame e acciaio inossidabile, 120x65x45 cm Courtesy dell’artista e Vistamare. Vistamarestudio, Pescara / Milano. Fotografia di Filippo Armellin

Proprio da questo episodio prende il via una riflessione ancestrale e recondita di Joana Escoval, che da sempre basa la sua ricerca artistica sul concetto di mutazione costante, di dinamismo e di vitalità di ciascun essere che abita l’universo, sia esso animato o inanimato; riflessione che non viene sviscerata alla maniera di un osservatore esterno, ma da un’artista convinta e consapevole di essere essa stessa oggetto della sua analisi, perché parte integrante di quello stesso universo che la affascina.
La mostra si compone di undici opere realizzate nell’ultimo anno che danno l’impressione di essere le une la continuazione delle altre, dal momento che il percorso espositivo si snoda attraverso atmosfere evocate, materiali e forme differenti che si fanno interpreti del profondo legame che esiste tra uomo e universo, senza alcuna separazione tra realtà e spiritualità, tra alchimia e arte perché tutto è interconnesso.

Joana Escoval, RAIN, 2019, argento, dimensioni variabili Courtesy dell’artista e Vistamare. Vistamarestudio, Pescara / Milano. Fotografia di Filippo Armellin

La percezione è di entrare in una dimensione sospesa, dove vige un equilibrio precario, ma rassicurante tra una serie di opposti binomi; ecco che forma e azione, materiale e immateriale, reale e spirituale sembrano coesistere e convivere pacificamente, divenendo, ad una lettura sottesa, metafora dell’uomo, delle sue contraddizioni e, soprattutto, dei continui mutamenti che lo contraddistinguono e lo tengono in vita. E di mutamenti parlano le opere della Escoval, sin dai materiali utilizzati, i metalli che, potenzialmente, l’artista avrebbe la possibilità di trasformare eternamente, per via della loro natura, delle loro componenti chimiche e delle molecole che prendono diverse direzioni, ma che, poi, finiscono per aggregarsi.
Il rame, l’argento, l’ottone, l’oro, l’acciaio inossidabile e le pietre vulcaniche dimostrano la straordinaria capacità di lavorare con e sulla materia, non incappando, però, nella fisicità con cui solitamente questi materiali vengono trattati e presentati, ma, al contrario, realizzando opere lievi e impercettibili, volatili e delicate formalmente, ma dall’intensa consistenza poetica.

Joana Escoval, La notte e il vento I, 2019, argento e oro, 66x48x52 cm Courtesy dell’artista e Vistamare. Vistamarestudio, Pescara / Milano. Fotografia di Filippo Armellin

Queste richiamano forme naturali e minerali primordiali ed evocano atmosfere non riconoscibili visivamente, ma percepibili, a cui l’osservatore è invitato, fin dalla lettura dei titoli attribuiti alle singole opere, ad entrare in maniera spontanea, ad interagire con esse e con lo spazio in cui si trovano, perché spesso è sufficiente un semplice respiro per far reagire un’opera e farla vibrare, in un gioco di equilibri incerti e fragili tensioni a cui i materiali sono sottoposti nello spazio allestitivo, curvandosi sotto il loro peso o cadendo da un preciso punto della parete.
Così come l’essere umano, dunque, anche le opere di Joana Escoval sono in continua ed ininterrotta evoluzione, vive perché si trasformano costantemente anche una volta allestite, e libere di muoversi dando avvio ad un’interazione che le avvicina all’osservatore, e che crea un rapporto empatico tra quest’ultimo e l’artista, in quanto tutti abitanti dello stesso mutevole universo.

Joana Escoval. Dust in the Shadows

19 novembre 2019 – 18 gennaio 2020

Vistamarestudio
Viale Vittorio Veneto 30, Milano

Orari: da martedì a sabato 10.00-19.00
Ingresso libero

Info: +39 02 6347 1549
contact@vistamarestudio.com
www.vistamarestudio.com

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